Gli Investimenti

Anche nel 2020 Enpam si conferma la più grande cassa pensionistica privata d’Italia, con un patrimonio totale pari a oltre 24 miliardi di euro e un utile di esercizio pari a oltre 1,2 miliardi di euro, che conferma, pur nell’emergenza pandemica, l’ottimo andamento registrato negli ultimi anni. 

Gli investimenti del patrimonio da reddito (oltre 23,1 miliardi di euro) risultano ripartiti come segue: 

  • oltre 17,8 miliardi di euro (76,89%) nel comparto finanziario;
  • oltre 5,3 miliardi di euro (23,11%) nel comparto immobiliare

PATRIMONIO
DELLA
FONDAZIONE

VALORI CONTABILI
(miliardi di €)

PESO %
SUL PATRIMONIO TOTALE

PESO %
SUL PATRIMONIO
DA REDDITO

Totale patrimonio immobiliare (a)

5,36

22,30%

23,11%

gestito direttamente

1,14

4,8%

4,93%

gestito indirettamente

4,22

17,6%

18,18%

Totale patrimonio finanziario (b)

17,84

74,3%

76,89%

gestito direttamente

3,16

13,2%

13,63%

di cui: tesoreria

0,42

1,8%

1,83%

gestito indirettamente

14,67

61,1%

63,26%

Totale patrimonio da reddito (a+b)

23,20

96,6%

100,00%

Totale patrimonio operativo (c)

0,82

3,4%

– –

Totale patrimonio (a+b+c)

24,02

100,0%

– –

La riserva legale – cioè il rapporto tra patrimonio e prestazioni previdenziali erogate nell’anno – è pari a 11,78 volte il livello delle pensioni pagate nell’ultimo anno. La gestione previdenziale ha evidenziato un saldo positivo di 856 milioni di euro (al netto dei contributi e dell’indennità di maternità), registrando 3.219 milioni di euro di entrate contributive e 2.363 milioni di euro di prestazioni previdenziali erogate. La gestione finanziaria ha prodotto un risultato netto di 313,8 milioni di euro, mentre quella immobiliare un risultato netto di 121,6 milioni di euro. 

L’Ente ha proseguito nel processo di revisione del portafoglio entro i limiti stabiliti dallo schema di Asset allocation di lungo periodo. In linea con il processo avviato negli scorsi esercizi, è proseguita l’attività volta a razionalizzare e migliorare il profilo del portafoglio, sia finanziario che immobiliare, attraverso l’ampliamento della componente in delega di gestione o in fondi. 

Enpam ha gestito il portafoglio finanziario nel rispetto dei criteri di prudenza, economicità e coerenza con gli obiettivi. 

 

La politica degli investimenti

Il patrimonio della Fondazione è una riserva a protezione delle pensioni future, un salvadanaio di contributi a garanzia della tenuta del patto generazionale. Il modello di governance del patrimonio riflette la centralità della missione previdenziale.

Avendo infatti come priorità la tutela delle pensioni attuali e future, la Fondazione sente la responsabilità di compiere scelte prudenti ed evitare investimenti speculativi, che comportino costi di commissione e, soprattutto, rischi elevati. In quest’ottica, il Consiglio di amministrazione assume il ruolo di garante della coerenza e della compatibilità di tutte le scelte rispetto agli obiettivi previdenziali.

Inoltre, prima di giungere all’attenzione del Consiglio di amministrazione, tutte le proposte vengono esaminate dall’Unità di valutazione degli investimenti patrimoniali (Uvip) e dall’Investment advisor esterno, seguendo procedure su cui vigila il Comitato per il controllo interno dell’Enpam, presieduto da un magistrato della Corte dei conti. Ad ulteriore garanzia, tutti gli investimenti sono monitorati dal Risk advisor esterno e indipendente. È inoltre operativa, dalla fine del 2016, una struttura di Risk management e compliance degli investimenti quale presidio interno per il controllo e la gestione dell’intera gamma di rischi che insistono sul patrimonio e a supporto dell’implementazione della politica degli investimenti.

La gestione prudenziale del portafoglio è, quindi, assicurata in primo luogo dal modello di governance del patrimonio. 

