(Foto: ©Catherina Dominguez Reali)

Il concetto di sostenibilità è fortemente legato a quello di futuro: si ha sviluppo sostenibile quando le generazioni presenti, nel soddisfare i propri bisogni, non impediscono né compromettono la possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro. Il termine “sviluppo sostenibile” è stato introdotto per la prima volta dal Rapporto Brundtland della Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo nel 1987. Il punto focale è la capacità di trovare il giusto equilibrio che consenta di continuare sulla strada del progresso, ma senza danneggiare l’ambiente dal quale dipende la nostra sopravvivenza. 

È proprio nel solco sopradescritto che Enpam, nel corso degli ultimi anni, ha avviato un percorso sostenibile verso il futuro, simbolicamente rappresentato da una stella polare che fa da punto di riferimento e da guida. 

Appare comunque evidente come la funzione sociale di Enpam trovi risposta anche nel suo ruolo istituzionale. Nei capitoli precedenti sono infatti diverse le azioni nei campi previdenziali, assistenziali ma anche degli investimenti “mission related” che testimoniano il suddetto impegno sociale. 

 

CIRCOLARITÀ 

La sostenibilità in termini generali è intrinsecamente collegata al concetto di economia circolare, ovvero a sistemi economici che, senza sprechi, creino valore rigenerandosi. Pensare in modo circolare non riguarda più solo la mitigazione degli impatti sull’ambiente, ma è un approccio progettuale che può funzionare anche nella dimensione sociale, per creare inclusione e integrazione, ridurre la marginalità, migliorare la vita delle persone. In Enpam, la sostenibilità del sistema previdenziale è garantita da un percorso che va dal patto allo scambio generazionale. Si è passati negli anni da una visione lineare unidirezionale, dal contributo alla prestazione previdenziale, ad una visione circolare del rapporto, realizzata attraverso l’impiego del patrimonio. In un circuito tra generazioni è necessario perseguire una sostanziale equivalenza e corrispettività delle prestazioni fornite nell’arco della vita tra gli iscritti passati, presenti e futuri, e realizzare una più effettiva prossimità ai medici e agli odontoiatri attraverso l’assistenza e il supporto professionale, nonché una maggior attenzione e flessibilità sia di genere che di generazione. In questa prospettiva di circolarità, di notevole importanza è la previsione istituzionale di sostegno al reddito degli iscritti. Il portafoglio “mission related”, di cui si parla nel capitolo “Investimenti”, risponde specificamente a quanto sopra ed è finalizzato a garantire, attraverso gli investimenti correlati allo sviluppo delle professioni sanitarie e dell’ecosistema di riferimento (Ssn e sistema economico italiano), la sostenibilità dell’equilibrio intergenerazionale tra gli aderenti di oggi e quelli di domani. Nel capitolo “Investimenti” è anche illustrata la criticità della indisponibilità del patrimonio, il cd. paradosso del patrimonio bloccato. L’importanza delle iniziative a sostegno del reddito è anche bene evidenziata nei capitoli “Assistenza” e “Previdenza”. Altre iniziative sono in fase avanzata e/o di studio. 

 

SALUTE E BENESSERE 

La recente normativa in materia costituisce la base della sicurezza dei lavoratori e affida al Servizio di prevenzione e protezione (Spp) un ruolo sempre maggiore, autonomo e di primaria importanza all’interno delle aziende. Il Servizio di prevenzione e protezione della Fondazione tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori sottoponendo i propri dipendenti a visite mediche periodiche durante l’orario di lavoro e conducendo ininterrotti interventi di prevenzione, vigilanza e controllo dei luoghi di lavoro. Il sistema di gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è stato implementato volontariamente dalla Fondazione sulla base di un’attenta analisi dei rischi derivanti dall’attività lavorativa. 

Al fine di prevenire potenziali rischi sul lavoro, l’Ente ha predisposto, in conformità al D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro), il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) volto ad individuare e valutare i rischi connessi all’attività lavorativa e a definire eventuali misure di prevenzione e protezione. 

La Fondazione Enpam, negli ultimi anni, ha affrontato, a causa della pandemia dovuta al Covid-19, un periodo di emergenza sanitaria mai avvenuto in precedenza che ha “stravolto e modificato” la vita professionale di ogni dipendente, Da marzo 2020, è presente, all’interno della sede, uno specifico presidio, atto a monitorare la situazione Covid-19. Il Servizio prevenzione e protezione dell’Enpam ha adottato e attuato, in linea con le normative vigenti, ogni possibile misura di sicurezza utile a prevenire ed eventualmente contrastare la diffusione del virus. La Sorveglianza sanitaria è stata continua e ininterrotta. Sono state effettuate le prove di evacuazione di norma (in data 30 dicembre 2022). Sono stati, inoltre, eseguiti, come da normativa, i corsi di formazione e aggiornamento per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), i quali sono stati erogati gratuitamente ai lavoratori durante l’orario di lavoro. 

Il Responsabile Servizio prevenzione e protezione ha ottenuto e confermato la qualifica professionale di Covid Manager. Per il futuro sono previsti investimenti mirati esclusivamente ad accrescere e garantire i migliori livelli di sicurezza e prevenzione, con lo sviluppo delle potenzialità specifiche sulla sicurezza, nel rispetto delle vigenti normative: queste le basi su cui continuare a costruire il processo di Real Safety di qualità essenziale per la Fondazione Enpam. 

INFORTUNI DEI DIPENDENTI [1]

UNITÀ
DI MISURA

2020

2021

2022

Ore lavorate

h.

752.114

745.598

711.678 

Totale infortuni

n.

3*

1

1

Di cui con gravi conseguenze

n.

0

0

0

Di cui decessi

n.

0

0

0

Indice di incidenza infortuni [3]

i.

3,99

1,34

1,41 

Indice di frequenza infortuni con gravi conseguenze

i.

0

0

0

Indice di frequenza infortuni che hanno causato decessi

i.

