Il concetto di sostenibilità è fortemente legato a quello di futuro: si ha sviluppo sostenibile quando le generazioni presenti, nel soddisfare i propri bisogni, non impediscono né compromettono la possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro. Il termine sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta dal Rapporto Brundtland della Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo nel 1987. Il punto focale è la capacità di trovare il giusto equilibrio che consenta di continuare sulla strada del progresso, ma senza danneggiare l’ambiente dal quale dipende la nostra sopravvivenza.

È proprio nel solco sopradescritto che Enpam, nel corso degli ultimi anni, ha avviato un percorso sostenibile verso il futuro, simbolicamente rappresentato da una stella polare che fa da punto di riferimento e da guida.

Appare comunque evidente come la funzione sociale di Enpam trovi risposta anche nel suo ruolo istituzionale. Nei capitoli precedenti sono infatti diverse le azioni nei campi previdenziali, assistenziali ma anche degli investimenti “mission related” che testimoniano il suddetto impegno sociale.

 

CIRCOLARITÀ

La sostenibilità in termini generali è intrinsecamente collegata al concetto di economia circolare, ovvero a sistemi economici che, senza sprechi, creino valore rigenerandosi. Pensare in modo circolare non riguarda più solo la mitigazione degli impatti sull’ambiente, ma è un approccio progettuale che può funzionare anche nella dimensione sociale, per creare inclusione e integrazione, ridurre la marginalità, migliorare la vita delle persone. In Enpam, la sostenibilità del sistema previdenziale è garantita da un percorso che va dal patto allo scambio generazionale. Si è passati negli anni da una visione lineare unidirezionale, dal contributo alla prestazione previdenziale, ad una visione circolare del rapporto, realizzata attraverso l’impiego del patrimonio. In un circuito tra generazioni è necessario perseguire una sostanziale equivalenza e corrispettività delle prestazioni fornite nell’arco della vita tra gli iscritti passati, presenti e futuri, e realizzare una più effettiva prossimità ai medici e agli odontoiatri attraverso l’assistenza e il supporto professionale, nonché una maggior attenzione e flessibilità sia di genere che di generazione. In questa prospettiva di circolarità, di notevole importanza è la previsione istituzionale di sostegno al reddito degli iscritti. Il portafoglio “mission related”, di cui si parla nel capitolo “Investimenti”, risponde specificamente a quanto sopra ed è finalizzato a garantire, attraverso gli investimenti correlati allo sviluppo delle professioni sanitarie e dell’ecosistema di riferimento (Ssn e sistema economico italiano), la sostenibilità dell’equilibrio intergenerazionale tra gli aderenti di oggi e quelli di domani. Nel capitolo “Investimenti” è anche illustrata la criticità della indisponibilità del patrimonio, il cd. paradosso del patrimonio bloccato. L’importanza delle iniziative a sostegno del reddito è anche bene evidenziata nei capitoli “Assistenza” e “Previdenza”. Altre iniziative sono in fase avanzata e/o di studio.

 

SALUTE E BENESSERE

Piazza della Salute nonostante la pandemia

Al tempo del Covid Piazza della Salute ha sperimentato la modalità da remoto prima di ritornare in presenza. Per il tradizionale appuntamento con la prevenzione dello spreco alimentare a inizio 2021 è stato organizzato un webinar, che è stata l’occasione per allestire ‘La vetrina delle buone pratiche’ antispreco e proporre un confronto tra figure che a vario titolo operano sul territorio per sensibilizzare e promuovere un diverso stile di vita ‘antispreco’.

Nell’ambito di Piazza della Salute è stata inserita la ‘Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato’, iniziativa in memoria del personale sanitario che ha perso la vita per curare i pazienti colpiti dal Covid che si celebrerà il 20 febbraio di ogni anno per onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio. In quell’occasione la sede della Fondazione è stata illuminata e i nomi dei medici morti per Covid sono stati proiettati sulla facciata.

Dopo un inizio di anno in cui si è ricorso alla modalità on line per promuovere le tradizionali giornate inserite nel calendario di Piazza della Salute, a partire da giugno in maniera graduale si è cominciato a riproporre eventi in piazza mantenendo sempre alta l’attenzione alle misure anticontagio.

Da fine giugno si sono succeduti 9 appuntamenti finalizzati alla promozione del movimento come medicina per vivere in salute. Per sensibilizzare i cittadini sui benefici della danza hanno partecipato all’organizzazione degli eventi l’Associazione ”Le danze di Piazza Vittorio”, che attraverso musicalità italiane e straniere ha proposto una ripartenza graduale del movimento fisico dopo la sosta del lockdown, contribuendo inoltre ad accrescere la multiculturalità e l’incontro tra culture, l’Associazione nazionale atleti diabetici (Aniad), l’Associazione Italiana Lions per il Diabete (Aild), L’Accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (AIMAA) ), la Società italiana geriatria oncologica – (Sigero), il Lions club international – Cane allerta diabete, il Lions Club Roma Ara Pacis, l’Associazione sportiva ’Attività sportive confederate (Asc), che hanno voluto sottolineare il valore del movimento per la gestione e la cura di malattie come il diabete e l’importanza di seguire corrette modalità di esecuzione.