La politica di investimento della Fondazione, punto cardine di declinazione della governance, ha come riferimento principale l’Asset allocation strategica (Aas), che è lo schema di sintesi degli obiettivi di investimento costruito in ottica Asset liability management (Alm).

Essa traccia il quadro generale nell’ambito del quale si realizza un processo di investimento mirato a garantire l’equilibrio previdenziale in maniera solida, duratura, trasparente e controllabile.

Lo schema vigente è stato definito nel corso del 2017 con il supporto dell’Investment advisor e del Risk advisor, partendo dalle effettive consistenze di patrimonio, ripartite nelle varie classi di attività, e dal rischio da esse rappresentato.

L’attività di gestione del patrimonio è guidata da un metodo di controllo del rischio che, fissato un limite massimo di perdita sopportabile dalla Fondazione (cosiddetta propensione al rischio) e determinato un budget di rischio che guidi l’ottimale allocazione nelle diverse macro-classi, misura con elevata frequenza l’effettivo rischio del patrimonio, gli scostamenti nelle macro classi e nel patrimonio complessivo rispetto alle attese, e indica gli interventi di ripristino – sia macro che micro – eventualmente necessari.

La politica degli investimenti rappresenta dunque la premessa per l’impostazione operativa di un sistema di Alm che, attraverso regole di selezione, monitoraggio e gestione dinamica, faccia sì che gli impieghi: 

a) siano correlati nel tempo alle esigenze previdenziali verificandone le dinamiche (equilibrio); 

b) siano gestiti allo scopo di migliorare nel tempo il livello di copertura delle passività (redditività e copertura diretta); 

c) si dimostrino resistenti nel lungo termine agli andamenti negativi di mercato, garantendo stabilità di flussi (controllo dei rischi). 

L’approccio Alm al quale ci si riferisce è quello degli “investimenti guidati dalle passività” (Liability Driven Investment – Ldi), che si sostanzia nella combinazione di due strategie di portafoglio, una che investe in strategie di immunizzazione e gestione del rischio passività (portafoglio di copertura delle passività), l’altra in soluzioni standard di asset management (portafoglio di performance).

Una volta impostato il portafoglio di copertura delle passività, il resto del patrimonio può essere investito in attività che perseguano adeguato rendimento, in base alla propensione al rischio e agli obiettivi di rendimento che garantiscono l’equilibrio a lungo termine.

Questo rafforza la struttura di patrimonio: un portafoglio finalizzato a realizzare una corrispondenza dei flussi di cassa – in termini di priorità sui periodi dove è più opportuno – rende il patrimonio più resistente a movimenti avversi di mercato.

La corrispondenza nei flussi di cassa, infatti, consente di realizzare una copertura delle passività sterilizzando i rischi di mercato (e lasciando solo il rischio di controparte, idiosincratico) sulla quota di patrimonio a cui è dedicata, riducendo sensibilmente la rischiosità complessiva.

Tanto più sarà possibile combinare i flussi attesi di patrimonio con i flussi certi dei pagamenti, tanto meno il patrimonio sarà esposto a rischi di mercato.

Con la duplice strategia Ldi si realizza un compromesso tra un approccio senza rischio di mercato, che garantisce i limiti delle passività, e un approccio a rischio che persegue un’ottimizzazione del rendimento, con un metodo di allocazione dinamica che combina investimenti a coperture, le tecniche di hedging di portafoglio trasposte in un contesto di Alm. 

 

Il paradosso del patrimonio bloccato

La riforma delle pensioni Fornero aveva imposto alla Fondazione di dimostrare la sostenibilità del sistema in un orizzonte temporale di almeno 50 anni, utilizzando il solo saldo corrente tra le entrate e le uscite senza attingere dal proprio patrimonio (ad eccezione delle plusvalenze generate).

Il saldo corrente è la differenza tra i contributi previdenziali versati all’Enpam, sommati agli interessi generati dal patrimonio, e i costi delle prestazioni previdenziali e assistenziali pagate nel corso di un anno fiscale.

