(Foto: ©Francesco Carracchia – Omaggio alle mele di Magritte)

Al 31 dicembre 2022 risultano, presso la gestione Quota A, 371.038 iscritti (di cui 5.284 studenti) e 153.828 pensionati (con un rapporto iscritti/pensionati pari a 2,41). La sicurezza previdenziale si basa sul meccanismo di conveniente collaborazione tra generazioni. Il bilancio di quest’anno porta quasi 180 milioni in più nella riserva legale che servirà da garanzia per le pensioni future. Allo stesso tempo Enpam ha aumentato gli sforzi per rendere gli iscritti più consapevoli e mantenere la previdenza flessibile, per rispondere al meglio alle esigenze dei medici e degli odontoiatri, specialmente nelle difficoltà legate alla pandemia, cercando anche di destinare maggiori risorse ai più giovani per conseguire un maggiore equilibrio nella corrispettività tra generazioni. Nel sistema pensionistico di Enpam, infatti, l’interesse del singolo coincide con quello collettivo: il giovane ha interesse a entrare nel sistema che l’anziano ha costruito, mentre l’anziano ha interesse affinché il giovane lavori al meglio per mantenerlo. I paragrafi che seguono rendicontano alcune delle attività di Enpam per la sicurezza, l’equilibrio e l’equità del sistema previdenziale. 

GESTIONI PREVIDENZIALI

NUMERO
ISCRITTI
ATTIVI

NUMERO PENSIONATI

RAPPORTO ISCRITTI/
PENSIONATI

MEDICI

SUPERSTITI

TOTALE

Fondo Generale “Quota A”

371.038

111.733

42.095

153.828

2,41

Fondo Generale “Quota B”

209.999

55.743

15.470

71.213

2,95

Medicina Generale

71.689

31.217

16.049

47.266

1,52

Specialistica Ambulatoriale

16.361

12.437

6.731

19.168

0,85

Specialistica Esterna

13.331

2.258

2.878

5.136

2,60

* di cui n. 5.284 studenti dal V anno di corso di laurea
**di cui n. 572 convenzionati ad personam e n. 12.759 ex art.1, comma 39, legge 243/2004

 

L’organizzazione dei fondi di previdenza 

I contributi versati dagli iscritti confluiscono nei fondi di previdenza della Fondazione che si distinguono in: Fondo di previdenza generale, a sua volta suddiviso in due gestioni previdenziali, Quota A e Quota B, e Fondo della medicina convenzionata e accreditata, nel quale confluiscono i tre previgenti fondi speciali: Fondo dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale, Fondo degli specialisti ambulatoriali e Fondo degli specialisti esterni. Per ogni gestione le entrate sono rappresentate principalmente dai versamenti obbligatori degli iscritti e le uscite prevalentemente dalle prestazioni previdenziali erogate da Enpam in favore di coloro che posseggono determinati requisiti, che variano a seconda della gestione o del fondo considerato. I dettagli relativi alle varie gestioni sono riportati nei regolamenti disponibili sul sito web della Fondazione. 

 

Come funzionano i fondi 

I Fondi di previdenza Enpam sono, per legge, tutti a iscrizione obbligatoria e automatica (articolo 21 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233). La contribuzione varia in base al diverso tipo di rapporto professionale, se cioè il medico/odontoiatra esercita la libera professione o se, invece, lavora in rapporto di convenzione/accreditamento con il Servizio sanitario nazionale. 

Il Fondo di previdenza generale è diviso in due gestioni, Quota A e Quota B. Tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’Albo professionale contribuiscono alla Quota A, in misura fissa e determinata per fasce d’età. Alla Quota B, invece, sono iscritti tutti i medici e gli odontoiatri che esercitano la libera professione. Il contributo dovuto è calcolato in misura proporzionale rispetto al reddito libero professionale annualmente prodotto e dichiarato all’Enpam. Al Fondo della medicina convenzionata e accreditata, sono iscritti tutti i medici/odontoiatri che lavorano in convenzione o in accreditamento con il Servizio sanitario nazionale presso il proprio studio, negli ambulatori oppure presso strutture accreditate con il Ssn. In Italia, ogni reddito fiscalmente rilevante è assoggettato a contribuzione di previdenza obbligatoria (primo pilastro). Pertanto, può accadere che un medico, titolare di più rapporti professionali nello stesso periodo o in fasi successive della sua carriera, produca redditi di diversa natura e quindi sia tenuto a versare a più fondi. Per esempio, un medico di famiglia è tenuto a versare i contributi: 

• alla gestione Quota A del Fondo di previdenza generale, in quanto iscritto all’albo professionale; 

• alla gestione dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale, in quanto svolge il servizio di medico di famiglia per conto di un’Asl; 

• alla gestione Quota B del Fondo di previdenza generale, per l’attività libero professionale. 