0

0

0

*. infortuni in itinere 

 

Tech2Doc, la medicina del futuro 

La medicina del futuro è già nel presente e la Fondazione si è assunta l’impegno di cercare di anticipare i futuri desiderabili, leggendo in maniera logica le evoluzioni della pratica medica e mettendo in atto gli interventi necessari a tutelare e supportare i propri Iscritti nei cambiamenti che affronteranno. 

Infatti, l’incessante sviluppo tecnologico e digitale, unito al recente impatto prodotto dalla crisi pandemica, ha impresso una rapida accelerazione alla diffusione di innovazioni tecnologiche nel campo sanitario, per le quali persiste però un significativo divario conoscitivo rispetto al loro utilizzo in ambito professionale. Al fine di supportare l’attività di medici e odontoiatri, la Fondazione si è impegnata quindi nello sviluppo e aggiornamento continuo della piattaforma Tech2Doc, con l’obiettivo di formare ed informare i propri Iscritti sulle tecnologie più recenti ed innovative applicate alla pratica clinica. Costruito insieme ai maggiori esperti di innovazione e Digital Health, Tech2Doc offre a medici e odontoiatri contenuti autorevoli e aggiornati in tema di salute digitale, oltre alla possibilità di sperimentare in prima persona le frontiere più avanzate dell’innovazione e delle nuove tecnologie applicate alla salute. 

Il portale formativo Tech2Doc è accessibile da computer, tablet e smartphone e introduce i camici bianchi all’uso degli strumenti tecnologici applicati alla pratica medica. 

Medici e odontoiatri possono accedere gratuitamente alla piattaforma dalla propria area riservata del sito web della Fondazione o dall’app Enpam. Oppure direttamente dal sito www.tech2doc.it utilizzando le credenziali dell’area riservata del portale Enpam. 

Nell’ambito del secondo evento annuale di Tech2Doc, svoltosi l’11 novembre 2022 a Roma, che ha registrato la presenza da remoto, in diretta streaming, di ca. 1000 partecipanti e durante il quale sono stati prodotti rilevanti approfondimenti concernenti il futuro della professione medica e odontoiatrica, l’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto che utilizzerà la piattaforma Tech2Doc per erogare contenuti formativi, da loro scientificamente curati, sui temi della telemedicina e la sanità digitale. 

“Nostro obiettivo era creare uno strumento fruibile da tutti i medici e gli odontoiatri con una funzione di informazione e divulgazione nel campo della frontiera avanzata della conoscenza, della tecnologia e della scienza medica, e siamo orgogliosi di aver creato il mezzo per una facile diffusione di questi contenuti – dice il presidente Enpam Alberto Oliveti –. Siamo onorati della scelta da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che offrirà ai professionisti un’occasione di acquisire competenze validate scientificamente. Del resto, perseguire la qualità dell’esercizio professionale è la nostra missione, perché se c’è buon lavoro ci può essere buona previdenza.” 

La collaborazione tecnico-scientifica a supporto della piattaforma Tech2Doc è assicurata dal Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’ISS. 

Il Presidente dell’Istituto, Prof. Silvio Brusaferro, si rallegra dell’iniziativa: “Ringrazio la Fondazione Enpam per aver voluto condividere con l’Istituto Superiore di Sanità l’impegno di contribuire al progresso della sanità digitale in Italia mettendo insieme le competenze e le risorse con nuove modalità e nuove tecnologie, dimostrando ancora una volta il valore della collaborazione tra enti a beneficio del sistema sanitario.” 

Firmato l’accordo di collaborazione, iniziano le attività congiunte finalizzate a raggiungere alcuni obiettivi di rilievo per lo sviluppo del corretto utilizzo clinico e assistenziale dei sistemi di telemedicina e per diffondere la conoscenza scientifica delle innovazioni digitali in sanità. 

In particolare, il Centro Nazionale per la Telemedicina e Tech2Doc ha iniziato subito la produzione di contenuti video/testuali con finalità formative sui temi della telemedicina e della sanità digitale, nonché di approfondimenti relativi all’uso corretto delle innovazioni tecnologiche per la gestione dei dati dei pazienti nelle attività assistenziali e nei trial clinici. 

“La novità più rilevante di questa collaborazione – afferma Francesco Gabbrielli, direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina ISS – è la diffusione a tutti i medici e odontoiatri di informazioni e approfondimenti validati scientificamente riguardanti materie innovative su cui oggi, e sempre più in futuro, si basano molte attività sanitarie di cui i professionisti sono responsabili direttamente.” 

Il quadro che emerge a margine dell’evento annuale evidenzia la necessità di identificare anticipatamente il profilo di competenze avanzate che il medico, in una prospettiva di pratica clinica sempre più tecnologicamente avanzata, dovrà necessariamente coltivare e possedere. Il medico del futuro dovrà essere necessariamente sia un leader clinico che il fulcro dei processi di innovazione che riguardano la pratica clinica; dovrà quindi possedere anche competenze manageriali e trasversali, fino ad arrivare a marcate competenze tecnologiche e digitali. 

Nel primo anno di vita la piattaforma www.Tech2Doc.it ha collezionato 41.000 accessi-utente per un totale di 141.000 contenuti visualizzati. Gli argomenti che hanno riscosso maggiore interesse sono stati Telemedicina, Digital health e Intelligenza artificiale. Tech2Doc coinvolge un bacino di oltre 70 esperti e figure autorevoli provenienti da diversi settori, da quello sanitario alla giurisprudenza. Tra i contenuti già presenti si segnalano 80 videointerviste; 20 descrizioni di casi esemplari (case history); 225 recensioni di articoli autorevoli dal mondo; 360 approfondimenti su altrettante soluzioni digitali già disponibili sul mercato; video-pillole e quiz interattivi. 

Tech2Doc premiato il progetto Enpam che forma i medici del Futuro 

Tech2Doc, il progetto di formazione e aggiornamento sulla Digital Health per i medici e gli odontoiatri iscritti all’Enpam, si è aggiudicato il premio ‘AIIC Awards 2022’, istituito dall’Associazione Italiana Ingegneri Clinici. 