Ad oggi Enpam, pur avendo dimostrato di poter garantire le pensioni e l’assistenza in un orizzonte temporale di oltre 50 anni, non può per legge utilizzare nemmeno in parte il proprio patrimonio, ossia i risparmi degli iscritti, per il pagamento delle pensioni e dei sussidi per l’assistenza tradizionale e strategica, ad eccezione del suo rendimento annuale generato, le plusvalenze. In altri termini, questa situazione è paragonabile a quella di una famiglia che, pur senza debiti, non può attingere ai propri risparmi, dovendo contare solo sullo stipendio, e che, anche nelle semplici previsioni di spesa, non può nemmeno virtualmente contabilizzarli. 

 

La gestione dell’immobiliare

Il portafoglio immobiliare dell’Enpam è suddiviso in investimenti immobiliari diretti, gestiti attraverso Enpam Real Estate Srl (società a socio unico a cui la Fondazione ha affidato, a decorrere dal 2011, la manutenzione e la gestione del proprio patrimonio immobiliare), e indiretti, in fondi immobiliari amministrati da società di gestione del risparmio.

L’incidenza del patrimonio immobiliare su quello da reddito della Fondazione è pari al 23,11 per cento (rispetto al 24,67 per cento del 2019), con il solo comparto della gestione diretta che pesa per un valore pari al 4,66 per cento.

La destinazione d’uso del patrimonio immobiliare è prevalentemente uffici/direzionale (stante anche la vendita del residenziale romano tuttora in corso), coerentemente con le strategie di investimento della Fondazione e una progressiva diminuzione del residenziale per effetto del processo delle dismissioni gestito da Enpam Real Estate. È bene evidenziare che Enpam Real Estate si è dotata, dal 2018, di un nuovo modello di organizzazione, gestione e controllo, definito ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001. In questo modo e con l’aggiornamento del codice etico, la società ha rafforzato il proprio sistema di controllo interno, garantendo il rispetto dei requisiti di correttezza e di trasparenza e dotandosi di uno strumento di tutela in tema di responsabilità amministrativa d’impresa. Il modello adottato è il risultato di un’approfondita analisi relativa all’organizzazione e ai processi aziendali, in linea con le best practice e la dottrina prevalente nel mercato.

È bene far rilevare come, nell’anno 2020, le attività manutentive ordinarie e straordinarie sul patrimonio immobiliare sono proseguite senza flessioni e/o interruzioni, nonostante l’emergenza epidemiologica e le misure governative di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale. 

 

Un progetto innovativo di gestione, il PropTech

L’approccio di innovazione tecnologica si manifesta anche attraverso una gestione delle attività operative, che produce ricadute positive tanto ai dati di gestione quanto all’ambiente e alla società. 

In particolare, già prima della pandemia, Enpam Real Estate ha avviato un percorso, denominato PropTech, finalizzato all’erogazione di servizi non in presenza, con contestuali obiettivi di trasparenza, standardizzazione nonché di facilità e immediatezza di fruizione delle informazioni. 

Di seguito uno schema di sintesi dei principali interventi realizzati: 

 

AMBITO

ATTIVITÀ

BENEFICI GESTIONALI

BENEFICI SOCIO/AMBIENTALI

ORGANIZZATIVO INTERNO

Realizzazione Infrastruttura Alta Affidabilità

Possibilità di lavorare in sicurezza da ambienti diversi rispetto alla sede aziendale (vd. smart working)

Abbatimento dell'inquinamento dovuto agli spostamenti; maggior flessibilità lavorativa

ORGANIZZATIVO INTERNO

Implementazione applicazioni di collaborazione

Organizzazione del lavoro più strutturata in team di progetto e condivisione documentazione

Avvio di un percorso paperless (siamo già passati da circa 150.000 stampe/anno a 37.000);

ORGANIZZATIVO ESTERNO - Proptech

Portale Fornitori: realizzazione dei preventivi dei lavori

Standardizzazione del lavoro coi fornitori con un totale controllo degli oltre 8000 preventivi di lavoro

Azzeramento del numero di stampe e di fogli destrutturati in circolazione

ORGANIZZATIVO ESTERNO - Proptech

Portale Fornitori per la gestione delle pratiche legali

Standardizzazione del lavoro coi legali fiduciari e conoscenza dello stato delle pratiche

