(Foto: ©Roberto Guiot – I colori del Vietnam)

Nel 2022 Enpam si conferma la più grande cassa pensionistica privata d’Italia, con un patrimonio totale pari a oltre 25,3 miliardi di euro e un utile di esercizio pari a oltre 179 milioni di euro, che seppur inferiore rispetto al trend degli ultimi anni, conferma, pur nell’attuale contingenza, un andamento positivo. Si segnala, tuttavia, che l’utile in parola è stato influenzato dai positivi effetti economici pari ad euro 763,5 Milioni derivanti dall’adozione della deroga prevista dall’art. 45 del D.L. 73/2022 convertito nella legge 122/2022. 

Gli investimenti del patrimonio da reddito (oltre 24 miliardi di euro) risultano ripartiti come segue: 

• oltre 19,374 miliardi di euro (80,27%) nel comparto finanziario; 

• oltre 4,762 miliardi di euro (19,73%) nel comparto immobiliare. 

La riserva legale – cioè il rapporto tra patrimonio e prestazioni previdenziali erogate nell’anno – è pari a 9,49 volte il livello delle pensioni pagate nell’ultimo anno. La gestione previdenziale ha evidenziato un saldo positivo di oltre 631 milioni di euro (al netto dei contributi e dell’indennità di maternità), registrando 3.476 milioni di euro di entrate contributive e 2.845 milioni di euro di prestazioni previdenziali erogate. 

La gestione finanziaria ha un saldo negativo di -740 milioni di euro (dato che risente dell’instabilità su tutte le classi di investimento, correlata sia alle dinamiche inflazionistiche post pandemia che alla crisi ucraina), mentre quella immobiliare ha ottenuto un risultato netto positivo di 362 milioni di euro. 

Si specifica che, in conformità al D.L. 73/2022 convertito nella Legge 122/2022, è stata applicata la deroga sulla svalutazione di alcuni titoli ricompresi nei segmenti azionari e obbligazionari del patrimonio della Fondazione. Per ulteriori e più approfonditi dettagli, si faccia riferimento a quanto riportato nel bilancio finanziario. 

PATRIMONIO
DELLA
FONDAZIONE

VALORI CONTABILI
(miliardi di €)

PESO %
SUL PATRIMONIO TOTALE

PESO %
SUL PATRIMONIO
DA REDDITO

Totale patrimonio immobiliare (a)

4,76

18,8%

19,7%

gestito direttamente

0,09

0,3%

0,4%

gestito indirettamente

4,68

18,4%

19,4%

Totale patrimonio finanziario (b)

19,36

76,4%

80,2%

gestito direttamente

4,22

16,6%

17,5%

di cui: tesoreria

0,37

1,5%

1,6%

gestito indirettamente

15,14

59,7%

62,7%

Totale patrimonio da reddito (a+b)

24,13

95,2%

100,00%

Totale patrimonio operativo (c)

1,23

4,8%

– –

Totale patrimonio (a+b+c)

25,35

100,0%

– –

 

L’Ente ha proseguito nel processo di revisione del portafoglio entro i limiti stabiliti dallo schema di Asset allocation di lungo periodo. In linea con il processo avviato negli scorsi esercizi, è proseguita l’attività volta a razionalizzare e migliorare il profilo del portafoglio, sia finanziario che immobiliare, attraverso l’ampliamento della componente in delega di gestione o in fondi. Enpam ha gestito il portafoglio finanziario nel rispetto dei criteri di prudenza, economicità e coerenza con gli obiettivi. 

 

La politica degli investimenti 

Il patrimonio della Fondazione è una riserva a protezione delle pensioni future, un salvadanaio di contributi a garanzia della tenuta del patto generazionale. Il modello di governance del patrimonio riflette la centralità della missione previdenziale. Avendo infatti come priorità la tutela delle pensioni attuali e future, la Fondazione sente la responsabilità di compiere scelte prudenti ed evitare investimenti speculativi, che comportino costi di commissione e, soprattutto, rischi elevati. In quest’ottica, il Consiglio di amministrazione assume il ruolo di garante della coerenza e della compatibilità di tutte le scelte rispetto agli obiettivi previdenziali. Inoltre, prima di giungere all’attenzione del Consiglio di amministrazione, tutte le proposte vengono esaminate dall’Unità di valutazione degli investimenti patrimoniali (Uvip) e dall’Investment advisor esterno, seguendo procedure su cui vigila il Comitato per il controllo interno dell’Enpam, presieduto da un magistrato della Corte dei conti. Ad ulteriore garanzia, tutti gli investimenti sono monitorati dal Risk advisor esterno e indipendente. 

È inoltre operativa, dalla fine del 2016, una struttura di Risk management e compliance degli investimenti quale presidio interno per il controllo e la gestione dell’intera gamma di rischi che insistono sul patrimonio e a supporto dell’implementazione della politica degli investimenti. La gestione prudenziale del portafoglio è, quindi, assicurata in primo luogo dal modello di governance del patrimonio. 

La politica di investimento della Fondazione, punto cardine di declinazione della governance, ha come riferimento principale l’Asset allocation strategica (Aas), che è lo schema di sintesi degli obiettivi di investimento costruito in ottica Asset liability management (Alm). Essa traccia il quadro generale nell’ambito del quale si realizza un processo di investimento mirato a garantire l’equilibrio previdenziale in maniera solida, duratura, trasparente e controllabile. 