La piattaforma formativa e informativa dell’Enpam ha ricevuto dalla giuria, presieduta da Nino Cartabellotta (Gimbe), il riconoscimento che va ai migliori progetti nel campo delle tecnologie sanitarie. Nel dettaglio, Tech2Doc ha vinto nella sezione dedicata a ‘Formazione continua e training professionale’. 

“È un premio che ci inorgoglisce e dimostra la bontà del percorso che abbiamo intrapreso – ha detto il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti –. Fornire gli strumenti culturali e tecnici della medicina digitale ai nostri iscritti con l’obiettivo di accelerare l’acquisizione di competenze per la pratica medica è un investimento per il futuro della professione di cui trarrà beneficio anche la collettività”. 

 

Piazza della salute, oltre la pandemia 

Dopo due anni di iniziative a distanza dovute alla pandemia, a febbraio 2022, il progetto Piazza della Salute è ripartito con l’evento dedicato alla ‘Giornata di prevenzione dello spreco alimentare’ di nuovo in presenza. 

Il luogo scelto per questo secondo inizio è stato il Museo Ninfeo, nei sotterranei della sede dell’Enpam, dove si sono confrontati sul tema,  sempre più attuale anche in un’ottica di one Health, figure delle istituzioni come l’assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, la presidente del Municipio Roma I centro, la presidente delle Acli di Roma in rappresentanza del mondo dell’associazionismo così come il presidente del Lions Club Roma Ara Pacis. 

Insieme a loro, a raccontare le buone pratiche antispreco, anche il direttore del Centro agroalimentare Roma e il direttore del progetto Roma Cares, onlus che si occupa di responsabilità e sostenibilità sociale della AS Roma. 

Anche in questa edizione non sono mancati gli studenti dell’istituto alberghiero romano Vincenzo Gioberti che insieme ai loro docenti hanno cucinato e poi presentato piatti con cibo recuperato e prossimo alla scadenza. 

Gli appuntamenti di Piazza della Salute sono proseguiti nel Museo Ninfeo a maggio con l’evento ‘Occhio a cosa metti in bocca’, che ha accolto i più piccoli ospiti-protagonisti che il progetto abbia mai avuto. L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto ‘In piazza Vittorio salute e benessere’ nel contesto del bando regionale ‘Comunità solidali 2020’ insieme alla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, la Società italiana di rinologia e Crescere insieme, un progetto di Esperia srl, società impegnata nello sviluppo dei servizi all’infanzia. 

Nel corso dell’anno Piazza della Salute ha partecipato a tutte le iniziative svolte nell’ambito del bando regionale ‘Comunità solidali 2020’ che hanno visto la partecipazione di centinaia di cittadini di tutte le età in attività ludico-sportivo e intellettuali per promuovere il benessere psico-fisico. 

Non è mancato l’impegno fuori regione per Piazza della Salute che è tornata a confermare la presenza dell’Enpam a Venezia per l’edizione di Vis – Venezia in salute, evento promosso dall’Ordine lagunare, che per il 2022 ha scelto di affrontare il tema della salute globale nell’evento dal titolo ‘Curare la terra. L’ambiente è salute’. 

 

In Piazza Vittorio Salute e Benessere 

Nell’anno 2022 l’Enpam ha prestato il proprio supporto all’associazione Piazza Vittorio Aps nella partecipazione al bando “Comunità solidali 2020”. Con il progetto “In Piazza Vittorio Salute e Benessere” l’associazione Piazza Vittorio Aps è risultata tra i vincitori. 

Gli obiettivi del progetto sono stati incrementare le capacità relazionali, promuovere il concetto di benessere psicofisico a 360 gradi e sviluppare una rete solida, attiva e inclusiva per Piazza Vittorio. 

Gli eventi attorno a cui si è articolato il progetto hanno visto la partecipazione di numerosi stakeholder tra medici, psicologi, preparatori atletici, tecnici federali, animatori, musicisti. 

Il risultato può essere così sintetizzato: 

• 32 eventi 

• 24 cluster tematici 

• 2200 destinatari registrati 

• 3000 multi-utenti 

Si è trattato di un percorso articolati in 10 mesi in cui si è cercato di valorizzare il quartiere e le sue caratteristiche, con un focus sui concetti di salute e benessere arricchiti da eventi inclusivi. 

 

COMUNITÀ E TERRITORIO 

La responsabilità sociale ha un’importante declinazione in quella che oggi viene definita come responsabilità socio-territoriale: un forte contenuto sociale e umanistico non può infatti prescindere dalla centralità della dimensione comunitaria e territoriale. 

 

Piazza Vittorio – Aps 

È proprio con questa logica che, nel corso del 2016, la Fondazione Enpam, raccogliendo gli inviti delle istituzioni – dalla Prefettura al Municipio – ha promosso e costituito, insieme ad altri soci fondatori, “Piazza Vittorio – APS”, una associazione di promozione sociale, inizialmente iscritta al registro regionale e adesso regolarmente confluita nel nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), avendo al contempo acquisito anche la personalità giuridica. Il fine principale è quello di contribuire alla riqualificazione e valorizzazione dell’omonima piazza in cui è situata la sede dell’Enpam. Tramite questo soggetto, Enpam contribuisce alla realizzazione di attività e progetti, propri o in collaborazione, atti ad una costante politica di miglioramento dell’intera area. Tale esperienza rappresenta un unicum su scala nazionale, avendo creato un’azione sinergica che vede come attori, oltre ad una importante organizzazione come Enpam, realtà di zona, privati cittadini e istituzioni. Nel corso degli anni di attività l’associazione “Piazza Vittorio Aps” ha concentrato la propria azione sul territorio, avviando progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza della piazza e collaborando con le istituzioni, prima tra tutte Enpam, nel concepire e realizzare progetti a carattere medico, sociale e culturale, che consentissero di migliorare la percezione e lo stato dei luoghi. 

Rilevante, per l’area in cui la Fondazione ha la propria sede, è l’aver realizzato un progetto di videosorveglianza integrata, lungo i portici perimetrali di piazza Vittorio, consistente in un sistema di videocamere collegate direttamente con le sale operative delle Forze dell’Ordine, sempre in fase di aggiornamento. 