Inoltre, sempre a titolo di esempio, lo stesso iscritto, prima di svolgere l’attività di medico di famiglia, potrebbe aver versato i contributi previdenziali anche alla gestione degli specialisti ambulatoriali, se avesse lavorato come specialista convenzionato. In sintesi, i versamenti contributivi dei medici e degli odontoiatri dipendono dall’iscrizione all’albo e dal tipo di rapporto professionale all’interno del quale viene erogata la prestazione sanitaria che costituisce una fonte di reddito. 

 

I numeri dei fondi 

L’analisi delle risultanze dei Fondi di previdenza Enpam conferma, nel complesso, un positivo andamento anche per il 2022. Tale risultato è collegato al rapporto, tuttora positivo, tra il numero degli iscritti e quello dei pensionati e tra le entrate contributive e la spesa per pensioni, nonostante l’aumento delle prestazioni erogate. Difatti, a fronte di un importo di 3.476.781.720 euro a titolo di entrate contributive, il consuntivo 2022 registra una spesa previdenziale di 2.845.201.865 euro, con un avanzo di gestione pari a 631.579.855 euro (al netto dei contributi e dell’indennità di maternità e tenuto conto delle prestazioni assistenziali). Tuttavia, come indicato nel grafico sotto riportato, si registranegli ultimi anni un trend di decremento dell’avanzo previdenziale da imputare, principalmente, al previsto aumento degli oneri previdenziali a carico di tutte le gestioni Enpam. 

 

 

Anche l’esercizio in esame risente, sebbene in misura inferiore rispetto allo scorso anno, degli effetti della crisi economica a seguito della situazione emergenziale terminata a marzo 2022, nonché dell’attuale congiuntura internazionale. Tale situazione, oltre ad influire sul reddito dei liberi professionisti e di conseguenza sui ricavi contributivi, ha incentivato molti iscritti ad accedere al pensionamento appena maturati i requisiti necessari. 

Bilancio tecnico 

L’art. 2, comma 2, del D.lgs. 30 giugno 1994, n. 509, dispone che la gestione economico-finanziaria degli Enti previdenziali privatizzati “deve assicurare l’equilibrio di bilancio mediante l’adozione di provvedimenti coerenti alle indicazioni risultanti dal bilancio tecnico, da redigersi con periodicità almeno triennale”. L’ultimo bilancio tecnico era stato elaborato al 31.12.2017 e recepito con la delibera n. 38 del 26 aprile 2019. Considerata, quindi, la prescritta periodicità triennale in materia, si è reso necessario disporre la redazione del bilancio tecnico al 31.12.2020. L’incarico di elaborare il nuovo bilancio tecnico è stato affidato allo studio attuariale Orion Studio Attuariale Associato con la delibera n. 102 del 16 settembre 2021, all’esito di una procedura di gara di rilevanza comunitaria – condotta nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali in materia di appalti pubblici, in particolare di quelle contenute nel Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.). 

Il bilancio in parola è stato redatto, sulla base dei dati del bilancio consuntivo 2020, adottando i parametri macroeconomici individuati dalla Conferenza di servizi Lavoro/Economia del 30 luglio 2021, i cui esiti sono stati trasmessi con nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali prot. n. 8893 del 4 agosto 2021. 

Con nota prot. n. 13804 del 21 dicembre 2021, indirizzata a tutti gli Enti previdenziali privati di cui al D.lgs. n. 509/94 ed al D.lgs. n. 103/96, il Ministero del Lavoro, sentito il Ministero dell’economia e delle finanze, ha indicato ulteriori specifiche tecniche, di seguito riportate: 

– in conformità alle disposizioni recate dal D.M. 29 novembre 2007, la redazione dei documenti deve effettuarsi in base ai parametri relativi al sistema-Paese (scenario standard) e, solo qualora tali ipotesi siano ritenute non appropriate o poco prudenziali, possono essere sviluppate proiezioni aggiuntive secondo i parametri riferiti alla realtà della collettività assicurata (scenario specifico); 

– ai fini della valutazione della stabilità delle gestioni, da ricondursi, ai sensi dell’art. 3, comma 12 della L. n. 335/1995, ad un arco temporale non inferiore ai trenta anni, le Amministrazioni vigilanti concordano nel considerare i bilanci tecnici redatti con ipotesi specifiche, qualora presentati. 

Le risultanze del bilancio tecnico della Fondazione al 31.12.2020 hanno messo in evidenza, a distanza di tre anni, una situazione di lieve peggioramento nell’andamento del saldo corrente in relazione agli anni 2029-2036. 

Come prescritto dall’art. 6, comma 6, del Decreto interministeriale 29 novembre 2007, il bilancio tecnico – recepito con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 56 del 16 giugno 2022 – è stato, quindi, trasmesso ai Ministeri vigilanti con nota prot. 0106139 del 23 giugno 2022. 