Lo schema vigente è stato definito nel corso del 2017 con il supporto dell’Investment advisor e del Risk advisor, partendo dalle effettive consistenze di patrimonio, ripartite nelle varie classi di attività, e dal rischio da esse rappresentato. 

L’attività di gestione del patrimonio è guidata da un metodo di controllo del rischio che, fissato un limite massimo di perdita sopportabile dalla Fondazione (cosiddetta propensione al rischio) e determinato un budget di rischio che guidi l’ottimale allocazione nelle diverse macro-classi, misura con elevata frequenza l’effettivo rischio del patrimonio, gli scostamenti nelle macro classi e nel patrimonio complessivo rispetto alle attese, e indica gli interventi di ripristino – sia macro che micro – eventualmente necessari. La politica degli investimenti rappresenta dunque la premessa per l’impostazione operativa di un sistema di Alm che, attraverso regole di selezione, monitoraggio e gestione dinamica, faccia sì che gli impieghi: 

 

a) siano correlati nel tempo alle esigenze previdenziali verificandone le dinamiche (equilibrio); 

b) siano gestiti allo scopo di migliorare nel tempo il livello di copertura delle passività (redditività e copertura diretta); 

c) si dimostrino resistenti nel lungo termine agli andamenti negativi di mercato, garantendo stabilità di flussi (controllo dei rischi). 

 

L’approccio Alm al quale ci si riferisce è quello degli “investimenti guidati dalle passività” (Liability Driven Investment – Ldi), che si sostanzia nella combinazione di due strategie di portafoglio, una che investe in strategie di immunizzazione e gestione del rischio passività (portafoglio di copertura delle passività), l’altra in soluzioni standard di asset management (portafoglio di performance). Una volta impostato il portafoglio di copertura delle passività, il resto del patrimonio può essere investito in attività che perseguano adeguato rendimento, in base alla propensione al rischio e agli obiettivi di rendimento che garantiscono l’equilibrio a lungo termine. 

Questo rafforza la struttura di patrimonio: un portafoglio finalizzato a realizzare una corrispondenza dei flussi di cassa – in termini di priorità sui periodi dove è più opportuno – rende il patrimonio più resistente a movimenti avversi di mercato. La corrispondenza nei flussi di cassa, infatti, consente di realizzare una copertura delle passività sterilizzando i rischi di mercato (e lasciando solo il rischio di controparte, idiosincratico) sulla quota di patrimonio a cui è dedicata, riducendo sensibilmente la rischiosità complessiva. Tanto più sarà possibile combinare i flussi attesi di patrimonio con i flussi certi dei pagamenti, tanto meno il patrimonio sarà esposto a rischi di mercato. 

Con la duplice strategia Ldi si realizza un compromesso tra un approccio senza rischio di mercato, garante dei limiti delle passività, e un approccio a rischio che persegue un’ottimizzazione del rendimento, con un metodo di allocazione dinamica che combina investimenti a coperture, le tecniche di hedging di portafoglio trasposte in un contesto di Alm. 

 

Il modello di gestione del patrimonio 

La Fondazione, nell’ambito del processo di revisione e aggiornamento del proprio modello organizzativo, al fine di disciplinare le attività di gestione del patrimonio, con la prospettiva di efficientarne la gestione in ottica ALM – LDI, ha adottato i seguenti documenti: Politica degli Investimenti, Asset Liability Management (ALM), Governance del Patrimonio. Ad integrazione di tale sistema documentale, denominato “Modello di Gestione del Patrimonio”, è stato approvato da ultimo, nella seduta del 17 giugno 2021, il “Manuale delle procedure operative e di controllo del patrimonio della Fondazione” (di seguito il Manuale). 

L’adozione del Manuale risponde alla volontà della Fondazione di formalizzare il processo di gestione del patrimonio, descrivendo in modo dettagliato, nei documenti denominati “Procedura”, le modalità operative relative allo svolgimento dei processi caratteristici della gestione del patrimonio inerenti alla definizione della strategia, all’investimento e al disinvestimento. 

 

Il paradosso del patrimonio bloccato 

La riforma delle pensioni Fornero aveva imposto alla Fondazione di dimostrare la sostenibilità del sistema in un orizzonte temporale di almeno 50 anni, utilizzando il solo saldo corrente tra le entrate e le uscite senza attingere dal proprio patrimonio (ad eccezione delle plusvalenze generate). Il saldo corrente è la differenza tra i contributi previdenziali versati all’Enpam, sommati agli interessi generati dal patrimonio, e i costi delle prestazioni previdenziali e assistenziali pagate nel corso di un anno fiscale. Ad oggi Enpam, pur avendo dimostrato di poter garantire le pensioni e l’assistenza in un orizzonte temporale di oltre 50 anni, non può per legge utilizzare nemmeno in parte il proprio patrimonio, ossia i risparmi degli iscritti, per il pagamento delle pensioni e dei sussidi per l’assistenza tradizionale e strategica, ad eccezione del suo rendimento annuale generato, le plusvalenze. In altri termini, questa situazione è paragonabile a quella di una famiglia che, pur senza debiti, non può attingere ai propri risparmi, dovendo contare solo sullo stipendio, e che, anche nelle semplici previsioni di spesa, non può nemmeno virtualmente contabilizzarli. 