Nella piazza “ritrovata” ha trovato spazio anche una mostra dal titolo “I corpi dicono”, frutto di un progetto nato a seguito della pandemia per sottolineare l’importanza di ascoltare il proprio corpo e i messaggi che manda. Per questo in piazza sono stati esposti i pensieri e le riflessioni di tante persone che hanno risposto alla domanda ‘Cosa ti dice il tuo corpo?’ Stesi come abiti al vento i pensieri sono stati spunto di riflessione per tante persone che si sono soffermati a leggerli.

Occasione di rimettersi in viaggio per Piazza della Salute è stato l’evento organizzato dall’Ordine dei medici e odontoiatri di Venezia sul tema del vamping, moda degli adolescenti di trascorrere numerose ore notturne sui social media che crea dipendenza, un evento partecipato da una moltitudine di studenti insieme ai loro insegnanti.

 

In Piazza Vittorio Salute e Benessere

Nell’anno 2021 Enpam ha collaborato con l’associazione Piazza Vittorio Aps, che ha partecipato al bando “Comunità solidali 2020” risultando vincitrice con il progetto “In Piazza Vittorio Salute e Benessere”.
Gli obiettivi del progetto sono: incrementare le capacità relazionali, promuovere il concetto di benessere a 360° e sviluppare una rete associativa attiva, inclusiva e multiculturale.
Gli eventi di cui si compone il progetto riguardano l’ambito sportivo (Gioca a calcio in Piazza Vittorio, calcio-tennis, tennistavolo), l’ambito sociale (scacchi, mini-volley, fantasy e animazione, giochi popolari), l’ambito benessere (incontri con medici, psicologi e sanitari), il tutto nel pieno rispetto e valorizzazione della multiculturalità.
Si tratta di un calendario costituito da oltre 30 eventi in programma da marzo a ottobre 2022 che in Piazza Vittorio, attraverso sport, intrattenimento e cultura, costituiranno il perno attraverso cui creare e consolidare forti comunità solidali in un rione fortemente improntato alla multiculturalità.
Nel 2021, in particolare, l’associazione Piazza Vittorio APS, in collaborazione con la Fondazione Enpam e il Municipio Roma I Centro, ha organizzato l’evento “Gioca a ping pong in Piazza della Salute”. Il torneo si è svolto nelle giornate del 25 e 26 settembre 2021 all’interno dei Giardini “Nicola Calipari” di Piazza Vittorio Emanuele II. Obiettivo dell’evento è stato quello di riavvicinare le persone al quartiere e favorire l’inclusione sociale.
L’iniziativa, aperta a tutti, è stata l’occasione per promuovere e mettere in luce gli aspetti educativi e formativi del tennistavolo che, nonostante sia uno degli sport olimpici più seguiti e praticati al mondo, in Italia è ancora poco diffuso. L’evento ha avuto un grande riscontro con oltre 300 partecipanti nelle due giornate.

 

COMUNITÀ E TERRITORIO 

La responsabilità sociale ha un’importante declinazione in quella che oggi viene definita come responsabilità socio-territoriale: un forte contenuto sociale e umanistico non può infatti prescindere dalla centralità della dimensione comunitaria e territoriale.

Piazza Vittorio – Aps

È proprio con questa logica che, nel corso del 2016, la Fondazione Enpam, raccogliendo gli inviti delle istituzioni – dalla Prefettura al Municipio – ha promosso e costituito, insieme ad altri soci fondatori, “Piazza Vittorio – APS”, una associazione di promozione sociale, regolarmente iscritta al registro regionale, il cui fine principale è quello di contribuire alla riqualificazione e valorizzazione dell’omonima piazza in cui è situata la sede dell’Enpam. Tramite questo soggetto, Enpam contribuisce alla realizzazione di attività e progetti, propri o in collaborazione, atti ad una costante politica di miglioramento dell’intera area.

Tale esperienza rappresenta un unicum su scala nazionale, avendo creato un’azione sinergica che vede come attori, oltre ad una importante organizzazione come Enpam, realtà di zona, privati cittadini e istituzioni. Nel corso degli anni di attività l’associazione “Piazza Vittorio – APS” ha concentrato la propria azione sul territorio, avviando progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza della piazza e collaborando con le istituzioni, prima tra tutte Enpam, nel concepire e realizzare progetti a carattere medico, sociale e culturale, che consentissero di migliorare la percezione e lo stato dei luoghi.

Rilevante, per l’area in cui la Fondazione ha la propria sede, è l’aver realizzato un progetto di videosorveglianza integrata, lungo i portici perimetrali di piazza Vittorio, consistente in un sistema di videocamere collegate direttamente con le sale operative delle Forze dell’Ordine.