Nel corso del 2022, si è proceduto a rielaborare il bilancio tecnico dell’intera Fondazione al 31.12.2020, a seguito delle modifiche Regolamentari (di seguito esposte) deliberate dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione con provvedimenti nn. 63/2022 e 64/2022, approvati dai Ministeri Vigilanti rispettivamente con nota prot. n. 1193 del 3 febbraio 2023 e nota prot. n. 1678 del 16 febbraio 2023. Le modifiche sopra indicate sono state corredate da valutazioni attuariali finalizzate a stimare l’impatto sul bilancio tecnico al 31.12.2020, con decorrenza dall’1.1.2023. Tali valutazioni sono state effettuate dallo studio attuariale Orion, i cui risultati sono esposti nella “Nota sulle modifiche al Regolamento Fondo di previdenza generale e al Regolamento Fondo della medicina convenzionata e accreditata” (prot. n. 110467 del 5 luglio 2022). 

 

Modifiche regolamentari 

Anche il 2022 è stato caratterizzato da una gestione attiva delle politiche previdenziali, che tenesse conto delle aspettative di vita e dei mutati aspetti economici. Di seguito alcune modifiche regolamentari che la Fondazione ha approvato nel corso dell’anno. 

Pensione anticipata, revisione dei coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita (delibera n. 63/2022 approvata dai Ministeri vigilanti con nota prot. n. 1193 del 3 febbraio 2023) 

Il sistema di calcolo delle pensioni anticipate Enpam prevede l’applicazione di un coefficiente di adeguamento dell’importo della pensione all’età raggiunta dall’iscritto nel mese di decorrenza della pensione. I coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita erano stati aggiornati nell’ambito della riforma regolamentare della Fondazione entrata in vigore dal 1° gennaio 2013 e calcolati sulla base della tavola demografica Istat 2010. 

Lo studio attuariale Orion ha elaborato i nuovi coefficienti tenendo conto della tavola di mortalità 2020 (fonte Istat 2021). I risultati delle valutazioni attuariali mostrano che, rispetto al bilancio tecnico al 31.12.2020, “l’aggiornamento dei coefficienti di adeguamento alla speranza di vita non muta l’andamento dei flussi in entrata e in uscita” per le gestioni interessate e, alla fine del periodo, il patrimonio della Fondazione risulta lievemente superiore. 

Introduzione dell’Anticipo della Prestazione Previdenziale (APP) per la gestione dei medici di medicina generale del Fondo Speciale (delibera n. 64/2022 approvata dai Ministeri vigilanti con nota prot. n. 1678 del 16 febbraio 2023) 

Nel corso degli ultimi anni, la Fondazione, al fine di favorire il ricambio generazionale, ha condotto uno studio in merito alla possibilità, per i professionisti che hanno raggiunto i requisiti per il pensionamento ordinario (anticipato o di vecchiaia), di percepire un’anticipazione del trattamento maturato a carico delle gestioni del Fondo Speciale, senza cessare l’attività in convenzione ma riducendola. 

La prima categoria convenzionata che ha visto l’adozione di tale istituto è stata quella degli specialisti ambulatoriali. In data 31 marzo 2020 è stata, infatti, ratificata dalla Conferenza Stato-Regioni l’Ipotesi di Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con gli specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi), per il triennio 2016-2018, nel cui testo, all’art. 54, è stata introdotta la disciplina dell’Anticipo della prestazione previdenziale (App). 

La Fondazione ha potuto, quindi, recepire il nuovo istituto all’interno del Regolamento del Fondo Speciale, anche al fine di disciplinare la decorrenza della prestazione e le sue modalità di calcolo (delibera del Consiglio di amministrazione n. 55/2020 – approvata dai Ministeri vigilanti con nota prot. n. 10607 del 22.09.2020). 

Nel corso del 2022, hanno beneficiato dell’Anticipo della prestazione previdenziale 23 specialisti ambulatoriali, di cui 6, dopo l’erogazione della App, hanno cessato definitivamente l’attività professionale. 

Nel corrente anno, la App è stata introdotta anche negli ultimi Accordi collettivi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e con i medici pediatri di libera scelta, per il triennio 2016-2018, siglati rispettivamente in data 20 gennaio 2022 e 10 febbraio 2022 e ratificati entrambi dalla Conferenza Stato-Regioni in data 28 aprile 2022. 

È risultato, pertanto, necessario implementare la normativa regolamentare Enpam in materia di App con riferimento alle nuove categorie di medici (assistenza primaria e pediatri di libera scelta) interessati dalle disposizioni per favorire il ricambio generazionale, entrambe iscritte alla gestione previdenziale dei medici di medicina generale. 

A tal fine, è stata inserita un’ulteriore Sezione all’interno dell’Appendice al Regolamento (Sezione II “Gestione dei medici di medicina generale”), nella quale vengono disciplinate, in analogia alle disposizioni già previste per la specialistica ambulatoriale, le modalità di calcolo dell’APP e della futura pensione (ordinaria, di inabilità assoluta e permanente e a superstiti), sulla base della normativa regolamentare prevista per gli iscritti a tale gestione. 

In merito a tale modifica, le valutazioni attuariali hanno evidenziato che l’introduzione della App per la gestione dei medici di medicina generale, rispetto al bilancio tecnico al 31.12.2020, anticipa di un anno la negatività del saldo previdenziale e di quello totale. 