Gli investimenti reali 

Con l’approvazione del nuovo organigramma, in vigore dal gennaio 2021, l’area che si occupa di gestire gli investimenti e i disinvestimenti del portafoglio beni reali, di proporre e gestire l’asset allocation tattica dei beni reali con il monitoraggio sulle attività di gestione, ha preso il nome di investimenti reali, in linea con l’asset allocation strategica che prevede non solo investimenti in immobili, ma anche in infrastrutture. 

Il piano di investimenti approvato nel 2021 prevedeva per l’esercizio 2022 nuovi investimenti per 863 milioni di euro, di cui 500 nel comparto immobiliare e i restanti 363 in infrastrutture. 

Per il comparto immobiliare, ci si è concentrati su investimenti tramite fondi immobiliari: 

• Fondo Geras 2, gestito da Ream sgr, è un fondo di investimento alternativo immobiliare italiano di tipo chiuso, riservato ad investitori professionali, che ha l’obiettivo di investire in immobili destinati ai servizi alla persona, in particolare, strutture a destinazione sanitaria socioassistenziale (RSA), residenziale (studentati e senior living) e turistico ricettive. La strategia di investimento del Fondo risulta diversificata e con un portafoglio omogeneo nelle asset class obiettivo, che possono essere classificate come infrastrutture sociali. Nella strategia immobiliare è presente anche il tema della rigenerazione urbana. Attualmente il portafoglio del Fondo è composto da tre immobili: una RSA a Torino, con 400 posti letto, una RSA in provincia di Cuneo, con 92 posti letto, e un immobile a uso uffici riqualificato come studentato nella città di Torino. 

• Fondo Coima ESG City Impact Fund gestito da Coima sgr è un fondo comune d’investimento alternativo di diritto italiano, immobiliare di tipo chiuso e riservato a investitori professionali. 

In relazione alle tematiche Esg, il Fondo è classificato Articolo 8 nella normativa Sfdr, in quanto promuove obiettivi ambientali e sociali. La gestione del Fondo ha come scopo l’incremento, nel tempo, del valore del proprio patrimonio, attraverso la realizzazione di operazioni di investimento immobiliari che avranno prevalentemente la finalità di acquisire beni immobili suscettibili di azioni di valorizzazione; segue poi, nel medio-lungo periodo, una fase di regime per avere il reddito derivante dalla locazione o concessione in uso ad altro titolo degli stessi immobili (tra cui, in particolare, le varie modalità di concessione ad uso residenziale). Il Fondo perseguirà, oltre ad un rendimento finanziario e ad un dividendo stabilizzato, un rendimento Esg, misurato attraverso lo strumento del Coima Charter, uno strumento di misurazione proprietario per la definizione degli obiettivi, il monitoraggio e la reportistica Esg. Nel portafoglio c’è una partecipazione nel Fondo Porta Romana, che ha come obiettivo un ampio progetto di rigenerazione urbana dello scalo ferroviario dismesso di Porta Romana a Milano, con la realizzazione anche del Villaggio per le Olimpiadi del 2026. 

• The Bridge a Milano è un immobile nel Fondo Antirion Global Comparto Core gestito da Colliers Global Investors Italy Sgr. Originariamente costruiti negli anni ‘50 e ‘70, Via San Giovanni sul Muro 9, e Porlezza 12 (“The Bridge”) sono due edifici interconnessi situati nel cuore del CBD di Milano coprendo una superficie totale lorda di circa 16.500 mq. L’immobile è stato oggetto di una completa ristrutturazione per migliorane l’impatto ambientale e le performance energetiche. 

Per il comparto infrastrutture, nella seconda metà del 2022, è stata effettuata una sollecitazione di mercato per l’Asset Class Infrastrutture Equity, nella quale sono state invitate a presentare le proprie proposte di investimento le controparti potenzialmente in raccolta. Per la ricerca con focus geografico Italia, non sono stati specificati i settori target di investimento anche in considerazione delle dimensioni di mercato più ridotte, rispetto a quello europeo. Per la ricerca con focus geografico Europa, si è rappresentata la preferenza per i fondi aventi oggetto di investimento diversificato in relazione ai settori Energia, Utilities, Trasporti, Telecomunicazioni, Logistica. 

Il 15 dicembre del 2022 con delibera n. 95 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato due nuovi investimenti con focus geografico Europa, il Fondo Macquarie European Infrastructure Fund 7 gestito da Macquarie Asset Management Europe per un importo massimo di € 200 milioni, e il Fondo European Diversified Infrastructure Fund III gestito da Igneo Infrastructure Partners per un importo massimo di € 100 milioni. Il Fondo Macquarie European Infrastructure Fund 7 investe in reti regolamentate integrate, trasporti, infrastrutture digitali e transizione energetica/economia circolare, mentre, il Fondo European Diversified Infrastructure Fund III investe in Energy, Transportation and Utilities. Il primo richiamo per entrambi i Fondi avverrà nel corso del 2023. In attuazione degli impegni assunti dalla Fondazione nei precedenti esercizi, nel corso del 2022 si sono avute attività di richiamo per euro 110 milioni relative ai tre fondi di F2i SGR S.p.A., al fondo Helios 2 gestito da Tages Capital Sgr. e al fondo Gaif gestito da Green Arrow Capital Sgr. Sempre per il comparto infrastrutture il Fondo Radiant di Green Arrow Capital Sgr è stato liquidato con un rimborso per la Fondazione Enpam di € 18 milioni. 