Diminuzione del numero di stampe e di fogli destrutturati in circolazione 

ORGANIZZATIVO ESTERNO - Proptech

Portale Fornitori per la tracciabilità dei sinistri assicurativi

Standardizzazione del lavoro con le assicurazioni e conoscenza costante dell'andamento di richiesta dei sinistri assicurativi

Azzeramento del numero di stampe e di fogli destrutturati in circolazione

 

Gli investimenti reali

Con l’approvazione del nuovo organigramma nell’ottobre 2020, l’area che si occupa di gestire gli investimenti e i disinvestimenti del portafoglio beni reali, di proporre e gestire l’asset allocation tattica dei beni reali con il monitoraggio sulle attività di gestione, ha preso il nome di investimenti reali, in linea con l’asset allocation strategica che prevede non solo investimenti in immobili, ma anche in infrastrutture. 

Il piano di investimenti approvato nel 2019 prevedeva per l’esercizio 2020 nuovi investimenti per 600 milioni di euro. Tuttavia, la situazione emergenziale dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19 ha modificato la previsione degli investimenti, in quanto la Fondazione ha ritenuto prioritaria la necessità di supportare i medici e gli odontoiatri, in attuazione degli scopi statutari e nel 2020 non sono stati deliberati nuovi investimenti. 

 

Il processo di dismissione del residenziale romano

È proseguita l’attività di semplificazione e razionalizzazione del comparto immobiliare diretto: in particolare, nel 2020 è giunto quasi al termine il processo di dismissione degli immobili ad uso residenziale di Roma. Detto processo, che ha garantito tutele sociali per le fasce più deboli, ha avuto inizio con la pubblicazione del primo lotto di immobili nel 2013 e ha interessato 56 complessi immobiliari, 

– per complessive 4.540 unità immobiliari ad uso residenziale oltre pertinenze (cantine, soffitte, box, posti auto); 

– per complessive 255 unità ad uso diverso dall’abitativo (uffici, negozi, magazzini, autorimesse collettive, ecc.). 

Nella seduta del Consiglio di Amministrazione di Fondazione del 17 dicembre 2020, è stata deliberata l’accettazione dell’offerta irrevocabile di acquisto della Cooperativa di Via Artom 95. Con tale deliberazione, si è concluso l’iter di accettazione delle offerte di tutte le Cooperative accreditate e, in sostanza, di tutto il patrimonio residenziale di Roma. 

Il valore complessivo di vendita deliberato dei 56 complessi assomma ad € 812.714.178,98, con una plusvalenza generata rispetto al valore di libro di € 269.348.489,95 (+49,57%). Nel corso del 2021 è prevista la conclusione definitiva della procedura di dismissione del residenziale romano con il rogito degli ultimi 3 complessi immobiliari. 

 

Un altro passo nel riordino strategico del patrimonio: project dream

La necessità di una maggior flessibilità, unita a sempre maggiori obiettivi in termini di redditività, ha portato, nel 2019, a valutare un processo di riorganizzazione complessiva del patrimonio immobiliare. A tal fine, è stata avviata un’indagine, tramite avviso pubblico, mirata a individuare un numero congruo di soggetti interessati all’acquisto, totale o parziale, del patrimonio di proprietà diretta. A seguito dei primi approfondimenti è stato dunque definito il perimetro della vendita, consistente nell’intero portafoglio immobiliare “diretto”, con esclusione degli edifici ad uso residenziale nel Comune di Roma, per i quali è in conclusione il citato processo di vendita alle diverse cooperative di inquilini, e dei tre hotel nel centro storico di Roma (Hotel Raphael, Hotel delle Nazioni e Hotel Palazzo Navona) ritenuti strategici. Alla fine del 2019, è stato quindi dato avvio alla procedura pubblica di dismissione in blocco dell’intero suddetto patrimonio. 