Novità per i contributi degli specialisti esterni (delibera n. 64/2022 approvata dai Ministeri vigilanti con nota prot. n. 1678 del 16 febbraio 2023) 

Da tempo la gestione degli specialisti esterni presenta risultanze negative. Pertanto, per migliorare l’equilibrio gestionale di lungo periodo si è reso necessario introdurre alcuni correttivi alla normativa regolamentare: 

• l’aumento delle aliquote contributive per gli specialisti esterni ad personam appartenenti alle branche a prestazione, nello specifico un aumento graduale di due punti percentuali ogni anno a partire dal 2023, fino ad arrivare al 26% nel 2027; 

• l’introduzione di un contributo da porre a carico degli iscritti che beneficiano della contribuzione del 2% (art. 1, comma 39, della Legge 23 agosto 2004, n. 243) consistente in un’aliquota aggiuntiva pari al 4% a decorrere dall’anno 2023; 

• l’introduzione del supplemento di pensione: erogato, ogni 3 anni, ai pensionati ordinari della gestione degli specialisti esterni che beneficiano della contribuzione del 2% e sono tenuti al nuovo obbligo contributivo posto a carico dell’iscritto. 

 

Iscrizione al Fondo della medicina convenzionata e accreditata di nuove categorie mediche 

L’art. 23 dell’Accordo collettivo nazionale per la medicina fiscale convenzionata – siglato in via definitiva in data 11 ottobre 2022 – prevede, per tale categoria medica, il versamento del contributo previdenziale alla gestione dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale del Fondo della medicina convenzionata e accreditata della Fondazione Enpam. 

La norma, inoltre, disciplina la possibilità, per i medici fiscali, di optare per l’incremento dell’aliquota contributiva a proprio carico di un punto intero percentuale fino ad un massimo di cinque punti (cosiddetta “aliquota modulare”), nonché pone a carico dell’Inps il versamento di un onere, pari allo 0,72% dei compensi, da versare sempre all’Enpam per far fronte al pregiudizio economico derivante dagli eventi di malattia e di infortunio, anche in relazione allo stato di gravidanza, e dalle conseguenze economiche di lungo periodo. 

Tale prescrizione normativa ha, quindi, reso possibile l’iscrizione di tale categoria medica alla gestione dei medici di medicina generale del Fondo della medicina convenzionata e accreditata, ai sensi di quanto previsto dall’art. 2, comma 2, del Regolamento del Fondo. 

L’art. 2, comma 2, del Regolamento del Fondo, infatti, prevede che: “Possono inoltre essere iscritti a ciascuna gestione – previa delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, sentito il Comitato Consultivo di cui all’art. 21 dello Statuto della Fondazione – i medici e gli odontoiatri aventi rapporto professionale con altri Istituti, Enti o società, sempreché gli accordi per la regolamentazione del loro rapporto professionale recepiscano le norme relative agli obblighi contributivi di cui al presente Regolamento. [omissis].” 

Con provvedimento del Consiglio di amministrazione dell’Enpam n. 71 del 15 settembre 2022 si è, quindi, deliberata l’iscrizione dei medici fiscali alla gestione della medicina generale. Al pari dei medici fiscali, sono stati iscritti all’Enpam anche i medici chiamati a presidiare le funzioni relative all’invalidità civile e le attività medico-legali in materia previdenziale e assistenziale. 

In data 11 ottobre 2022 è stato, infatti, siglato l’Accordo collettivo nazionale tra l’Inps e le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in ambito nazionale, per il conferimento di incarichi professionali a medici, finalizzati ad assicurare il presidio delle funzioni relative all’invalidità civile e alle attività medico-legali in materia previdenziale e assistenziale affidate all’Inps. Anche in tale Acn le parti hanno previsto il versamento dei contributi della categoria medica in parola al Fondo della medicina convenzionata e accreditata e, in particolare, alla gestione previdenziale degli specialisti esterni in regime di accreditamento. 

Pertanto, considerato che le previsioni dell’art. 26 dell’Accordo, rubricato “Contributo previdenziale e ritenute fiscali”, soddisfano le condizioni formali relative alla copertura previdenziale e agli obblighi contributivi richieste dal sopra citato art. 2, comma 2, del Regolamento del Fondo per l’iscrizione di tale categoria di medici alla gestione indicata, il Consiglio di amministrazione ha deliberato tale iscrizione con provvedimento n. 86 del 27 ottobre 2022. In merito, si evidenzia che, secondo le valutazioni elaborate da Orion Studio Attuariale Associato con la “Nota sull’iscrizione dei medici Inps al Fondo della Medicina Convenzionata e Accreditata” (prot. n. 36115 del 6 marzo 2023), l’ingresso, nella platea dei contribuenti del Fondo Speciale, di ulteriori figure professionali, oltre a determinare “la riduzione di un anno dei numeri di anni di saldi negativi” del bilancio tecnico della Fondazione al 31.12.2020, rielaborato nel quadro normativo vigente, evidenzia un miglioramento del periodo di garanzia della riserva legale poiché “il numero di anni di mancata copertura della riserva legale, calcolata sulle prestazioni correnti, si riduce di due anni”. 