Nel 2022 è iniziata la strutturazione di una biblioteca dedicata all’Esquilino, consultabile da tutti, mentre la vittoria di un bando regionale ha permesso nel 2022 lo svolgersi di numerose attività, a carattere sociale, culturale, sportivo e di prevenzione alla salute (cfr focus dedicato). Piazza Vittorio APS ha inoltre deciso di aderire al DMO Es.Co., il Destination Management Organization, realizzato da Palazzo Merulana nell’ambito di un progetto regionale, finalizzato alla promozione dell’Esquilino. 

 

Convenzione “EsquilinochiamaRoma” 

Di notevole importanza, infine, il progetto “EsquilinochiamaRoma”, descritto nel seguito, nato da una convenzione promossa dalla Aps e condivisa da diverse istituzioni. Il progetto mira a rafforzare la collaborazione fra i diversi soggetti di cittadinanza attiva, le istituzioni e gli operatori economici e culturali presenti nel territorio, per riqualificarlo e valorizzarlo. 

In questo modo, Enpam si prefigge un duplice obiettivo: da un lato quello di assolvere ad un ruolo di utilità sociale anche per la comunità territoriale di riferimento, dall’altro di riqualificare il contesto urbano dove insiste la sede della Fondazione, con evidente valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare. 

Dopo molte collaborazioni già avviate, come ad esempio per il restauro della statua di Santa Bibiana del Bernini, nel dicembre 2018 è stata stipulata una Convenzione aperta tra la promotrice Piazza Vittorio Aps, Municipio Roma I Centro, Museo Nazionale Romano, Ordine degli Architetti di Roma, per un progetto urbano e di valorizzazione culturale del rione Esquilino e delle aree della città direttamente connesse, denominata “EsquilinochiamaRoma”. La stessa, che nel corso dell’anno 2019 era stata ampliata a nuovi aderenti, tra cui le Università “Sapienza e “RomaTre”, nel 2020 si è ulteriormente allargata con la presenza della Soprintendenza ministeriale e della Sovrintendenza capitolina. 

Ideato quale spazio di condivisione ed interazione fra cittadinanza e istituzioni, che individua nel riconoscimento di valore del patrimonio culturale materiale e immateriale una trading zone, Esquilino chiama Roma si pone quale ambito di dialogo collaborativo fra soggetti diversi e portatori di espressioni e interessi diversificati. 

La ricerca-azione si articola su tre assi operativi: 

– un progetto urbano per la riqualificazione funzionale del Rione; 

– un piano di coesione socioculturale; 

– un programma di valorizzazione del patrimonio culturale. 

L’accesso condiviso alla conoscenza si pone quale elemento concreto che permetta l’attuazione delle politiche pubbliche relative a Roma città metropolitana – a partire dal Piano di Gestione del sito Unesco ‘Centro storico di Roma’ – favorendone processi partecipati, visione integrata, innovazione. 

La ricerca-azione individua la propria centralità in ambiti “nodali”, così definiti in quanto caratterizzati da ricadute positive, effetti benefici che si estendono oltre lo stesso oggetto di azione, a riprova delle forti connessioni del “sistema Rione”. 

Dalla collaborazione fra enti pubblici e privati, cittadini e dipartimenti universitari, gruppi di cittadinanza attiva ed istituzioni emergeranno possibili scenari di soluzione, sulla base di conoscenze adeguate e condivise. 

Nel corso del 2021 sono stati eseguiti i saggi su portici e facciate di Piazza Vittorio per avviare il processo operativo di restauro e nel 2022 sono stati avviati i relativi lavori. Su richiesta di ECR, Piazza Vittorio APS ha iniziato a strutturare una biblioteca sull’Esquilino, consultabile previa richiesta scritta, da chi ne avesse piacere o necessità. Le attività di Esquilino Chiama Roma continuano a essere strutturate a partire da tre aree nodali: 

• Piazza Vittorio 

• Piazza Pepe e mercato 

• Via Giolitti 

Per ciascuno di questi luoghi si è voluto adottare un approccio urbanistico, di valorizzazione del patrimonio culturale e sociale. 

L’auspicio, dunque, è di promuovere la costituzione in Esquilino – e a Roma – di una learning community quale nucleo generatore di una heritage community, così come proposto dalla Convenzione di Faro, orientata all’adozione di procedure di programmazione negoziata non soltanto per i necessari interventi infrastrutturali ma anche per la qualificazione della gestione quotidiana di medio-lungo periodo dello spazio pubblico e dei luoghi della cultura. Concludendo, non si può̀ abitare né governare un sito… che non si comprenda insieme! 

 

Il Museo Ninfeo, gratis per i medici 

Museo Ninfeo_Horti Lamiani

La residenza privata degli imperatori, la vita dei principi di Roma, gli animali, le piante, i commerci, gli usi e i costumi della antica capitale: gli Horti Lamiani, luogo mitico della storia romana, rivivono nel Museo Ninfeo e hanno visto l’inaugurazione nell’ottobre 2021. Realizzato congiuntamente dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da Enpam, il nuovo Museo nasce proprio sul luogo del ritrovamento di un eccezionale contesto archeologico, venuto alla luce nell’area di Piazza Vittorio all’Esquilino, durante i lavori per la costruzione della sede dell’Ente. 

«È un eccezionale risultato scientifico – secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma –, questo museo porta alla luce uno dei luoghi mitici dell’antica Roma, quegli Horti Lamiani che erano una delle residenze giardino più amate dagli imperatori. L’aspetto virtuoso è la collaborazione tra il Ministero della Cultura ed Enpam, che ha permesso la creazione di un laboratorio di studio per progettare un museo innovativo: non solo la bellezza e la rarità dei reperti, ma a essere esposta è la vera vita della Capitale dell’Impero Romano». 

Il museo presenta testimonianze e reperti fin dal periodo giulio-claudio, quando gli Horti Lamiani entrarono a far parte del demanio imperiale sotto Tiberio, e da Caligola trasformati in una sontuosa residenza privata a uso dell’imperatore. Una Domus Aurea ante-litteram, amata anche dai successivi imperatori flavi, antonini, fino ai severi cui si debbono le ultime trasformazioni dei lussuosissimi ambienti. 