 

Project dream, perfezionata la cessione del portafoglio immobiliare in gestione diretta 

Dopo la conclusione della procedura di dismissione del residenziale romano, avvenuta nel 2021, con la sottoscrizione dell’atto di compravendita avvenuta il 24 marzo 2022, tra Enpam e Apollo Global Management, gestore statunitense, si chiude definitivamente Project Dream, una delle più imponenti e significative operazioni immobiliari realizzatesi in Italia negli ultimi anni. 

Oggetto del suddetto processo è stato l’intero portafoglio immobiliare “diretto”, con esclusione degli edifici ad uso residenziale nel Comune di Roma (oggetto del precedente processo di vendita), dei tre hotel nel centro storico di Roma (Hotel Raphael, Hotel delle Nazioni e Hotel Palazzo Navona) ritenuti strategici e del terreno edificabile sito in Roma, via Cristoforo Colombo, pervenuto alla Fondazione nell’ambito dell’Accordo transattivo con Parsitalia. 

Il gestore ha acquistato da Enpam un portafoglio di 68 immobili, principalmente direzionali dislocati a Roma e in Lombardia, oltre che abitativi (in prevalenza a Milano e hinterland), ricettivi e logistici, per un corrispettivo di 842 milioni di euro. 

Si è conclusa così una procedura di vendita, iniziata nel 2019, che ha avuto in gara ben 43 tra i maggiori operatori immobiliari italiani e internazionali, e che si è conclusa con l’aggiudicazione ad Apollo, che ha presentato la migliore offerta economica al termine della fase di rilancio. 

“La firma definitiva apposta sul documento di vendita rappresenta il successo di un’operazione strategica – ha commentato con soddisfazione il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –. Puntavamo infatti a dismettere la proprietà diretta di immobili per virare verso investimenti più diversificati e con un rapporto tra rischio e rendimento più adeguato a una Fondazione privata che deve pagare pensioni ai propri iscritti. Il tutto – ha concluso Oliveti – con l’obiettivo preciso di rafforzare la sostenibilità del sistema previdenziale a lungo termine”. 

 

Immobiliare, ceduto il ramo d’azienda di EnpamRe dedicato al property e facility management 

Enpam nel 2022 ha concluso positivamente la cessione del ramo d’azienda della società Enpam Real Estate specializzato in property e facility management. L’operazione fa seguito alla dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà diretta. 

“Siamo orgogliosi di aver creato valore, facendo nascere un’azienda, Enpam Real Estate, capace di gestire innumerevoli immobili sparsi in Italia, di rapportarsi con migliaia e migliaia di inquilini e di rispondere alle esigenze dei committenti in maniera flessibile rendendo anche possibili operazioni straordinarie epocali. Va ricordato che in meno di un decennio EnpamRe ha gestito vendite a privati e a fondi per oltre 2 miliardi di euro – dice Alberto Oliveti, presidente di Fondazione Enpam –. Oggi, portata a termine la sua missione per il nostro ente previdenziale, questo ramo d’azienda viene valorizzato dal mercato. Le manifestazioni d’interesse ricevute da più parti ci onorano e siamo felici che ad acquistare sia un primario operatore che intende rafforzarsi. Alla squadra di dirigenza e a tutti i dipendenti di EnpamRe va il nostro grazie per l’ottimo lavoro fatto e un augurio per un futuro di crescita”. Insieme al business di property e facility management, sono stati trasferiti anche 41 dipendenti di EnpamRe srl, che la società acquirente ha assunto a tempo indeterminato. 

Nell’ultimo decennio Enpam Real Estate ha accompagnato la vendita dapprima del patrimonio residenziale romano di Enpam e da ultima l’operazione Project Dream, con l’acquisto di un importante portafoglio di immobili, in prevalenza in Lombardia, da parte di un fondo internazionale. 

Nata come società “in-house” per fornire servizi all’Enpam, nel tempo EnpamRe ha acquisito nuovi clienti sul mercato immobiliare, diventando così appetibile per investitori specializzati. 

 

Gli investimenti “mission related” 

Forte della convinzione che la tenuta nel lungo periodo del sistema pensionistico dipenda anche dalla crescita dei contributi previdenziali, collegata allo sviluppo del lavoro medico e odontoiatrico, a partire dal 2014 Enpam ha deciso d’includere all’interno della propria Asset allocation strategica (Aas) una quota fino al 5 per cento in investimenti correlati e a supporto della propria missione. Si tratta di investimenti in ambiti di interesse strategico che, nell’assolvere l’obiettivo primario di gestione del patrimonio a supporto delle prestazioni previdenziali e assistenziali, offrendo un rendimento sul capitale impegnato, contestualmente sono volti a sostenere la crescita delle professioni mediche e odontoiatriche, supportando quindi anche il Sistema sanitario nazionale con conseguente positiva ricaduta sulla solidità finanziaria del sistema Italia. 