Le valutazioni attuariali hanno anche evidenziato gli effetti sulle singole gestioni del passaggio, dal 2023, della platea dei medici fiscali e dei medici convenzionati esterni Inps, dalla “Quota B” del Fondo di previdenza generale alle gestioni dei medici di medicina generale e degli specialisti esterni in regime di accreditamento del Fondo Speciale. 

Per quanto concerne il bilancio tecnico al 31.12.2020, a normativa vigente, della gestione “Quota B”, dalle valutazioni compiute si evince “una riduzione del numero di anni di saldo previdenziale negativo (dal 2062 nel bilancio tecnico a normativa vigente e dal 2064 con la modifica dei medici Inps); il saldo totale si mantiene sempre positivo.” 

Con riferimento ai bilanci previsivi delle gestioni dei medici di medicina generale e degli specialisti esterni in regime di accreditamento, le valutazioni contenute nella nota attuariale sopra citata evidenziano, a seguito dell’ingresso delle nuove categorie, “la riduzione di un anno del numero di anni di saldo totale negativo” per la gestione dei medici di medicina generale e “un miglioramento, in valore assoluto, dell’andamento del saldo totale […] nonostante la sua invarianza” per la gestione degli specialisti esterni in regime di accreditamento. 

I provvedimenti adottati sono stati, quindi, trasmessi ai Ministeri vigilanti, unitamente alle relative valutazioni attuariali, con nota prot. n. 37867 del 7 marzo 2023. 

 

Specialisti Esterni – Protocollo d’Intesa 

L’Enpam ha, da sempre, attentamente monitorato il corretto adempimento degli obblighi contributivi da parte dei propri iscritti, in particolare con riferimento alle società professionali mediche e odontoiatriche e le società di capitali, operanti in regime di accreditamento col Servizio sanitario nazionale, tenute al versamento contributivo ai sensi dell’articolo 1, comma 39, della legge 23 agosto 2004, n. 243. 

A tal fine, nel 2016 è stato stipulato un Protocollo d’intesa con le principali Associazioni rappresentative delle società accreditate con il Ssn, che ha riportato le strutture in esame ad un corretto rapporto contributivo con l’Ente. Con tale Protocollo, infatti, erano state fornite alle società indicazioni operative certe e definitive in ordine all’adempimento dell’obbligo contributivo, ed era stato permesso alle strutture di regolarizzare la posizione contributiva, rateizzando quanto dovuto in un massimo di 5 anni. 

Ad oggi, sono ormai a regime gli effetti della suddetta Intesa sulle entrate contributive relative ad anni precedenti: per il 2022, infatti, risulta un importo a tale titolo pari ad € 1.576.899 a fronte di € 2.825.010 dello scorso esercizio. 

Nel corso di questi anni, a seguito dell’espletamento dell’attività ispettiva condotta dalla Fondazione con riferimento al suddetto obbligo contributivo, l’Ente ha riscontrato che alcune strutture accreditate non dichiarano tutto il fatturato annuo relativo a prestazioni specialistiche rese nei confronti del Ssn. 

Uno dei settori nei quali è stata rilevata maggiore evasione contributiva è quello relativo alle prestazioni erogate nell’ambito di percorsi ambulatoriali complessi e coordinati (Pacc), con particolare riferimento alle prestazioni di natura chirurgica. Alcune strutture, infatti, non dichiarano il fatturato relativo a tale tipo di prestazioni in quanto ritenuto non imponibile. 

Nei casi di accertata evasione contributiva, l’Enpam ha diffidato le strutture inadempienti a regolarizzare la posizione, richiedendo il versamento dei contributi e delle sanzioni dovute. 

Alcune Associazioni di categoria si sono rivolte alla Fondazione evidenziando come le peculiari modalità di erogazione delle prestazioni chirurgiche nell’ambito dei Pacc e di remunerazione di tali percorsi giustifichino l’introduzione di specifici criteri di individuazione del relativo fatturato imponibile. 

La Fondazione, nel ribadire che l’imponibilità di tali prestazioni discende direttamente dall’art. 1, comma 39, citato, si è resa disponibile a valutare l’eventuale introduzione di specifiche aliquote di abbattimento, applicabili alle prestazioni specialistiche afferenti alla chirurgia ambulatoriale erogate all’interno dei Pacc e di agevolare quelle strutture accreditate che intendano regolarizzare tempestivamente la propria posizione contributiva. 

Tali previsioni sono state declinate in un nuovo Protocollo d’intesa, che segue quello stipulato nel 2016. L’Accordo è stato sottoposto all’attenzione del Consiglio di amministrazione che, nella seduta del 26 maggio 2022, con la delibera n. 49, ha conferito al Presidente della Fondazione il mandato a sottoscrivere il Protocollo d’Intesa “Applicazione art. 1, comma 39, legge 23 agosto 2004, n. 243, in riferimento ai Pacc (percorsi ambulatoriali complessi e coordinati)”, siglato in data 28 luglio 2022. 