A fronte di un numero complessivo di 187 soggetti invitati, sono pervenute manifestazioni d’interesse da parte di 40 di questi, ai quali è stato richiesto di formulare un’offerta economica non vincolante, sulla base di un primo set di informazioni (information memorandum), da far pervenire entro un termine inizialmente fissato al 15 aprile 2020 e successivamente, a causa dell’emergenza coronavirus, slittato al 30 settembre, data alla quale sono pervenute nove offerte non vincolanti, gli stessi soggetti sono stati poi invitati a partecipare alla fase successiva che prevedeva l’invio delle offerte vincolanti. 

È stata contestualmente avviata, per il tramite di Enpam Real Estate, la ricognizione tecnica / urbanistica / edilizia / catastale e la creazione di una data room con la documentazione tecnica, commerciale e con i contratti di locazione; l’intera data room, con il supporto dell’advisor, è stata messa a disposizione dei partecipanti nel mese di novembre 2020, questo consentirà agli investitori di concludere le operazioni di due diligence propedeutiche alla presentazione dell’offerta vincolante, prevista nella prima parte del 2021. 

 

Gli investimenti “mission related”

Forte della convinzione che la tenuta nel lungo periodo del sistema pensionistico dipenda anche dalla crescita dei contributi previdenziali, collegata allo sviluppo del lavoro medico e odontoiatrico, a partire dal 2014 Enpam ha deciso d’includere all’interno della propria Asset allocation strategica (Aas) una quota fino al 5 per cento in investimenti correlati e a supporto della propria missione. Si tratta di investimenti in ambiti di interesse strategico che, nell’assolvere l’obiettivo primario di gestione del patrimonio a supporto delle prestazioni previdenziali e assistenziali offrendo un rendimento sul capitale impegnato, contestualmente sono volti a sostenere la crescita delle professioni mediche e odontoiatriche, supportando quindi anche il Sistema sanitario nazionale con conseguente positiva ricaduta sulla solidità finanziaria del sistema Italia. La Fondazione, infatti, per dovere istituzionale, sceglie di perseguire solo investimenti che abbiano un rapporto tra rischio e rendimento atteso coerente con un profilo prudente e protettivo dell’impegno di capitale, nella consapevolezza però che, se il mondo del lavoro va in difficoltà, è lo stesso flusso di contributi ad andare in crisi. In virtù di queste ragioni vengono effettuate, in parallelo, valutazioni di sistema e di professione. Gli investimenti “mission related” che rientrano nel cosiddetto portafoglio istituzionale sono stati indirizzati a supporto della ricerca nel settore biotecnologico/ biomedicale, dell’edilizia ospedaliera, clinica e residenziale sanitaria assistita, della nutrizione e della salute. 

Al 31 dicembre 2020, il totale versato in investimenti “mission related” è risultato pari a circa 569 milioni di euro, a fronte di un impegnato pari a circa 646 milioni di euro, così come descritto nella seguente tabella. 

Tabella: Il portafoglio istituzionale degli investimenti “mission related”

 

PATRIMONIO ISTITUZIONALE
MISSION RELATED

IMPORTI VERSATI
AL 31/12/2020

IMPORTI DELIBERATI
(impegnati)

RESIDUO DELIBERATO/
VERSATO

Fondo Principia III
– Health

119.752.523

150.000.000

30.247.477

Spazio Sanità

49.948.985

50.000.000

51.015

Fondo Pai (Parchi agroalimentari italiani) Comparto A e B

13.961.633

14.000.000

38.367

Banca d’Italia

225.000.000

225.000.000

0

Campus Biomedico

9.995.000

9.995.000

0

Fatebenefratelli
(fondo Aesculapius)

87.000.000

87.000.000

0

Gemelli

30.000.000

30.000.000

0

Eurocare*

30.000.000

30.000.000

0

Casa delle professioni

3.400.000

50.000.000

46.600.000

TOTALE

569.058.141

645.995.000

76.936.859

* relativamente al fondo Eurocare si precisa che la percentuale di investimento in Italia è pari al 55%.

 

Enpam intende inoltre valutare nei prossimi anni altre opportunità in ambiti d’interesse per i propri iscritti e per la collettività da cui è possibile trarre profitti etici, tra cui social housing, istruzione universitaria, promozione di stili di vita sani e progetti in favore dell’ambiente, non solo per fronteggiare gli effetti diretti dell’inquinamento, ma anche per l’adattamento ai cambiamenti climatici che, uniti a un’urbanizzazione non controllata, stanno comportando dissesti idrogeologici. 