Convenzione “EsquilinochiamaRoma”

Dopo molte collaborazioni già avviate, come ad esempio per il restauro della statua di Santa Bibiana del Bernini, nel dicembre 2018 è stata stipulata una Convenzione aperta tra Piazza Vittorio Aps, Municipio Roma I Centro, Museo Nazionale Romano, Ordine degli Architetti di Roma, per un progetto urbano e di valorizzazione culturale del rione Esquilino e delle aree della città direttamente connesse, denominata “EsquilinochiamaRoma”. La stessa, che nel corso dell’anno 2019 era stata ampliata a nuovi aderenti, tra cui le Università “Sapienza e “RomaTre”, nel 2020 si è ulteriormente allargata con la presenza della Soprintendenza ministeriale e della Sovrintendenza capitolina. L’associazione, quindi, ha partecipato ad una serie di tavoli tematici organizzati anche presso Enpam, durante i quali i principali stakeholder presenti nella zona esplicitano e studiano le dinamiche e le problematiche dell’Esquilino.
Ideato quale spazio di condivisione ed interazione fra cittadinanza e istituzioni, che individua nel riconoscimento di valore del patrimonio culturale materiale e immateriale una trading zone, Esquilino chiama Roma si pone quale ambito di dialogo collaborativo fra soggetti diversi e portatori di espressioni e interessi diversificati.
La ricerca-azione si articola su tre assi operativi:
– un progetto urbano per la riqualificazione funzionale del Rione;
– un piano di coesione socioculturale;
– un programma di valorizzazione del patrimonio culturale.
L’accesso condiviso alla conoscenza si pone quale elemento concreto che permetta l’attuazione delle politiche pubbliche relative a Roma città metropolitana – a partire dal Piano di Gestione del sito Unesco ‘Centro storico di Roma’ – favorendone processi partecipati, visione integrata, innovazione. La ricerca-azione individua la propria centralità in ambiti “nodali”, così definiti in quanto caratterizzati da ricadute positive, effetti benefici che si estendono oltre lo stesso oggetto di azione, a riprova delle forti connessioni del “sistema Rione”. Dalla collaborazione fra enti pubblici e privati, cittadini e dipartimenti universitari, gruppi di cittadinanza attiva ed istituzioni emergeranno possibili scenari di soluzione, sulla base di conoscenze adeguate e condivise. L’auspicio, dunque, è di promuovere la costituzione in Esquilino – e a Roma – di una learning community quale nucleo generatore di una heritage community, così come proposto dalla Convenzione di Faro, orientata all’adozione di procedure di programmazione negoziata non soltanto per i necessari interventi infrastrutturali ma anche per la qualificazione della gestione quotidiana di medio-lungo periodo dello spazio pubblico e dei luoghi della cultura. Concludendo, non si può̀ abitare né governare un sito… che non si comprenda insieme!

Aperto il Museo Ninfeo, gratis per i medici

La residenza privata degli imperatori, la vita dei principi di Roma, gli animali, le piante, i commerci, gli usi e i costumi della antica capitale: gli Horti Lamiani, luogo mitico della storia romana, rivivono nel Museo Ninfeo e hanno visto l’inaugurazione con la visita del Ministro della Cultura, Franceschini, il 15 ottobre, successivamente con gli open day del 30 e del 31 ottobre 2021 e con l’apertura al pubblico dal 6 novembre. Realizzato congiuntamente dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da Enpam, il nuovo Museo nasce proprio sul luogo del ritrovamento di un eccezionale contesto archeologico, venuto alla luce nell’area di Piazza Vittorio all’Esquilino, durante i lavori per la costruzione della sede dell’Ente.
«È un eccezionale risultato scientifico – secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma –, questo museo porta alla luce uno dei luoghi mitici dell’antica Roma, quegli Horti Lamiani che erano una delle residenze giardino più amate dagli imperatori. L’aspetto virtuoso è la collaborazione tra il Ministero della Cultura ed Enpam, che ha permesso la creazione di un laboratorio di studio per progettare un museo innovativo: non solo la bellezza e la rarità dei reperti, ma a essere esposta è la vera vita della Capitale dell’Impero romano».
Il museo presenta testimonianze e reperti fin dal periodo giulio-claudio, quando gli Horti Lamiani entrarono a far parte del demanio imperiale sotto Tiberio, e da Caligola trasformati in una sontuosa residenza privata a uso dell’imperatore. Una Domus Aurea ante-litteram, amata anche dai successivi imperatori flavi, antonini, fino ai severi cui si debbono le ultime trasformazioni dei lussuosissimi ambienti.
«Il Museo Ninfeo è un modello di salvaguardia del patrimonio culturale, fondato sulla ricerca multidisciplinare con enti di ricerca e università. – ha affermato Mirella Serlorenzi, direttore scientifico del progetto –. La qualità dei materiali restituiti dagli Horti Lamiani offre una visione unica della Roma classica, dalle architetture monumentali alle sontuose decorazioni, alle vie dei commerci, agli oggetti preziosi e a quelli di uso quotidiano, al cibo, ai giardini e agli animali che vivevano lì. Un museo che racconta, anche attraverso emozionanti ricostruzioni, un teatro privilegiato del mondo antico, con tutte le suggestioni che questo luogo può dare».
Ogni epoca ha lasciato qui il suo segno e gli oltre un milione di reperti rivenuti negli scavi sono stati selezionati grazie all’accurato studio nel laboratorio segreto realizzato in collaborazione con ricercatori specializzati in varie discipline. I 3000 oggetti esposti, affiancati da ricostruzioni e video, restituiscono attraverso 13 sezioni la suggestione della vita e i diversi aspetti della cultura antica.
Il museo coabita con la nuova sala auditorium dell’Enpam, dedicata alla memoria di Roberto Stella, presidente dell’Ordine di Varese, e di tutti i medici caduti nel corso dell’epidemia Covid, ricordati anche con una stele elettronica permanente.