La Fondazione ha promosso l’adesione al Protocollo d’intesa sia attraverso specifiche campagne informative rivolte alle strutture potenzialmente interessate, sia tramite la pubblicazione di articoli sul sito istituzionale e sul Giornale della Previdenza. 

Le strutture accreditate che hanno dichiarato la volontà di aderire al Protocollo d’Intesa entro il termine previsto – originariamente fissato al 30.10.2022 e prorogato al 31.01.2023 con delibera del Consiglio di amministrazione n. 85 del 27 ottobre 2022 – sono state 79. 

Successivamente, sono pervenute numerose richieste tardive di adesione (ad oggi, 25 strutture hanno manifestato l’adesione al Protocollo successivamente al 31.01.2023). Pertanto, visto l’interesse della Fondazione a recuperare ad un corretto rapporto contributivo più strutture possibili, ed evitare così l’instaurarsi di un vasto contenzioso giudiziario, si è ritenuto opportuno autorizzare l’accettazione delle istanze di regolarizzazione, ai sensi del suddetto Protocollo, che perverranno entro il 30 giugno 2023 (delibera del Consiglio di Amministrazione n. 26 del 16 marzo 2023). 

Tenuto conto, quindi, delle numerose richieste di adesione pervenute, è presumibile che tale Protocollo determinerà, già dal prossimo anno, riflessi positivi sulle entrate della gestione. 

 

Previdenza e giovani, la copertura previdenziale per gli universitari dal V anno con accesso a tutto il sistema welfare 

I futuri medici e dentisti non devono più aspettare l’abilitazione professionale per avere una copertura previdenziale e assistenziale, ma possono iscriversi alla Fondazione a partire già dal quinto anno di corso. 

Oltre ai benefici previdenziali (come, a titolo di esempio, la pensione di inabilità e quella ai superstiti), con la maturazione di anni di anzianità contributiva, gli studenti avranno così accesso a tutto il sistema di welfare dell’Enpam: tutele per la genitorialità (tra cui il bonus bebè), mutui per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa o dello studio professionale, sussidi straordinari per cure mediche o eventi imprevisti, aiuti per danni subiti in seguito a calamità naturali sono alcune delle opportunità che si aprono per i futuri medici e dentisti. Considerata la limitata capacità reddituale dei soggetti interessati, l’entità del contributo dovuto è pari alla metà della quota prevista per i professionisti infratrentenni. Il nuovo istituto sta trovando un sempre più ampio favore da parte della categoria: alla fine del 2022, gli studenti iscritti sono risultati pari a 5.284. Di seguito si illustra la platea degli studenti iscritti all’Enpam, suddivisi per sesso e classi di età. 

 

STUDENTI ISCRITTI ALL'ENPAM PER SESSO E CLASSI DI ETÀ

Classi di età

Femmine

Maschi

Totale

≤ 25

1.892

1.385

3.277

26-30

828

702

1.530

31-35

175

147

322

>36

99

56

155

Totale

2.994

2.290

5.284

 

 

Indennità per inabilità temporanea per i liberi professionisti: dall’assistenza per pochi alla previdenza per tutti 

Seppur si tratti di una misura introdotta nei precedenti anni, la sua attualità nella contingenza legata alla pandemia suggerisce di raccontarne l’iter e le caratteristiche. A partire dal 2019, con l’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti del “Regolamento a tutela dell’inabilità temporanea a favore degli iscritti alla Quota B del Fondo di Previdenza Generale”, è stata introdotta, tra le prestazioni previdenziali del Fondo Generale, una tutela previdenziale ad hoc a favore degli iscritti alla gestione quota B in caso di inabilità temporanea e assoluta all’esercizio della professione. È stata così assicurata, a tali professionisti, in luogo della copertura assistenziale fino ad oggi prevista, una prestazione previdenziale analoga a quella prevista per gli iscritti che svolgono attività in convenzione. La prestazione spettante agli iscritti quota B, in caso d’inabilità assoluta e temporanea, consiste in una indennità giornaliera erogabile per i periodi antecedenti il compimento dell’età pro-tempore vigente per accedere alla pensione di vecchiaia, demandando ad un apposito regolamento l’intera disciplina attuativa per la definizione della misura dell’indennità, delle modalità di erogazione, della decorrenza e della durata del periodo tutelato. L’indennizzo viene, quindi, garantito a tutti gli iscritti indipendentemente dai limiti di reddito previsti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali. La prestazione spettante in caso d’inabilità assoluta e temporanea è stata individuata in una indennità giornaliera pari ad 1/365 dell’80 per cento del reddito medio annuo imponibile presso la “Quota B” nei tre anni precedenti l’insorgenza dello stato di inabilità, con un importo giornaliero massimo erogabile pari a 171,14 euro, annualmente indicizzati. Per gli iscritti che versano il contributo in misura ridotta, gli importi sopra indicati sono rideterminati tenendo conto del rapporto tra la contribuzione ridotta versata e la contribuzione dovuta in base all’aliquota contributiva ordinaria pro-tempore vigente nell’anno che precede l’evento. La nuova disciplina prevede anche una diversa decorrenza dell’indennità rispetto quanto previsto nella previgente normativa delle prestazioni assistenziali: l’indennizzo è infatti ora corrisposto a partire dal 31° giorno successivo all’insorgenza dello stato di inabilità, invece che dal 61° giorno. 