«Il Museo Ninfeo è un modello di salvaguardia del patrimonio culturale, fondato sulla ricerca multidisciplinare con enti di ricerca e università. – ha affermato Mirella Serlorenzi, direttore scientifico del progetto –. La qualità dei materiali restituiti dagli Horti Lamiani offre una visione unica della Roma classica, dalle architetture monumentali alle sontuose decorazioni, alle vie dei commerci, agli oggetti preziosi e a quelli di uso quotidiano, al cibo, ai giardini e agli animali che vivevano lì. Un museo che racconta, anche attraverso emozionanti ricostruzioni, un teatro privilegiato del mondo antico, con tutte le suggestioni che questo luogo può dare». 

Ogni epoca ha lasciato qui il suo segno e gli oltre un milione di reperti rivenuti negli scavi sono stati selezionati grazie all’accurato studio nel laboratorio segreto realizzato in collaborazione con ricercatori specializzati in varie discipline. I 3000 oggetti esposti, affiancati da ricostruzioni e video, restituiscono attraverso 13 sezioni la suggestione della vita e i diversi aspetti della cultura antica. 

Ingresso Museo Ninfeo

Nel 2022 il museo ha accolto numerosi visitatori, contestualmente le sale convegni hanno ospitato diversi incontri e congressi. 

Informazioni sul museo e su come prenotare una visita si possono trovare alla pagina web dedicata: https://www.museoninfeo.it/ 

Il museo coabita con la nuova sala auditorium dell’Enpam, dedicata alla memoria di Roberto Stella, presidente dell’ordine di Varese, e di tutti i medici caduti nel corso dell’epidemia Covid, ricordati anche con una stele elettronica permanente. 

 

Enpam offre il proprio patrocinio per eventi di rilievo 

Nell’ottica di un maggior rapporto con i propri iscritti e con il territorio, Enpam ha deciso all’inizio del 2017 di dotarsi di una disciplina per la concessione di patrocini gratuiti. 

Le richieste possono essere fatte per eventi che interessano alcune tematiche di stretta pertinenza della Fondazione (previdenza, assistenza), oppure che promuovono o sostengono l’attività e il reddito dei professionisti (autorevolezza della professione medica e odontoiatrica) e anche che abbiano ricadute sociali, con particolare attenzione alle aree dove la Fondazione ha la propria sede. La disciplina contiene anche indicazioni sul corretto utilizzo del logo Enpam, una volta concesso il patrocinio. 

Per fare la richiesta è sufficiente scaricare il modulo dall’apposita sezione del sito Enpam e inviare la domanda debitamente compilata all’indirizzo di posta elettronica: patrocini@enpam.it. 

 

FINANZA SOSTENIBILE 

La Fondazione ritiene che una gestione finanziaria efficace dei rischi Esg (Enviromental, social, government) possa contribuire a proteggere i rendimenti, generando contestualmente un impatto positivo sulla creazione di valore nel lungo termine, il tutto nel pieno rispetto dei criteri di prudenza, salvaguardia e garanzia delle prestazioni future ai propri iscritti. 

Come sottolineato dalla Covip, l’adozione di strategie di investimento Esg appare coerente con il dovere fiduciario che fondi pensione e casse previdenziali hanno nei confronti dei propri iscritti, senza però andare a inficiare gli obiettivi di carattere finanziario. 

La Fondazione, sin dal 2014, ha avviato un percorso interno volto a integrare, nel proprio portafoglio, elementi di analisi che le potessero consentire di esercitare, con maggior consapevolezza, il ruolo di investitore attento agli effetti delle proprie decisioni di investimento, andando oltre la mera valutazione finanziaria. 

L’Enpam sustainable rating (cd. Esr) è il sistema di rating, non vincolante per le scelte di portafoglio, sviluppato internamente alla Fondazione nell’ottica di poter valutare gli aspetti ESG del portafoglio finanziario. 

Questo strumento, implementato in modo tale da garantire e consentire la massima flessibilità operativa per recepire prontamente ogni successivo input/necessità che potrà palesarsi nel corso delle successive analisi di portafoglio; è stato aggiornato e rinnovato nella sua struttura grazie all’acquisizione di dati provenienti da provider leader di settore, che garantiscono al sistema indipendenza, oggettività ed ampiezza del dato: attualmente consente di valutare ogni portafoglio mobiliare, e suo relativo benchmark con una copertura campionaria superiore mediamente al 90%. Questo nuovo strumento consente, unitamente alle metriche finanziarie solitamente utilizzate in fase di valutazione del portafoglio in essere e di nuovi investimenti, di effettuare un accurato e approfondito studio tout court riguardo gli aspetti relativi agli impatti ambientali, sociali e di governance (ad esempio permette un’analisi sulle controversie esistenti). 

Nel corso del 2021, data l’importanza sempre maggiore che la decarbonizzazione, nonché la transizione energetica avranno nelle agende economiche europee e globali: 

– sono state introdotte nuove metriche atte alla valutazione della Carbon FootPrint, la misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente ad un prodotto, un’organizzazione o un servizio2. 

– dal mese di marzo 2021 è stata attuata la rimodulazione dei parametri di riferimento per i mercati sviluppati della componente indicizzata azionaria (mandato Credit Suisse) verso indici tematici Climate Change. 

Tali indici sono costruiti al fine di aumentare l‘esposizione alle imprese che partecipano a opportunità associate alla transizione e ridurre l’esposizione alle imprese esposte a rischi associati alla transizione. 

In tal modo si punta ad una riduzione del 30% dell’intensità dei gas serra (GHG) (Scope 1+2+3) rispetto all’indice di riferimento, ed una decarbonizzazione annuale al 7%. 

Sono escluse dall’universo investibile solamente le aziende coinvolte in armi controverse (ad esempio munizioni a grappolo, mine terrestri, armi all’uranio impoverito, armi biologiche/ chimiche, laser accecanti, armi incendiarie). 