 

Enpam offre il proprio patrocinio per eventi di rilievo

Nell’ottica di un maggior rapporto con i propri iscritti e con il territorio, Enpam ha deciso all’inizio del 2017 di dotarsi di una disciplina per la concessione di patrocini gratuiti. Le richieste possono essere fatte per eventi che interessano alcune tematiche di stretta pertinenza della Fondazione (previdenza, assistenza), oppure che promuovono o sostengono l’attività e il reddito dei professionisti (autorevolezza della professione medica e odontoiatrica) e anche che abbiano ricadute sociali, con particolare attenzione alle aree dove la Fondazione ha la propria sede. La disciplina contiene anche indicazioni sul corretto utilizzo del logo Enpam, una volta concesso il patrocinio. Per fare la richiesta è sufficiente scaricare il modulo dall’apposita sezione del sito Enpam e inviare la domanda debitamente compilata all’indirizzo di posta elettronica: patrocini@enpam.it.

FINANZA SOSTENIBILE

La Fondazione ritiene che una gestione finanziaria efficace dei rischi Esg (Enviromental, social, government) possa contribuire a proteggere i rendimenti, generando contestualmente un impatto positivo sulla creazione di valore nel lungo termine, il tutto nel pieno rispetto dei criteri di prudenza, salvaguardia e garanzia delle prestazioni future ai propri iscritti. Come sottolineato dalla Covip, l’adozione di strategie di investimento Esg appare coerente con il dovere fiduciario che fondi pensione e casse previdenziali hanno nei confronti dei propri iscritti, senza però andare a inficiare gli obiettivi di carattere finanziario. La Fondazione, sin dal 2014, ha avviato un percorso interno volto a integrare, nel proprio portafoglio, elementi di analisi che le potessero consentire di esercitare, con maggior consapevolezza, il ruolo di investitore attento agli effetti delle proprie decisioni di investimento, andando oltre la mera valutazione finanziaria.
L’Enpam sustainable rating (cd. Esr) è il sistema di rating, non vincolante per le scelte di portafoglio, sviluppato internamente alla Fondazione nell’ottica di poter valutare gli aspetti ESG del portafoglio finanziario.
Questo strumento, implementato in modo tale da garantire e consentire la massima flessibilità operativa per recepire prontamente ogni successivo input/necessità che potrà palesarsi nel corso delle successive analisi di portafoglio; è stato aggiornato e rinnovato nella sua struttura grazie all’acquisizione di dati provenienti da provider leader di settore, che garantiscono al sistema indipendenza, oggettività ed ampiezza del dato: attualmente consente di valutare ogni portafoglio mobiliare, e suo relativo benchmark con una copertura campionaria superiore mediamente al 90%. Questo nuovo strumento consente, unitamente alle metriche finanziare solitamente utilizzate in fase di valutazione del portafoglio in essere e di nuovi investimenti, di effettuare un accurato e approfondito studio tout court riguardo gli aspetti relativi agli impatti ambientali, sociali e di governance (ad esempio permette un’analisi sulle controversie esistenti).

 

Grafico controversie esistenti

Data l’importanza sempre maggiore che la decarbonizzazione, nonché la transizione energetica avranno nelle agende economiche europee e globali:

1. sono state introdotte nuove metriche atte alla valutazione della Carbon FootPrint, la misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente ad un prodotto, un’organizzazione o un servizio2.

2. In conformità al Protocollo di Kyoto, i gas ad effetto serra da includere sono: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido d’azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFCs), esafluoruro di zolfo (SF6) e perfluorocarburi (PFCs). La tCO2e (tonnellate di CO2 equivalente) permette di esprimere l’effetto serra prodotto da questi gas in riferimento all’effetto serra prodotto dalla CO2, considerato pari a 1 (ad esempio il metano ha un potenziale serra 25 volte superiore rispetto alla CO2, e per questo una tonnellata di metano viene contabilizzata come 25 tonnellate di CO2 equivalente). La misurazione della carbon footprint di un prodotto o di un processo richiede in particolare l’individuazione e la quantificazione dei consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita dello stesso. A questo proposito l’esperienza degli ultimi anni suggerisce che il label di carbon footprint è percepito dai consumatori come un indice di qualità e sostenibilità delle imprese.

 

2. dal mese di marzo 2021 è stata attuata la rimodulazione dei parametri di riferimento per i mercati sviluppati della componente indicizzata azionaria (mandato Credit Suisse) verso indici tematici Climate Change. Tali indici sono costruiti al fine di aumentare l‘esposizione alle imprese che partecipano a opportunità associate alla transizione e ridurre l’esposizione alle imprese esposte a rischi associati alla transizione. In tal modo si punta ad una riduzione del 30% dell’intensità dei gas serra (GHG) (Scope 1+2+3) rispetto all’indice di riferimento, ed una decarbonizzazione annuale al 7%.  Sono escluse dall’universo investibile solamente le aziende coinvolte in armi controverse (ad esempio munizioni a grappolo, mine terrestri, armi all’uranio impoverito, armi biologiche/chimiche, laser accecanti, armi incendiarie).

In prospettiva futura, la Fondazione potrebbe strutturate l’ESR in modo tale possa essere uno strumento atto alla valutazione del portafoglio della Fondazione rispetto gli SGDs (Sustainable Development Goals) per poter implementare operativamente nel portafoglio di investimento l’approccio One Health.