 

L’interazione telematica con gli iscritti e la Busta Arancione 

La Fondazione, anche a seguito delle modifiche sociali seguite all’emergenza Covid, ha dovuto far fronte alle numerose richieste presentate dagli iscritti attraverso i canali istituzionali (servizio di accoglienza telefonica, e-mail, PEC, comunicazioni cartacee) volte, principalmente, ad ottenere informazioni in merito ai provvedimenti adottati dall’Ente ed alle modalità operative per accedere a tali benefici. Tale intensa attività è proseguita anche per tutto il corso del 2022. 

Conoscere la propria posizione previdenziale consente agli iscritti di poter pianificare in maniera più strategica i propri risparmi e di decidere, per chi desiderasse un reddito più simile all’ultimo stipendio percepito, di investire una quota del proprio reddito attuale nei riscatti (di laurea, di allineamento, ecc.) e in forme di previdenza complementare. La Fondazione, proprio a questo fine, ha dedicato negli ultimi anni particolare attenzione all’implementazione dei servizi telematici offerti agli iscritti registrati all’area riservata del proprio sito web. 

 

Il servizio on-line “Busta Arancione”, lanciato nel 2013 per le ipotesi di pensione per la Quota A e la libera professione, è stato ampliato nel corso del 2016 con la possibilità di simulare il calcolo della pensione anche per i professionisti transitati alla dipendenza ex continuità assistenziale ed emergenza territoriale., Nel 2022, è stata nuovamente implementata la procedura per le ipotesi di pensione on line introducendo: 

– la pensione anticipata per la gestione dei medici di medicina generale; 

– la pensione di vecchiaia degli specialisti ambulatoriali (l’iscritto deve inserire le medie orarie certificate dalle aziende sanitarie per cui ha lavorato); 

– il calcolo del trattamento misto per tutte le gestioni. 

 

IPOTESI DI PENSIONE ONLINE 2022

“QUOTA A” - ORDINARIA 

225.768

“QUOTA A” - ANTICIPATA 

85.593

“QUOTA B” - VECCHIAIA 

196.974

MEDICI MEDICINA GENERALE - ANTICIPATA
E VECCHIAIA 

178.447

TRANSITATI ALLA DIPENDENZA 

8.0019

SPECIALISTICA AMBULATORIALE - VECCHIAIA 

828

TOTALE 

695.659

È utile segnalare come, all’interno dell’area riservata, i medici e gli odontoiatri possono usufruire di numerosi servizi quali ad esempio: consultare la situazione contributiva e anagrafica, stampare i duplicati dei bollettini Mav per il pagamento dei contributi dovuti a titolo di regime sanzionatorio o di riscatto, monitorare lo status delle domande di indennità di maternità, adozione, affidamento o aborto, visualizzare le certificazioni fiscali dei contributi corrisposti (obbligatoriamente o facoltativamente) e le certificazioni delle prestazioni erogate. 

Un ulteriore servizio fruibile esclusivamente in via telematica è quello dedicato all’attivazione del pagamento rateale dei contributi del Fondo di previdenza Generale mediante addebito diretto in conto corrente (Sdd – Sepa direct debit). 

Inoltre, dal 2019 è disponibile l’App Enpam Iscritti, progettata per Android e iOS, che permette in modo semplice di navigare nell’area riservata e scaricare i documenti di cui l’iscritto ha necessità. Possono utilizzarla tutti gli iscritti che si sono già registrati su www.enpam.it, che possono accedere direttamente inserendo le proprie credenziali. Chi non fosse ancora registrato, dovrà prima farlo andando sul sito web dell’Enpam. L’App, a titolo di esempio, può essere d’ausilio ai pensionati, alle dottoresse che hanno percepito l’indennità per una gravidanza e agli iscritti che hanno ricevuto sussidi soggetti a tassazione, che così potranno visualizzare la Cu per la dichiarazione dei redditi. Verso la fine di ogni mese è anche possibile visualizzare l’importo esatto della pensione e la data in cui verrà accreditata. 

È utile per chi lavora, consentendo di visualizzare la certificazione degli oneri deducibili, con l’ammontare dei contributi previdenziali che si possono indicare nella dichiarazione dei redditi per ottenere uno sconto fiscale. 

È presente anche l’estratto conto contributivo per visualizzare la propria storia previdenziale e chi non avesse ancora scelto l’addebito diretto su conto corrente potrà inoltre ottenere i bollettini PagoPA per pagare i contributi Enpam. 