La Fondazione, infatti, per dovere istituzionale, sceglie di perseguire solo investimenti che abbiano un rapporto tra rischio e rendimento atteso coerente con un profilo prudente e protettivo dell’impegno di capitale, nella consapevolezza però che, se il mondo del lavoro va in difficoltà, è lo stesso flusso di contributi ad andare in crisi. In virtù di queste ragioni vengono effettuate, in parallelo, valutazioni di sistema e di professione. 

Gli investimenti “mission related” che rientrano nel cosiddetto portafoglio istituzionale sono stati indirizzati a supporto della ricerca nel settore biotecnologico/biomedicale, dell’edilizia ospedaliera, clinica e residenziale, sanitaria assistita, della nutrizione e della salute. 

Al 31 dicembre 2022, il totale dei conferimenti e richiami versati in investimenti “mission related” è risultato pari a oltre 741 milioni di euro, a fronte di un impegnato pari ad oltre 771 milioni di euro, come descritto nella seguente tabella, rielaborata rispetto al precedente esercizio al fine di fornire una rappresentazione più dettagliata della composizione del portafoglio “mission related”. A tal fine, sono stati esplicitati i valori deliberati per ciascun investimento, nonché i relativi conferimenti/richiami e rimborsi di capitale, i quali ne determinano il valore iscritto in bilancio. 

PATRIMONIO ISTITUZIONALE
MISSION RELATED

IMPORTI DELIBERATI
AL 31/12/2022

CONFERIMENTO RICHIAMI AL 31/12/2022

RIMBORSI DI CAPITALE AL 31/12/2022 

Valore iscritto 

in Bilancio 

31/12/2022 

Fondo Principia III
– Health

150.000.000

135.957.687,08

-115.311.562,04 

20.646.125,04 

Eurocare*

10.500.000 

10.500.000

-

10.500.000

Spazio Sanità

50.000.000 

49.948.985,26 

-

49.948.985,26

Fondo Pai (Parchi agroalimentari italiani) Comparto A e B

14.000.000

13.961.633,45 

-

10.241.886,38 

Banca d’Italia

370.000.000 

370.000.000

-

370.000.000

Fondo Aesculapius
(Complesso Ospedaliero 
Fatebene fratelli)

87.000.000

87.000.000

-

87.000.000

Obbligazioni "Gemelli"

30.000.000

30.000.000

- 6.000.000,00 

24.000.000 

Campus Biomedico

9.995.000

9.995.000

-

9.995.000

Fondo Antirion
Casa delle Professioni

50.000.000

34.000.000 

-

34.000.000 

TOTALE

771.495.000 

741.363.305,79

-121.311.562,04

616.331.996,68


(*) Si precisa che per il Fondo Eurocare, la percentuale di investimento in Italia equivale al 35% del valore investito. 

(**) Il valore iscritto in Bilancio Consuntivo 2022 per il Fondo PAI tiene conto anche delle svalutazioni, le quali non sono riportate all’interno della presente tabella. 

Con riferimento alla tabella di cui sopra, il titolo “Fondo Principia III – Health” ha subito un rimborso di capitale pari a 54.411.051,02 € fino al 2021 ed un ulteriore rimborso di 60.900.511,02 € nel corso del 2022, per un valore totale dell’investimento iscritto a bilancio pari a 20.646.125,04 €. Analogamente, anche per il titolo “Obbligazioni Gemelli” sono stati effettuati rimborsi di capitale; nello specifico, il titolo è stato rimborsato per una quota di 3.000.000 € nel corso del 2021 e per un’ulteriore quota di 3.000.000 € nel corso del 2022, per un valore attuale iscritto in portafoglio pari a 24.000.000 €. 

Enpam intende inoltre valutare nei prossimi anni altre opportunità in ambiti d’interesse per i propri iscritti e per la collettività da cui è possibile trarre profitti etici, tra cui social housing, istruzione universitaria, promozione di stili di vita sani e progetti in favore dell’ambiente, non solo per fronteggiare gli effetti diretti dell’inquinamento, ma anche per l’adattamento ai cambiamenti climatici che, uniti a un’urbanizzazione non controllata, stanno comportando dissesti idrogeologici. 

 

Gli investimenti nel settore della nutrizione e salute 

Nel 2016 Enpam ha concluso il versamento di 14 milioni di euro impegnati sul Fondo Pai, Parchi agroalimentari italiani, uno tra i primi progetti di collaborazione pubblico-privato italiani, operativo nel settore alimentare. 

L’impegno è stato preso sui due comparti del fondo: il comparto A, di cui la Fondazione è tra i primi quotisti insieme al Consorzio agro-alimentare di Bologna (Caab), è relativo a “Fico Eataly World”, la Fabbrica italiana contadina sorta alle porte di Bologna; il comparto B è il mercato ortofrutticolo, contiguo al Fico. Fico Eataly World vuole diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare, il luogo di incontro per tutti coloro che amano il cibo e che vogliono conoscerne segreti e tradizioni. Inaugurato e aperto al pubblico il 15 novembre 2017, Fico Eataly World è stata tra i vincitori dei Mipim Awards 2018, gli Oscar del settore immobiliare creati nel 1991 e assegnati ogni anno dal più importante salone internazionale del real estate. 