 

Gli investimenti nel settore della nutrizione e della salute

Nel 2016 Enpam ha concluso il versamento di 14 milioni di euro impegnati sul Fondo Pai, Parchi agroalimentari italiani, uno tra i primi progetti di collaborazione pubblico-privato italiani, operativo nel settore alimentare.

L’impegno è stato preso sui due comparti del fondo: il comparto A, di cui la Fondazione è tra i primi quotisti insieme al Consorzio agro-alimentare di Bologna (Caab), è relativo a “Fico Eataly World”, la Fabbrica italiana contadina sorta alle porte di Bologna, il comparto B è il mercato ortofrutticolo, contiguo al Fico. Fico Eataly World vuole diventare la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare, il luogo di incontro per tutti coloro che amano il cibo e che vogliono conoscerne segreti e tradizioni.

Inaugurato e aperto al pubblico il 15 novembre 2017, Fico Eataly World è tra i vincitori dei Mipim Awards 2018, gli Oscar del settore immobiliare creati nel 1991 e assegnati ogni anno dal più importante salone internazionale del real estate. L’investimento di Enpam sul tema della qualità della vita ha l’obiettivo, da un lato, di supportare il welfare e, dall’altro, di favorire risparmi su alcune delle attuali voci della spesa sanitaria collegate al tema della nutrizione e degli stili di vita. 

 

Gli investimenti nel settore delle biotecnologie

Enpam, nel corso degli ultimi anni, ha portato avanti una strategia di investimento, per il tramite del fondo Principia III – Health, nella ricerca e sviluppo di soluzioni in ambito biomedicale e life science, con uno stanziamento di 150 milioni di euro, di cui circa quasi 120 già investiti.

Di particolare rilievo diverse operazioni avviate e/o start-up nelle quali il fondo ha investito, che vanno dai settori della medicina nucleare e degenerativa all’attività di scouting e testing su molecole e farmaci per la terapia del dolore, dallo sviluppo di prodotti farmaceutici e diagnostici per combattere le malattie gastrointestinali, autoimmuni e metaboliche allo sviluppo di anticorpi ad uso terapeutico, dalla progettazione di device e strumentazione per il monitoraggio di parametri fisici in ambito sportivo alla ricerca sulle cellule staminali. 

 

Gli investimenti in Residenze sanitarie assistenziali

L’aumento della vita media in tutta Europa sta contribuendo allo sviluppo di una nuova economia orientata alle necessità sanitarie, chiamata white economy, settore in forte crescita e assetato di nuovi investimenti per realizzare le strutture in grado di fornire i servizi richiesti dai cittadini.

La Fondazione Enpam ha scelto di investire nella white economy, il settore dei servizi sanitari e di cura rivolti alle persone, in particolare alla terza età, contribuendo a realizzare nuove residenze sanitarie con l’obiettivo duplice di ottenere buoni rendimenti, con cui finanziare nuove opportunità di welfare per gli iscritti e garantire il pagamento delle pensioni, e di gettare le fondamenta per aumentare i posti di lavoro per la categoria.

Un impegno, quest’ultimo, che Enpam considera correlato alla propria missione, cioè legato indissolubilmente al patto generazionale tra chi lavora oggi e chi lavorerà domani, per continuare ad alimentare il flusso di contributi necessario per assicurare le pensioni: infatti, se si creano nuove Rsa, ci saranno anche nuove richieste di personale sanitario.

Uno dei veicoli con cui la Fondazione investe nelle Rsa è il fondo Spazio Sanità, di cui l’Enpam è il quotista principale con circa il 45 per cento.

Nel corso degli anni sono stati impegnati nel fondo 50 milioni di euro, che hanno finanziato l’acquisizione di 17 residenze in tutto il centro-nord Italia. Spazio Sanità ha così superato la quota di 2 mila posti letto complessivi, presentandosi come uno dei principali operatori del settore. Le strutture sono gestite principalmente dal gruppo Kos e da Sereni Orizzonti.