2. In conformità al Protocollo di Kyoto, i gas ad effetto serra da includere sono: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido d’azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFCs), esafluoruro di zolfo (SF6) e perfluorocarburi (PFCs). 

La tCO2e (tonnellate di CO2 equivalente) permette di esprimere l’effetto serra prodotto da questi gas in riferimento all’effetto serra prodotto dalla CO2, considerato pari a 1 (ad esempio il metano ha un potenziale serra 25 volte superiore rispetto alla CO2, e per questo una tonnellata di metano viene contabilizzata come 25 tonnellate di CO2 equivalente). 

La misurazione della carbon footprint di un prodotto o di un processo richiede in particolare l’individuazione e la quantificazione dei consumi di materie prime e di energia nelle fasi selezionate del ciclo di vita dello stesso. 

A questo proposito l’esperienza degli ultimi anni suggerisce che il label di carbon footprint è percepito dai consumatori come un indice di qualità e sostenibilità delle imprese. 

 

Nel corso del 2022, 

– in data 3 marzo u.s. si è data applicazione ai nuovi pesi del Benchmark per il mandato Azionario Globale gestito da Credit Suisse. Per i mercati sviluppati, i tre indici utilizzati precedentemente (MSDEE15N-MSDENAN-MSDEPN che avevano un peso complessivo pari al 71.5%) sono stati sostituiti con l’MSCI World Climate Change EUR Net (MXWOCLNE Index) per un peso pari all’85%. 

Questo nuovo indice mira a rappresentare la performance di una strategia di investimento che ripondera i titoli in base alle opportunità e ai rischi associati alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, cercando nel contempo di ridurre al minimo le esclusioni rispetto all’indice parent. 

In tal modo si punta ad una riduzione del 30% dell’intensità dei gas serra (GHG) (Scope 1+2+3) rispetto all’indice di riferimento, ed una decarbonizzazione annuale al 7%; 

– si è aggiunto uno strumento atto alla valutazione del portafoglio della Fondazione rispetto gli SGDs per poter implementare operativamente nel portafoglio di investimento l’approccio One Health. 

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (il cui acronimo in inglese è SDGs) sono una serie di 17 obiettivi interconnessi tra loro, definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti3. Sono conosciuti anche come Agenda 20304, dal nome del documento “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, in cui vengono definiti e presentati gli obiettivi ed i traguardi da raggiungere, nonché lo stretto legame tra il benessere umano, la salute dei sistemi naturali e la presenza di sfide comuni per tutti i paesi. 

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile mirano ad affrontare un’ampia gamma di questioni relative allo sviluppo economico e sociale, che includono la povertà, la fame, il diritto alla salute e all’istruzione, l’accesso all’acqua e all’energia, il lavoro, la crescita economica inclusiva e sostenibile, il cambiamento climatico e la tutela dell’ambiente, l’urbanizzazione, i modelli di produzione e consumo, l’uguaglianza sociale e di genere, la giustizia e la pace. 

Gli obiettivi, enumerati nella Risoluzione delle Nazioni Unite A/ RES/70/1 approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015, sono complessivamente 169, da raggiungere entro il 2030: sostituiscono gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che avevano come orizzonte temporale il 2015. Mentre questi ultimi si rivolgevano in modo diversificato ai paesi sviluppati e in via di sviluppo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno carattere universale e sono fondati sull’integrazione tra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico), quale presupposto per eradicare la povertà in tutte le sue forme. 

Tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno ratificato l’Agenda 2030 e si sono così impegnati a declinare nella loro politica gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto. 

3. https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/ 

4. https://sdgs.un.org/2030agenda 

 

Approccio One Health 

La salute intesa in senso globale, sia geograficamente che culturalmente rispetto alle diverse forme di vita, sta diventando un riferimento condiviso a livello mondiale globale. Oggi esiste un ampio consenso sul fatto che la tutela della salute non riguarda solo parassiti e agenti patogeni; deve bensì incorporare fattori socioeconomici, evolutivi e ambientali. La prevenzione e la preparazione alle minacce per la salute globale richiedono uno sforzo coordinato, multidisciplinare e multisettoriale, in grado di coinvolgere più attori e portatori di interessi, necessitando di informazioni e dati accessibili in modo trasversale e trasparente. La pandemia ha dimostrato che le minacce alla salute globale possono essere innescate da agenti collegati ad una moltitudine di fattori (socio-economici, culturali e ambientali) in grado di influenzare le comunità su scala globale, per affrontare i quali sarebbe necessario promuovere e rendere operativo un approccio multidisciplinare e multisettoriale che consenta la condivisione e il coordinamento dei dati e delle analisi attraverso la conoscenza, l’innovazione e la collaborazione. In tale scenario, il concetto olistico di One Health – introdotto nel 1978, poi declinato per la prima volta nel 2004 nei “12 Manhattan Principles” dalla Wild Conservation Society – si basa sul riconoscimento dell’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale e sulla consapevolezza della necessità di operare in modo proattivo per anticipare i fenomeni che minano gli equilibri degli ecosistemi, attraverso il coordinamento e interrelazione fra le scienze sociali e biomediche. Considerando le sfide su scala globale da affrontare nell’ambito della salute, l’implementazione delle strategie di One Health rappresenta un valore aggiunto sia per la prevenzione di tali fenomeni che per la preparazione nell’affrontare gli stessi. One Health, infatti, occupandosi di problemi di salute complessi, affronta i fattori di rischio e le minacce nel rapporto uomo-animale-ambiente e contribuisce 

alla preparazione nell’affrontare i problemi, mentre le strategie di prevenzione basate sui principi della One Health aumentano la consapevolezza che la protezione dell’equilibrio dell’ecosistema e la biodiversità sono azioni prioritarie da perseguire per ridurre i rischi per la salute. 