L’investimento di Enpam sul tema della qualità della vita ha l’obiettivo, da un lato, di supportare il welfare e, dall’altro, di favorire risparmi su alcune delle attuali voci della spesa sanitaria collegate al tema della nutrizione e degli stili di vita. 

 

Gli investimenti nel settore delle biotecnologie 

Enpam, nel corso degli ultimi anni, ha portato avanti una strategia di investimento, per il tramite del fondo Principia III – Health, nella ricerca e sviluppo di soluzioni in ambito biomedicale e life science, con uno stanziamento di 150 milioni di euro, di cui oltre 135 già investiti al netto dei rimborsi di capitale. Di particolare rilievo diverse operazioni avviate e/o start-up nelle quali il fondo ha investito, che vanno dai settori della medicina nucleare e degenerativa all’attività di scouting e testing su molecole e farmaci per la terapia del dolore, dallo sviluppo di prodotti farmaceutici e diagnostici per combattere le malattie gastrointestinali, autoimmuni e metaboliche allo sviluppo di anticorpi ad uso terapeutico, dalla progettazione di device e strumentazione per il monitoraggio di parametri fisici in ambito sportivo alla ricerca sulle cellule staminali. 

 

Gli investimenti in Residenze sanitarie assistenziali 

L’aumento della vita media in tutta Europa sta contribuendo allo sviluppo di una nuova economia orientata alle necessità sanitarie, chiamata white economy, settore in forte crescita e assetato di nuovi investimenti per realizzare le strutture in grado di fornire i servizi richiesti dai cittadini. La Fondazione Enpam ha scelto di investire nella white economy, il settore dei servizi sanitari e di cura rivolti alle persone, in particolare alla terza età, contribuendo a realizzare nuove residenze sanitarie con l’obiettivo duplice di ottenere buoni rendimenti, con cui finanziare nuove opportunità di welfare per gli iscritti e garantire il pagamento delle pensioni, e di gettare le fondamenta per aumentare i posti di lavoro per la categoria. Un impegno, quest’ultimo, che Enpam considera correlato alla propria missione, cioè legato indissolubilmente al patto generazionale tra chi lavora oggi e chi lavorerà domani, per continuare ad alimentare il flusso di contributi necessario per assicurare le pensioni: infatti, se si creano nuove Rsa, ci saranno anche nuove richieste di personale sanitario. Uno dei veicoli con cui la Fondazione investe nelle Rsa è il fondo Spazio Sanità, di cui l’Enpam è il quotista principale con circa il 40 per cento. Nel corso degli anni sono stati impegnati nel fondo 50 milioni di euro, che hanno finanziato l’acquisizione di 22 residenze in tutto il centro-nord Italia. Spazio Sanità ha così raggiunto 2.622 posti letto complessivi. 

 

Gli investimenti nelle strutture ospedaliere 

Enpam ha confermato la sua politica di investimento, resa ancor più attuale nella contingenza coronavirus, nei confronti delle più importanti strutture ospedaliere italiane che l’ha condotta, a partire dal 2015, a investire una quota pari a 30 milioni di euro di un prestito obbligazionario decennale in favore del Policlinico Gemelli di Roma, una delle più importanti strutture ospedaliere del Paese in un momento particolarmente delicato che riguarda l’attività professionale di circa 5300 risorse, di cui 988 medici. 

Sempre nel 2015, la Fondazione ha sottoscritto la totalità delle quote del fondo Antirion Aesculapius, che ha consentito l’acquisto del complesso dell’Ospedale S. Giuseppe dall’Ordine religioso Fatebenefratelli di Milano. L’attività di investimento del fondo – che rientra negli investimenti di interesse strategico della Fondazione, legati alla crescita delle professioni mediche e odontoiatriche – è focalizzata sul settore health-care in senso ampio e, quindi, sulla gestione di cespiti con destinazione d’uso assistenziale sanitaria, graduata in base all’autosufficienza personale, che va dal residenziale assistito, a cliniche, poli geriatrici e strutture per la gestione acuti, ospedali e centri di riabilitazione. 

Ad oggi il portafoglio del Fondo si è ampliato con l’acquisto di una clinica ospedaliera ad Arezzo e una RSA a Bologna. In quest’ambito, si riporta anche la partecipazione di Enpam nell’Università Campus Bio-Medico di Roma, operativa nei campi dell’assistenza con il Policlinico universitario, della didattica con l’Università, della ricerca con i laboratori, e della formazione continua. La Fondazione detiene una partecipazione pari a circa il 9 per cento del totale del capitale sociale, per un valore a bilancio di circa 10 milioni di euro.

 

Con Banca d’Italia 

La strategia di investimenti da parte dell’Enpam a sostegno dell’Italia trova conferma nell’operazione effettuata nel novembre 2015: la Fondazione ha infatti acquisito il 3 per cento delle quote del patrimonio di Banca d’Italia, il livello massimo consentito, contribuendo a rendere gli enti previdenziali privati il terzo azionista più importante di Palazzo Koch con oltre il 10 per cento. 