 

Inserire immagine Obiettivo per lo sviluppo sostenibile

 

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (il cui acronimo in inglese è SDGs) sono una serie di 17 obiettivi interconnessi tra loro, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti3. Sono conosciuti anche come Agenda 20304, dal nome del documento “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, in cui vengono definiti e presentati gli obiettivi ed i traguardi da raggiungere, nonché lo stretto legame tra il benessere umano, la salute dei sistemi naturali e la presenza di sfide comuni per tutti i paesi.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile mirano ad affrontare un’ampia gamma di questioni relative allo sviluppo economico e sociale, che includono la povertà, la fame, il diritto alla salute e all’istruzione, l’accesso all’acqua e all’energia, il lavoro, la crescita economica inclusiva e sostenibile, il cambiamento climatico e la tutela dell’ambiente, l’urbanizzazione, i modelli di produzione e consumo, l’uguaglianza sociale e di genere, la giustizia e la pace.

Gli obiettivi, enumerati nella Risoluzione delle Nazioni Unite A/RES/70/1 approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015, sono complessivamente 169, da raggiungere entro il 2030: sostituiscono gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che avevano come orizzonte temporale il 2015.

Mentre questi ultimi si rivolgevano in modo diversificato ai paesi sviluppati e in via di sviluppo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno carattere universale e sono fondati sull’integrazione tra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico), quale presupposto per eradicare la povertà in tutte le sue forme.

Tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno ratificato l’Agenda 2030 e si sono così impegnati a declinare nella loro politica gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto.

 

3. https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/
4. https://sdgs.un.org/2030agenda

 

Approccio One Health

La salute intesa in senso globale, sia geograficamente che culturalmente rispetto alle diverse forme di vita, sta diventando un riferimento condiviso a livello mondiale globale. Oggi esiste un ampio consenso sul fatto che la tutela della salute non riguarda solo parassiti e agenti patogeni; deve bensì incorporare fattori socioeconomici, evolutivi e ambientali. La prevenzione e la preparazione alle minacce per la salute globale richiedono uno sforzo coordinato, multidisciplinare e multisettoriale, in grado di coinvolgere più attori e portatori di interessi, necessitando di informazioni e dati accessibili in modo trasversale e trasparente. La pandemia ha dimostrato che le minacce alla salute globale possono essere innescate da agenti collegati ad una moltitudine di fattori (socio-economici, culturali e ambientali) in grado di influenzare le comunità su scala globale, per affrontare i quali sarebbe necessario promuovere e rendere operativo un approccio multidisciplinare e multisettoriale che consenta la condivisione e il coordinamento dei dati e delle analisi attraverso la conoscenza, l’innovazione e la collaborazione. In tale scenario, il concetto olistico di One Health – introdotto nel 1978, poi declinato per la prima volta nel 2004 nei “12 Manhattan Principles” dalla Wild Conservation Society – si basa sul riconoscimento dell’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale e sulla consapevolezza della necessità di operare in modo proattivo per anticipare i fenomeni che minano gli equilibri degli ecosistemi, attraverso il coordinamento e interrelazione fra le scienze sociali e biomediche. Considerando le sfide su scala globale da affrontare nell’ambito della salute, l’implementazione delle strategie di One Health rappresenta un valore aggiunto sia per la prevenzione di tali fenomeni che per la preparazione nell’affrontare gli stessi. One Health, infatti, occupandosi di problemi di salute complessi, affronta i fattori di rischio e le minacce nel rapporto uomo-animale-ambiente e contribuisce alla preparazione nell’affrontare i problemi, mentre le strategie di prevenzione basate sui principi della One Health aumentano la consapevolezza che la protezione dell’equilibrio dell’ecosistema e la biodiversità sono azioni prioritarie da perseguire per ridurre i rischi per la salute.
Negli ultimi anni, e ancor più alla luce delle conseguenze della pandemia di COVID-19, ci sono state molte chiamate e iniziative internazionali che hanno sostenuto il cambiamento del paradigma globale basato sulla One Health (Richardson et al., 2016; WHO, FAO, OIE, 2019; Commissione Europea, 2020; IPEBS, 2020; Bronzwaer et al., 2021; Gruetzmacher et al., 2021) e l’approccio One Health è ora spesso sostenuto dai piani nazionali per la pandemia.
Si consideri che la visione olistica One Health è riconosciuta ufficialmente dal Ministero della salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi etc.) e che l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha avviato da tempo collaborazioni multidisciplinari e azioni congiunte, trasversali ai suoi settori di ricerca di riferimento, per promuovere l’approccio One Health necessario a far fronte alle sfide presenti e future. In particolare, nel framework “One health-based conceptual frameworks for comprehensive and coordinated prevention and preparedness plans addressing global health threats”, redatto dalla task force 1 Global health & Covid-19 in occasione del recente G20, è stata ribadita la necessità di intervenire nella definizione di un sistema di metriche di monitoraggio e di impatto, sia per le aree di intervento delle singole iniziative, sia per l’implementazione di modelli One Health-based, in ragione del fatto che non sono ad oggi univocamente definiti, né universalmente condivisi, indicatori periferici (nazionali) e globali sia di monitoraggio che di impatto, evidenziando un situazione ancora instabile e disomogenea.
Anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata inclusa la previsione di una “definizione entro la metà del 2022, a seguito della presentazione di un disegno di legge alle Camere, di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio One-Health” e che la summenzionata disposizione si inserisce nelle attività principali per l’attuazione della Riforma 1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima (Mission 6: Salute – Componente 1 del PNRR), e quindi strettamente connessa ai conseguenti investimenti della Componente 1, anche in ambito di telemedicina.
Ponderato attentamente il quadro sopra descritto, si ritiene che l’adozione della visione olistica della One Health possa essere di grande valore e vantaggio per la Fondazione Enpam in quanto consentirebbe di declinare il tema della sostenibilità su molteplici livelli: dal riferimento ai concetti di Esg, che sottendono un approccio responsabile e ‘motivato’ agli investimenti con un engagement attivo su detti temi, alla considerazioni dei temi sottesi dal processo di transizione energetica e decarbonizzazione, al supporto alla costruzione di un sistema di assistenza che si muova secondo un approccio inclusivo, equo, conveniente ed efficiente per migliorare la salute fisica e mentale degli individui ed il benessere della società, all’attenzione verso investimenti su cultura e competenze, verso lo sviluppo tecnologico e l’adozione di modelli sistemici multidisciplinari in grado di valutare in senso più ampio gli impatti delle politiche di intervento e delle scelte di investimento.
Nel novembre 2021, il Consiglio di amministrazione di Enpam ha deciso “di promuovere un approccio ai temi della sostenibilità, declinato su molteplici livelli, ispirandosi alla visione One Health ed elaborare, con l’opportuna gradualità, un modello integrato per l’attuazione degli scopi statutari, con particolare riferimento all’assistenza agli iscritti, alla gestione strategica degli investimenti e all’organizzazione e conduzione delle attività caratteristiche della Fondazione”.