Negli ultimi anni, e ancor più alla luce delle conseguenze della pandemia di COVID-19, ci sono state molte chiamate e iniziative internazionali che hanno sostenuto il cambiamento del paradigma globale basato sulla One Health (Richardson et al., 2016; WHO, FAO, OIE, 2019; Commissione Europea, 2020; IPEBS, 2020; Bronzwaer et al., 2021; Gruetzmacher et al., 2021) e l’approccio One Health è ora spesso sostenuto dai piani nazionali per la pandemia. 

Si consideri che la visione olistica One Health è riconosciuta ufficialmente dal Ministero della salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi etc.) e che l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha avviato da tempo collaborazioni multidisciplinari e azioni congiunte, trasversali ai suoi settori di ricerca di riferimento, per promuovere l’approccio One Health necessario a far fronte alle sfide presenti e future. In particolare, nel framework “One health-based conceptual frameworks for comprehensive and coordinated prevention and preparedness plans addressing global health threats” , redatto dalla task force 1 Global health & Covid-19 in occasione del recente G20, è stata ribadita la necessità di intervenire nella definizione di un sistema di metriche di monitoraggio e di impatto, sia per le aree di intervento delle singole iniziative, sia per l’implementazione di modelli One Health-based, in ragione del fatto che non sono ad oggi univocamente definiti, né universalmente condivisi, indicatori periferici (nazionali) e globali sia di monitoraggio che di impatto, evidenziando un situazione ancora instabile e disomogenea. 

Anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata inclusa la previsione di “un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio One-Health” e che la summenzionata disposizione si inserisce nelle attività principali per l’attuazione della Riforma 1: Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale e rete nazionale della salute, ambiente e clima (Mission 6: Salute – Componente 1 del Pnrr), e quindi strettamente connessa ai conseguenti investimenti della Componente 1, anche in ambito di telemedicina. 

Ponderato attentamente il quadro sopra descritto, si ritiene che l’adozione della visione olistica della One Health possa essere di grande valore e vantaggio per la Fondazione Enpam in quanto consentirebbe di declinare il tema della sostenibilità su molteplici livelli: dal riferimento ai concetti di Esg, che sottendono un approccio responsabile e ‘motivato’ agli investimenti con un engagement attivo su detti temi, alla considerazioni dei temi sottesi dal processo di transizione energetica e decarbonizzazione, al supporto alla costruzione di un sistema di assistenza che si muova secondo un approccio inclusivo, equo, conveniente ed efficiente per migliorare la salute fisica e mentale degli individui ed il benessere della società, all’attenzione verso investimenti su cultura e competenze, verso lo sviluppo tecnologico e l’adozione di modelli sistemici multidisciplinari in grado di valutare in senso più ampio gli impatti delle politiche di intervento e delle scelte di investimento. 

Nel novembre 2021, il Consiglio di amministrazione di Enpam ha deciso “di promuovere un approccio ai temi della sostenibilità, declinato su molteplici livelli, ispirandosi alla visione One Health ed elaborare, con l’opportuna gradualità, un modello integrato per l’attuazione degli scopi statutari, con particolare riferimento all’assistenza agli iscritti, alla gestione strategica degli investimenti e all’organizzazione e conduzione delle attività caratteristiche della Fondazione”. 

L’approccio al sociale che ha sempre caratterizzato l’azione di Enpam ha portato a studiare nuovi percorsi per rendere la sostenibilità maggiormente integrata alla mission e per rispondere a trend globali. A tal proposito nel 2022, è stato avviato un progetto specifico che terminerà nel 2023. Alla fine di questa analisi, dove saranno coinvolti anche importanti stakeholder (da rappresentanti del mondo medico a società leader nel settore investimenti), si comprenderà quale sarà il posizionamento desiderato e attuale di Enpam e i punti di forza e debolezza sui temi rilevanti di sostenibilità, con particolare attenzione alla visione One Health, in modo da poter definire alcune linee strategiche e di azione. 

 

AMBIENTE 

Mitigazione dell’impatto ambientale ed energetico 

Enpam, considerando le proprie attività e la sua natura non produttiva, non causa impatti significativi a livello ambientale, ad eccezione di quelli minori riferibili ai consumi energetici e di carta per gli uffici, né ha ricevuto sanzioni e/o pene per reati o danni ambientali nell’ultimo triennio. 

Particolare attenzione è stata posta relativamente alle spese generali per il funzionamento della Fondazione e per le utenze, considerati anche gli aumenti delle tariffe riguardanti la fornitura di gas e di energia elettrica, connessi con la crisi ucraina. 

Sono stati attivati tutti i possibili sistemi finalizzati a ridurre i consumi e a migliorare la qualità dei beni e servizi, come prassi consolidata ormai da diversi anni. Al fine, pertanto, di ridurre ulteriormente i consumi, sono state attivate altre misure che verranno completate nel 2023. 

La prima riguarda la riduzione del numero di ore giornaliere di accensione degli impianti e la diminuzione della temperatura negli ambienti di lavoro (misure che sono già regolamentate tramite specifiche disposizioni di legge). 

Un’altra riguarda l’installazione di ulteriori dispositivi a raggi infrarossi nei locali che ne erano sprovvisti, al fine di automatizzare l’accensione e lo spegnimento delle luci in base alla presenza di persone e la sostituzione di lampade a neon con dispositivi a basso consumo energetico. 

Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi ai principali consumi energetici della Fondazione, che si possono ricondurre alla sede di Piazza Vittorio Emanuele II a Roma, un palazzo con sistemi di efficienza energetica al passo con le tecnologie di ultima generazione. 

CONSUMO ENERGIA 

UNITÀ
DI MISURA

2020

2021

2022

CONSUMO ENERGIA ELETTRICA 

GJ 

1.433,02 

7.674,8 

7.710,33 

CONSUMO GAS NATURALE 

GJ 

1.433,02 

2.664,19 

1.895,15 

Come si può evincere dalla tabella sopra riportata, i consumi energetici della Fondazione risultano imputabili unicamente agli uffici, i quali utilizzano energia elettrica dalla rete per l’illuminazione e il raffrescamento dei locali ed il gas naturale per il riscaldamento. In particolare, nel corso del 2022 si registra un lieve incremento dei consumi di energia elettrica pari allo 0,46% contro una significativa riduzione dei consumi di gas naturale (-92,9%) rispetto al 2021. 