Una delle funzioni più importanti, a portata di mano, è la busta arancione, che permette di fare ipotesi su quanto si prenderà di pensione in futuro. L’applicazione permette a tutta la platea degli iscritti di conoscere anche tutte le convenzioni stipulate da Enpam per ottenere sconti e promozioni. 

Sono anche presenti una sezione per restare aggiornati sulle scadenze e un’altra sulle ultime notizie. Il successo dell’App è testimoniato dal numero di documenti scaricati e dalle visualizzazioni da parte degli iscritti nel corso dell’anno. 

Di particolare rilevanza è l’applicativo CRM (Customer Relationship Management) con il quale è stata ottimizzata la gestione dei contatti, attraverso il miglioramento e la velocizzazione, nonché semplificazione delle attività di front office. 

Tale applicativo consente di avere: 

• un unico strumento di gestione dei rapporti degli iscritti e degli Ordini, sia per registrare i contatti avvenuti sia per gestire i relativi ticket; 

• un sistema informativo integrato per gli operatori da cui avere informazioni per fornire assistenza (ottimizzazione delle attività di back office). 

Pertanto, nel CRM sono stati acquisiti i contatti telefonici intercorsi con gli iscritti e gli Ordini e le informazioni relative ai medici ricevuti dai funzionari delle postazioni informative durante la consulenza offerta in occasione di congressi o convegni. 

 

I liberi professionisti, rivoluzione digitale, online anche la domanda di pensione 

Per medici e odontoiatri che svolgono attività libero professionale le pratiche previdenziali Enpam si fanno tutte online. Ora anche la domanda di pensione per la Quota B si può compilare e inoltrare seduti comodamente da casa. La possibilità riguarda tutti i medici e gli odontoiatri, che possono presentare la domanda di pensione di vecchiaia e anticipata dalla propria area riservata del sito della Fondazione.
Un ultimo tassello che va a completare il quadro dei servizi digitali a disposizione degli iscritti Enpam che svolgono attività libero.

professionale. Da adesso, infatti, possono gestire online tutte le pratiche che riguardano gli aspetti previdenziali: dalla dichiarazione dei redditi con il modello D alla domanda di pensione. 

Il servizio per la domanda di pensione per la Quota B si aggiunge a quelli già attivi per la Quota A e per la gestione della Medicina generale (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, addetti alla continuità assistenziale e all’emergenza territoriale). Inoltre, il servizio è attivo anche per gli iscritti alla gestione Specialisti ambulatoriali e per quelli iscritti alla gestione degli Specialisti esterni. 

Il servizio per fare online la domanda di pensione è uno degli ultimi varati in casa Enpam e rappresenta un passo fondamentale nel processo di digitalizzazione delle pratiche dell’Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri. 

Una strada che favorisce gli iscritti, sia per la maggiore comodità di inoltrare la pratica con un clic, sia per il vantaggio di limitare il più possibile le probabilità di commettere errori di compilazione. Si riducono così anche eventuali inconvenienti e ritardi dovuti a un’errata formulazione delle domande. 

Il campo viene quindi sgomberato dai classici errori di compilazione dei moduli cartacei, come ad esempio la possibilità di barrare più caselle che esprimono scelte incompatibili tra loro. Un errore, quest’ultimo, in cui è possibile incappare nella compilazione di moduli cartacei, ma che non è invece possibile fare con la versione digitale della procedura. 

In ogni caso, anche nella presentazione delle domande di pensione resta fermo il ruolo essenziale sul territorio degli Or dini provinciali dei Medici e degli Odontoiatri. Pertanto, domande e istanze possono comunque continuare ad essere presentate dagli iscritti anche tramite il competente Ordine. 

 

Sistema PagoPA 

Le Casse di previdenza dei liberi professionisti, dal 2021, sono state equiparate ai gestori di pubblici servizi che per i pagamenti devono adottare il sistema previsto dal Codice dell’amministrazione digitale attualmente gestita dalla società PagoPa (sentenza n.1931 del Consiglio di Stato). 

L’attivazione dei servizi PagoPA e dei relativi sistemi di addebito è stata deliberata con provvedimento del Consiglio di Amministrazione n. 19 del 22 febbraio 2022. I primi contributi oggetto di riscossione con PagoPa sono quelli del Fondo di Previdenza Generale (Quota A e Quota B). Per il 2022 non vi sono stati cambiamenti nelle scadenze. Dal 2023 si potrà rateizzare la Quota A solo con il servizio di domiciliazione bancaria Enpam e si potrà rateizzare l’importo fino a 8 rate: 

• 8 rate mensili di pari importo con scadenza l’ultimo giorno del mese da aprile a novembre 

• 4 rate di pari importo con scadenza 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre, 30 novembre 

• unica soluzione, il 30 aprile. 

Gli iscritti che non attiveranno l’addebito diretto dovranno pagare con PagoPa in unica soluzione il 30 aprile di ciascun anno.