Adepp nel comitato scientifico di Social impact agenda

L’Enpam, nei propri programmi di investimento futuri, ha deciso di puntare sempre più su valori imprescindibili quali la sostenibilità ambientale e il basso impatto sociale. Proprio a conferma di questo approccio, il presidente Alberto Oliveti, in quanto rappresentante dell’Adepp, è stato chiamato a far parte del comitato scientifico di Social impact agenda per l’Italia. L’associazione, che riunisce investitori istituzionali, come banche, assicurazioni fondazioni e soggetti del mondo della cooperazione, è nata nel 2016 come piattaforma per catalizzare idee, proposte e sperimentazioni, con l’obiettivo proprio di dimostrare che è possibile realizzare una nuova economia che integri sostenibilità economica e impatto sociale positivo. Da marzo scorso l’Adepp (l’Associazione degli enti previdenziali privati) ha aderito al network, in accordo con una strategia che da tempo guarda proprio a nuovi strumenti di investimento competitivi e innovativi, capaci di coniugare sostenibilità ambientale, impatto sociale, welfare e servizi alla persona. “Le Casse di previdenza private – dice Adepp – da tempo, infatti, nel rispetto della loro mission primaria, si interessano a nuovi strumenti di investimento competitivi e innovativi, capaci di dare risposte anche ai nascenti bisogni di sostenibilità ambientale, impatto sociale, welfare e servizi alla persona”. L’Adepp “offrirà il proprio contributo per il raggiungimento delle finalità indicate nella ‘policy’ dell’associazione, partecipando attivamente al confronto, allo scambio di esperienze e alla promozione degli investimenti a impatto sociale, nonché promuovendo lo sviluppo di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, anche orientando a tale scopo le strategie di investimento”.

 

AMBIENTE

Mitigazione dell’impatto ambientale e approvvigionamenti

Enpam, considerando le proprie attività e la sua natura non produttiva, non causa impatti significativi a livello ambientale, ad eccezione di quelli minori riferibili ai consumi energetici e di carta per gli uffici, né ha ricevuto sanzioni e/o pene per reati o danni ambientali nell’ultimo triennio. In merito all’utilizzo di carta si segnalano i benefici generati dall’introduzione delle stampanti centralizzate per piano, che consentono un duplice risparmio di tipo economico e di consumo di carta. Al riguardo, si segnala anche che obiettivo della Fondazione è l’introduzione di un sistema automatico di protocollazione delle Pec, che ne eviti la stampa consentendo un ulteriore importante risparmio. Sempre più frequentemente, per l’aggiudicazione delle procedure di gara per l’acquisizione di beni e servizi è stato utilizzato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, come indicato nell’articolo 34 del Codice degli appalti. Nell’espletamento delle procedure di affidamento di servizi e lavori, laddove questi abbiano un possibile impatto ambientale, la Fondazione ha scelto di adottare criteri di scelta con il contraente che, oltre a rispettare naturalmente i limiti di legge, siano volti a minimizzare qualsiasi tipo di impatto (ad esempio, nella scelta del fornitore del servizio di pulizie è stato richiesto l’utilizzo di prodotti detergenti con certificazioni eco-ambientali). Nel corso del 2021, la Fondazione ha proseguito con Ama (Azienda municipale ambiente di Roma) la raccolta differenziata attraverso la suddivisione delle diverse tipologie di rifiuti, al fine di ottenere un corretto riciclo, come previsto dalla normativa in materia.