Nel corso del 2022 la Fondazione Enpam ha intrapreso per la prima volta un percorso di monitoraggio delle proprie emissioni di gas ad effetto serra al fine di valutare gli impatti ambientali in termini emissivi derivanti dalla propria attività di business. 

Le emissioni climalteranti oggetto di calcolo e monitoraggio si distinguono in due categorie: 

– emissioni dirette (Scope 1); 

– emissioni indirette (Scope 2). 

Le emissioni Scope 1 includono le emissioni di gas ad effetto serra direttamente generate dalla Fondazione e derivanti da fonti detenute o controllate dalla stessa. In particolare, tali emissioni sono dovute ai consumi di gas naturale. 

Le emissioni Scope II sono, invece, indirettamente generate dalla Fondazione e derivano dal consumo di energia elettrica acquistata dalla rete nazionale. 

 

EMISSIONI DI CO2 

UNITÀ
DI MISURA

2020

2021

2022

SCOPE 1 

ton CO2eq 

81,62 

150,26 

106,46 

SCOPE 2 - Location Based* 

ton CO2eq

680,17 

668,90 

674,65 

SCOPE 1 + SCOPE 2 (Location Based) 

ton CO2eq

761,79 

819,16 

781,11 


* Le emissioni indirette (Scope 2) sono state calcolate adottando solamente l’approccio Location-based in quanto la Fondazione Enpam non possiede Certificati di Origine relativi all’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili. 

Dalla tabella sopra riportata si osserva per il 2022 una riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) pari al 29,15% rispetto al 2021, a seguito di una riduzione dei consumi di gas naturale. Per quanto concerne, invece, le emissioni indirette (Scope 2), quest’ultime risultano leggermente aumentate (+ 0,86%) rispetto al 2021 a causa di un lieve incremento dei consumi di energia elettrica. 

Complessivamente, tuttavia, la Fondazione registra nel 2022 una riduzione della propria impronta emissiva pari al rispetto al 2021. 

Per i prossimi anni la Fondazione intende altresì impegnarsi verso la rendicontazione delle altre emissioni indirette di gas a effetto serra (Scope 3) al fine di rafforzare il proprio impegno verso il monitoraggio delle emissioni climalteranti e di dare piena attuazione all’analisi di materialità. 

Nella seguente tabella si riportano ulteriori dati ambientali relativi al consumo di acqua e carta e alla produzione di rifiuti per il triennio 2020-2022. 

INDICATORI AMBIENTALI 

UNITÀ
DI MISURA

2020

2021

2022

CONSUMO DI ACQUA 

m3 

5.538 

2.447

2.440 

CONSUMO DI CARTA 

t

7,48 

7,85 

3,88 

SMALTIMENTO CARTUCCE 

t

0,16 

---- 

---- 

SMALTIMENTO ALTRI RIFIUTI 

(hardware, arredi) 

t

1,5

1,4

1,2

Il consumo di acqua dipende largamente dall’utilizzo di acqua riciclata che la Fondazione riesce ad utilizzare mediante cisterne di acqua piovana utilizzata per gli scarichi dei servizi 

Il minor consumo di carta rispetto al 2021 è dovuto essenzialmente ad una maggior informazione e digitalizzazione degli archivi e dei documenti. 

 

Mobilità 

La forte vocazione a una mobilità sostenibile, tra l’altro sempre più coerente con l’implementazione del lavoro agile che Enpam ha attuato e che è descritto in un precedente capitolo, ha trovato le seguenti risposte: 

– dal 2020, all’interno della Fondazione, vi sono 3 colonne elettriche per la ricarica di auto ecologiche, utilizzabili da personale dipendente e da visitatori esterni, in particolare iscritti. Di fatto, si prosegue così un percorso finalizzato ad incentivare l’utilizzo di auto elettriche anche da parte dei dipendenti, che va ad affiancarsi all’utilizzo di auto aziendali ad alimentazione ibrida; 

– nel 2021 nell’ambito del mobility management aziendale, oltre a confermare i servizi al personale dipendente, si è continuato nella ricerca volta ad agevolare gli spostamenti casa-lavoro, ad esempio attraverso la rateizzazione dell’importo per la tessera annuale dei mezzi pubblici cittadini (trattenuta direttamente dalla busta paga), tramite la tenuta dei rapporti con i principali gestori e agenzie della mobilità cittadina e regionale; 

– nel parcheggio interrato sono presenti delle rastrelliere per stimolare l’uso della bicicletta per una mobilità verde e salutare. 

 

Ambiente e salute: il tema della salute è globale 

Nell’ambito del progetto Piazza della Salute si è inserito l’intervento dal titolo ‘Sostenibilità, tutela dell’ambiente e previdenza: tutto è collegato’ che il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti ha presentato in occasione dell’evento promosso dall’Ordine veneziano intitolato ‘Curare la terra. L’ambiente è salute’. 

Oliveti ha voluto sottolineare la necessità di spostarsi da una visione antropocentrica della salute per dare sostanza al concetto di one health, un’unica salute del pianeta che coinvolga la salute degli umani, la salute climatico ambientale, e quella degli animali. 

“Essere un ente di previdenza – ha detto Oliveti – significa pre-vedere, anticipare le proprie politiche e prendere scelte in maniera logica anticipando gli scenari futuri”. 

 

Occhio a cosa metti in bocca 

Educare fin da piccoli a prendersi cura del proprio benessere è il senso dell’evento che si è tenuto il 2 maggio nella sala del museo Ninfeo con la partecipazione di una quarantina di bambini tra i 3 e i 5 anni a cui è stato illustrato quante e quali insidie si nascondano dietro alimenti e oggetti se inavvertitamente ingeriti. 

Insegnanti per l’occasione sono stati due pediatri in compagnia di un animatore professionista. 

Insieme sono riusciti a catturare l’attenzione dei piccoli ospiti del Museo che si sono lasciati coinvolgere attivamente e hanno mostrato interesse e rispetto per il luogo che li ospitava.