A fine febbraio 2022 Enpam ha aumentato la propria partecipazione nella compagine azionaria di Banca d’Italia, passando dal precedente 3 per cento all’attuale 4,93 per cento. L’operazione è stata possibile in seguito all’approvazione di un emendamento dell’ultima Legge di bilancio, che ha consentito l’innalzamento del tetto massimo di partecipazione nell’Istituto di Palazzo Koch fino al 5 per cento . 

Un provvedimento che, tra l’altro, ha spinto altre Casse di previdenza private ad acquisire quote di Bankitalia. “Come presidente di Adepp, l’Associazione che riunisce le Casse di previdenza private – ha dichiarato Alberto Oliveti, che guida anche l’Enpam – sono contento innanzitutto che si sia aperto il ventaglio della partecipazione delle Casse che, dalle iniziali tre sono ora 11 nel capitale sociale di Banca d’Italia. Inoltre, alcune di esse hanno anche utilizzato la possibilità, offerta dagli ultimi provvedimenti di legge, di salire nella percentuale di partecipazione nell’Istituto di Via Nazionale. 

Si tratta di uno scenario che avevamo discusso già a suo tempo insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco, quando era direttore generale a Palazzo Koch. Credo che la scelta convinta da parte delle Casse di previdenza private – ha aggiunto Oliveti – sia un segnale al mercato economico e finanziario nazionale, che va nel senso del sostegno al sistema bancario e del riconoscimento dell’autorità di vigilanza di Bankitalia”. Sono 11 le Casse previdenziali private aderenti all’Adepp che detengono quote di Banca d’Italia per un totale del 25,33 per cento del capitale. Con questa percentuale le Casse previdenziali private rappresentano il secondo gruppo di investitori prima delle Fondazioni, che si fermano all’8,45 per cento, e dopo le Banche, che insieme possiedono il 47, 72 per cento. 

 

Successo per l’investimento in Banca Mps 

“Siamo felici di aver sostenuto l’aumento di capitale di Monte dei Paschi contribuendo al rilancio dell’istituto – commenta il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –, a riprova che l’investimento era fondato dal punto di vista finanziario”. 

L’investimento dei medici e degli odontoiatri in Mps ha infatti fruttato il 20 per cento, in tre mesi. Il Portafoglio strategico Italia, di proprietà dell’Enpam, ha raggiunto l’obiettivo prefissato e ha venduto le azioni della banca senese acquistate a fine ottobre 2022 per 15 milioni di euro, incassando 18 milioni. 

“I primi a beneficiare di quest’operazione saranno i figli neonati dei medici e dei dentisti, visto che gli aiuti che l’Ente eroga per la genitorialità sono finanziati proprio con i proventi degli investimenti patrimoniali”, ha aggiunto Oliveti. 

 

Casa delle professioni 

Nel 2019 si è deciso di investire in un fondo, denominato “Casa delle professioni”, destinato alle casse di previdenza e assistenza dei professionisti italiani e caratterizzato dalla presenza di immobili a prevalente destinazione d’uso direzionale, localizzati a Roma, Milano e nelle principali città, con una offerta di servizi di co-working in favore dei professionisti iscritti alle suddette casse previdenziali. 

Per ciascun asset si prevede di riservare una parte degli spazi, pari al 20%, alle attività di co-working, concedendo tali spazi in locazione a un canone agevolato, scontato di una percentuale compresa tra il 50 e il 70% rispetto al prezzo medio delle postazioni lavoro tipiche del co-working; la restante parte delle superfici è destinata a locazioni di mercato. 

Date le caratteristiche del progetto sopra illustrate, l’investimento rientrerà tra quelli cosiddetti mission related e, quindi, sarà inserito nel portafoglio istituzionale della Fondazione, in ragione del correlato interesse strategico legato alla crescita delle professioni mediche e odontoiatriche. L’investimento è stato deliberato per un importo massimo di € 50 milioni. 

Il co-working è una modalità di lavoro innovativa che sta riscontrando sempre più successo a livello nazionale e internazionale, attraendo tipicamente professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente, in cerca di un appoggio più istituzionale e temporaneo e che spesso finiscono per lavorare in relativo isolamento. 

Scopo del Fondo, sottoscritto anche da altre rilevanti casse di previdenza (come Cassa Forense, Inpgi, Enpav e Cnpr), è anche quello di cogliere le opportunità offerte dal nuovo contesto in cui si trova il mercato del lavoro, comprendendo ed anticipando le nuove esigenze dei liberi professionisti, riconducibili ad un profondo mutamento del mercato del lavoro anche in conseguenza della crisi, alle crescenti barriere all’entrata nel mercato del lavoro e della libera professione, ad uffici tradizionali che rispettano sempre meno le esigenze dei lavoratori, a liberi professionisti con redditi bassi fino alla soglia dei 40 anni. 

Il Fondo si prefigge la realizzazione di un progetto che, sull’intero territorio nazionale, sia di supporto ai professionisti delle Casse quotiste del Fondo, sia che questi siano conduttori degli spazi dati in locazione, sia che siano professionisti che esercitano altrove; la sgr, infatti, dovrà rendere questi luoghi punti di incontro e di aggregazione multidisciplinari. 