Osservatorio
“Verso rifiuti zero” – l’impegno della Fondazione tra Comune, Municipio e territorio

Il tema del riutilizzo e di una gestione dei rifiuti finalizzata alla riduzione della produzione e allo smaltimento è sempre più sentito in Fondazione. Il Consiglio del Municipio Roma I Centro, area della città nella quale la Fondazione è proprietaria di diversi immobili, tra i quali la propria sede, ha approvato nel 2017 l’istituzione dell’Osservatorio municipale “Verso Rifiuti Zero”. Tale organismo (composto in parti eguali da rappresentanti della Giunta e del Consiglio municipale, da rappresentanti dei cittadini e tecnici dell’azienda municipale Ama) detta linee di indirizzo per il raggiungimento dell’obiettivo “rifiuti zero” nell’auspicio di una sostanziosa riduzione della produzione di rifiuti pro capite. Nell’ottica di una riqualificazione della zona in cui la Fondazione ha la propria sede, in relazione a quanto espresso e condividendo le proprie competenze professionali su diversi fronti, la Fondazione partecipa ai lavori dell’Osservatorio con proprio personale. Nel difficile 2020 l’Osservatorio si è fatto promotore di una campagna contro l’abbandono delle sigarette per strada, distribuendo “cenerini” sotto lo slogan “se ami la terra, i mozziconi non li abbandoni”. Campagna che ha visto la sua conclusione col termine del mandato municipale, tramite un evento diffuso svoltosi il 16 settembre 2021, anche in Piazza Vittorio, nel corso del quale sono stati distribuiti i “cenerini” prodotti da “Piazza Vittorio APS”.

 

Mobilità

La forte vocazione a una mobilità sostenibile, tra l’altro sempre più coerente con l’implementazione del lavoro agile che Enpam ha attuato e che è descritto in un precedente capitolo, ha trovato le seguenti risposte:

dal 2020, all’interno della Fondazione, vi sono 3 colonne elettriche per la ricarica di auto ecologiche, utilizzabili da personale dipendente e da visitatori esterni, in particolare iscritti. Di fatto, si prosegue così un percorso finalizzato ad incentivare l’utilizzo di auto elettriche anche da parte dei dipendenti, che va ad affiancarsi all’utilizzo di auto aziendali ad alimentazione ibrida;

– nel 2021 nell’ambito del mobility management aziendale, oltre a confermare i servizi al personale dipendente, si è continuato nella ricerca volta ad agevolare gli spostamenti casa-lavoro, ad esempio attraverso la rateizzazione dell’importo per la tessera annuale dei mezzi pubblici cittadini (trattenuta direttamente dalla busta paga), tramite la tenuta dei rapporti con i principali gestori e agenzie della mobilità cittadina e regionale;

– nel parcheggio interrato sono presenti delle rastrelliere per stimolare l’uso della bicicletta per una mobilità verde e salutare.

 

Lotta allo spreco alimentare

La pandemia ha raddoppiato le occasioni per l’Ente previdenziale dei medici e dei dentisti di confermarsi in prima linea nella lotta contro lo spreco alimentare.

In occasione dell’VIII Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, infatti, l’Enpam è stato prima protagonista dell’appuntamento nell’ambito della campagna Spreco Zero di Last Minute Market patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e del Ministero degli Affari Esteri, del World Food Programme Italia, di Anci e della rete di Comuni Sprecozero.net. e poi della tavola rotonda sul tema delle buone pratiche antispreco a cui hanno partecipato le Acli di Roma, Fondazione Fico, l’Istituto alberghiero IPSEOA Vincenzo Gioberti di Roma, i Lions international, e Crescere insieme.

Nell’intervenire il presidente Alberto Oliveti ha ribadito l’importanza di difendere il concetto di salute, sottolineando come il medico di medicina generale e il pediatra siano catalizzatori di attenzione importanti del messaggio positivo sulla promozione e tutela della salute e allo stesso tempo sulla corretta alimentazione e sull’esigenza di non sprecare ciò che è fondamentale per la vita.

Ricette on line in tempo di pandemia

Gli studenti dell’Istituto Alberghiero Gioberti di Roma non hanno voluto far mancare il loro contributo neanche da remoto.
Per il solo piacere degli occhi, ma non del palato, hanno mostrato sulla piattaforma digitale tre video ricette realizzate nel loro istituto per dimostrare ancora una volta come le eccedenze recuperate al mercato o conservate nel frigo e in dispensa in prossimità della scadenza possano diventare ottimi piatti. Belli da vedere, sani da mangiare.

 

FUTURO

L’azione futura di Enpam, anche in considerazione del contesto descritto in precedenza, farà leva sui propri punti di forza per disegnare e promuovere i più favorevoli scenari futuri per la Fondazione, per la professione medica e odontoiatrica, per il settore della salute in generale. Nel programma di mandato 2020-2025, il Presidente Oliveti afferma: “Una sfida che concerne non solo il ruolo e le funzioni che avremo nell’esercizio di una rinnovata professione medica al servizio di una medicina caratterizzata dal progresso tecnologico e dai mutamenti socio-economici, ma riguarda anche il nostro contributo nel promuovere il concetto di salute come diritto individuale e interesse collettivo, concetto che l’intera collettività sarà inevitabilmente chiamata a meglio definire ed assimilare”. Di fatto, ancora una volta viene ribadita l’importanza della categoria, nell’interesse della collettività, come peraltro messo ancor più in risalto nel momento della pandemia.

La Fondazione Enpam del futuro, in particolare, si pone alcuni obiettivi programmatici:

• welfare partecipato e attivo: la protezione e la sicurezza sociale devono essere l’asse portante del rilancio di un nuovo welfare partecipato e attivo. Ci dovremo preoccupare in particolare degli effetti della crisi epidemiologica Covid-19 sullo stato economico-finanziario e di welfare attivo, sia nell’eventualità di ulteriori recrudescenze epidemiche che nello sviluppo di nuove pandemie

• attenzione al nuovo contesto: l’idea di sviluppo economico basato su una domanda diversa implica un’attenzione alle infrastrutture materiali, sociali e digitali, alle nuove declinazioni del lavoro, alla ricerca e all’ innovazione, all’istruzione e alla formazione, alle opportunità del “green new deal” comunitario in tema di transizione ed efficienza energetica, all’economia circolare, alla mobilità sostenibile;

• modernizzazione sistemica delle procedure: la Fondazione, grazie alla propria autonomia nel rispetto delle finalità pubbliche, agirà sulle procedure, sul sistema di gestione, sugli investimenti. Sarà importante definire approcci che eliminino o riducano la fiscalità applicata agli investimenti, così come il paradosso del patrimonio bloccato.

• maggiore coinvolgimento dell’assistenza strategica: a partire dal progetto Quadrifoglio, Enpam ha avviato un percorso che si prevede di sviluppare sempre di più e che si propone di affiancare e supportare gli iscritti nelle diverse fasi di vita, anche lavorativa, e nelle emergenze, come si è visto nel momento della pandemia.

Gli obiettivi: più risorse per le catastrofi naturali, un’assistenza alla genitorialità più estesa, un accesso al credito agevolato, professionalità nell’istruzione, maggiori tutele per malattia e infortuni, la tutela dei professionisti per responsabilità civile e professionale;

• Futuro e innovazione: partendo dal presupposto che non ci possa essere una previdenza lungimirante, tempestiva, rigorosa, appropriata e orientata alle prospettive dei giovani se non si comprende con anticipo l’evoluzione dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo sostenibile e della crescita economica e culturale del Paese e del sistema nel quale si opera, Enpam, nell’ambito della riorganizzazione della struttura, divenuta operativa all’inizio del 2021, ha previsto uno specifico dipartimento il cui obiettivo è lavorare sul futuro dell’Ente, andando a studiare e delineare possibili scenari di sviluppo  anche del settore Salute e della professione medica e odontoiatrica, promuovendo nuove iniziative in tal prospettiva;

• formazione e aggiornamento continuo: è stato avviato il progetto Tech2doc, un nuovo esclusivo servizio di formazione e aggiornamento, continuativo ed affidabile, su innovazione e tecnologia a supporto della pratica medica e odontoiatrica, volto proprio a colmare l’emergente gap conoscitivo innescato dallo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie digitali applicate alla salute (digital health o health tech), amplificato e reso urgente dalla crisi sanitaria in corso.

 

Tech2Doc, come entrare nella medicina del futuro

La medicina del futuro è già nel presente. Medici e odontoiatri possono ora accedere alla piattaforma ideata e promossa da Enpam dalla propria area riservata del sito web della Fondazione o dall’app Enpam. Oppure direttamente dal sito www.tech2doc.it utilizzando le credenziali dell’area riservata del portale Enpam.
Il portale formativo Tech2Doc è accessibile da computer, tablet e smartphone e introduce i camici bianchi all’uso degli strumenti tecnologici applicati alla pratica medica. Costruito insieme ai maggiori esperti di innovazione e Digital Health, Tech2Doc offre a medici e odontoiatri contenuti autorevoli e aggiornati in tema di salute digitale, oltre alla possibilità di sperimentare in prima persona le frontiere più avanzate dell’innovazione e delle nuove tecnologie applicate alla salute.

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Presentato nel 2021 nello spazio museale all’interno della sede dell’Enpam, Tech2Doc è un progetto offerto gratuitamente a tutti i medici e odontoiatri iscritti, costruito per fare formazione e informazione sui temi dell’innovazione e nuove tecnologie a supporto della pratica medica.
Uno strumento importante per il medico del futuro, come ha spiegato il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti: “Lo scenario del medico del futuro rimane sempre ancorato ai vecchi pilastri riferiti alla medicina dell’evidenza, alla medicina dell’intelligenza applicativa e alla medicina della relazione. A questo però si può aggiungere l’amplificazione che l’intelligenza artificiale può portare, che potrà migliorare i processi assistenziali e l’efficacia delle cure e ridurne i danni”.
Con questo progetto ci si propone di garantire a medici e odontoiatri l’accesso a risorse qualificate ed appropriate, di tipo sia conoscitivo che strumentale, in grado di guidare gli iscritti nella transizione verso il futuro della pratica clinica. Attraverso video interviste, webinar, pillole informative curate da esperti nazionali e internazionali si possono rendere comprensibili i temi della digital health e gli strumenti digitali in uso, e offrire contenuti on demand e in live streaming in molteplici format editoriali, mediante una piattaforma multi-device sempre disponibile. Per far comprendere, invece, come utilizzare le soluzioni di salute digitale già applicabili nella pratica clinica quotidiana, Tech2Doc propone una selezione ragionata di start up, app e dispositivi (anche indossabili) più interessanti e utili per medici e pazienti, grazie alla raccolta e recensione in schede di dettaglio delle diverse soluzioni esistenti, classificate mediante mappature tassonomiche dinamiche rispondenti a diverse esigenze e criteri di ricerca.