Di seguito gli obiettivi principali: 

• creare e mettere in rete spazi di lavoro condivisi, funzionali ed economicamente vantaggiosi per le diverse tipologie di professioni; 

• diffondere il progetto sull’intero territorio nazionale aprendo una «Casa delle Professioni» nelle principali città; 

• far divenire le Case punti di riferimento nel tessuto sociale cittadino aprendole a dibattiti, incontri, momenti formativi, con il conseguente volano economico-professionale a vantaggio dei professionisti coinvolti, con particolare focus ai giovani; 

• creare un contatto costante e centralizzato tra professionisti aderenti al progetto e le rispettive Casse quotiste del Fondo, al fine di gestire informazioni attinenti alla Previdenza e all’Assistenza erogate dalle stesse Casse e di esaminare strumenti di welfare allargato e integrato; 

• sviluppare momenti formativi, finalizzati agli stessi professionisti di cui sopra. 

Dunque, oltre ai servizi di base tipici del co-working, quali una segreteria centrale, i supporti tecnologici, i servizi di pulizia e logistica connessi alle esigenze delle singole professioni, il progetto ha come obiettivo anche quello di erogare servizi attinenti all’assistenza dei professionisti delle Casse di previdenza che aderiscono. 

Si stima la creazione, per i professionisti destinatari del progetto in questione, di 900 postazioni fisse per tutto il portafoglio; ipotizzando poi un modello a rotazione/alternanza della presenza del 50%, si stima un numero di utenti finali di circa 1.500 unità. 

Alla fine del 2020, la società di gestione ha provveduto ad avviare l’operatività del Fondo e la Fondazione ha finalizzato il proprio impegno per un importo di 34 milioni di euro, con una partecipazione del 50% delle quote sottoscritte. 

 

Il valore economico generato e distribuito 

Alcuni aspetti del contributo di Enpam al sistema Italia si evidenziano dall’analisi della distribuzione del valore economico generato, calcolato riclassificando le voci dello schema di conto economico del bilancio di esercizio. 

Quest’analisi consente di ottenere una valutazione quantitativa dell’impatto economico-sociale diretto della Fondazione, misurando le diverse voci che compongono la ricchezza creata e distribuita sotto forma di costi. 

VALORE ECONOMICO GENERATO E DISTRIBUITO

2020

2021

2022

Valore economico generato (A)

3.868 

4.168

3.279 

Ricavi e proventi contributivi

3.236

3.244

3.495 

Risultato della gestione finanziaria e patrimoniale
(al lordo delle imposte)

632

924

-216 

Valore economico distribuito (B)

2.632

2.824

3.098 

Iscritti

2.386

2.525

2.871 

Costi operativi

12

22

25

Dipendenti

41

42

47

Organi sociali

3

3

3

Remunerazione della Pubblica Amministrazione

190

232

153

Valore economico trattenuto (A-B)

1.236

1.344

181

Ammortamenti, svalutazioni

16

202

3

Accantonamenti per rischi

0

1

0

Utile di esercizio

1.222

1.141

178

Il valore economico generato rappresenta la ricchezza economica misurabile, prodotta nell’anno dalla Fondazione. 

Le principali voci che contribuiscono alla formazione di tale valore sono: 

• le entrate contributive, cioè i contributi versati dagli iscrit ti; 

• i proventi derivanti dalla gestione finanziaria e patrimoniale dell’Ente, al netto dei relativi oneri; 

• il valore economico distribuito permette di quantificare la ricchezza prodotta da Enpam e come questa è distribuita ai suoi portatori d’interesse (stakeholder); 

• gli iscritti, che ricevono valore sotto forma di prestazioni previdenziali e assistenziali. La rilevanza di tale importo sottolinea la centralità degli iscritti per la Fondazione e l’orientamento alla soddisfazione delle loro esigenze; 

• lo Stato (remunerazione della pubblica amministrazione), che riceve imposte dirette e indirette; 

• la struttura organizzativa, che necessita di risorse per l’acquisto di beni e servizi necessari alla sua attività; 

• gli organi sociali e le risorse umane, che ricevono un compenso adeguato al loro contributo alla missione della Fondazione. 

Come si può evincere dalla tabella sopra riportata, rispetto al 2021 si osserva una riduzione del 21,3% del valore economico generato, a fronte di un incremento del 9,7% di quello distribuito agli stakeholder. La distribuzione più significativa si registra tra gli iscritti (+13,7%) nei confronti dei quali vengono erogati servizi previdenziali e assistenziali. 

Rispetto al 2021 risulta, invece, invariato il valore economico distribuito agli organi sociali della Fondazione. 

Nel 2022 la Fondazione ha versato allo Stato o agli Enti locali quasi 153 milioni di euro sotto forma di imposte dirette e indirette. 

 

La tabella seguente mostra il dettaglio delle voci che compongono il gettito nell’ultimo triennio: 

IL DETTAGLIO DEL GETTITO FISCALE
2020-2022

2020

2021

2022

Oneri diversi di gestione (Imu, TASI, tassa, rifiuti, altri tributi locali e altre imposte e tasse)

12.690.995

11.538.528

11.538.528

Imposte ritenute
alla fonte

155.973.876

197.264.946

197.264.946

Imposte sul reddito d'esercizio

20.393.214

22.867.606

22.867.606

Spese di registrazione contratto di affitto

688.821

603.499

603.499

TOTALE

189.746.906

232.274.579

232.274.579