Queste società pagano affitti che permettono di ottenere un rendimento di circa il 6,7 per cento annuo rispetto all’investimento fatto.

Inoltre, il fondo ha acquisito tre Rsa a Torre di Mosto (in provincia di Venezia), Percoto (Udine) e San Mauro Torinese, presso il capoluogo piemontese, che possono ospitare in totale 260 anziani non autosufficienti.

Il portafoglio comprende nel complesso due strutture in Friuli (in provincia di Udine), quattro in Lombardia (in provincia di Milano e Brescia), sei in Piemonte (Torino, Biella e Cuneo), due in Emilia-Romagna (Parma e Modena), e una rispettivamente in Toscana (Firenze), Marche (Ancona) e Lazio (Roma).

Parallelamente al settore italiano, Enpam ha diversificato il proprio investimento acquisendo con 30 milioni di euro il 18,6 per cento delle quote del fondo Tsc-Gefcare, che opera nel mercato delle Rsa in Germania. 

 

Gli investimenti nelle strutture ospedaliere

Enpam ha confermato la sua politica di investimento, resa ancor più attuale nella contingenza coronavirus, nei confronti delle più importanti strutture ospedaliere italiane che l’ha condotta, a partire dal 2015, a investire una quota pari a 30 milioni di euro di un prestito obbligazionario decennale in favore del Policlinico Gemelli di Roma, una delle più importanti strutture ospedaliere del Paese in un momento particolarmente delicato che riguarda l’attività professionale di circa 5300 risorse, di cui 988 medici.

Sempre nel 2015, la Fondazione ha sottoscritto la totalità delle quote del fondo Antirion Aesculapius, che ha consentito l’acquisto, per un importo di 87 milioni di euro, del complesso dell’Ospedale S. Giuseppe dall’Ordine religioso Fatebenefratelli di Milano.

L’attività di investimento del fondo – che rientra negli investimenti di interesse strategico della Fondazione, legati alla crescita delle professioni mediche e odontoiatriche – è focalizzata sul settore health-care in senso ampio e, quindi, sulla gestione di cespiti con destinazione d’uso assistenziale sanitaria, graduata in base all’autosufficienza personale, che va dal residenziale assistito, a cliniche, poli geriatrici e strutture per la gestione acuti, ospedali e centri di riabilitazione. In quest’ambito, si riporta anche la partecipazione di Enpam nell’Università Campus Bio-Medico di Roma, operativa nei campi dell’assistenza con il Policlinico universitario, della didattica con l’Università, della ricerca con i laboratori, e della formazione continua.

La Fondazione detiene una partecipazione pari a circa il 9 per cento del totale del capitale sociale, per un valore a bilancio di circa 10 milioni di euro. 

 

Con Banca d’Italia

La strategia di investimenti da parte dell’Enpam a sostegno dell’Italia trova conferma nell’operazione effettuata nel novembre 2015: la Fondazione ha infatti acquisito il 3 per cento delle quote del patrimonio di Banca d’Italia, il livello massimo consentito, contribuendo a rendere gli enti previdenziali privati il terzo azionista più importante di Palazzo Koch con oltre il 10 per cento.

L’investimento nella Banca d’Italia consente la corresponsione di un dividendo annuo stabile di gran lunga superiore ai rendimenti dei titoli di stato a lungo termine (nel 2020, come negli anni precedenti, è stato pari a 10.200.000 euro). 

 


Casa delle professioni

Nel 2019 si è deciso di investire in un fondo, denominato “Casa delle professioni”, destinato alle casse di previdenza e assistenza dei professionisti italiani e caratterizzato dalla presenza di immobili a prevalente destinazione d’uso direzionale, localizzati a Roma, Milano e nelle principali città, con una offerta di servizi di co-working in favore dei professionisti iscritti alle suddette casse previdenziali. Per ciascun asset si prevede di riservare una parte degli spazi, pari al 20%, alle attività di co-working, concedendo tali spazi in locazione a un canone agevolato, scontato di una percentuale compresa tra il 50 e il 70% rispetto al prezzo medio delle postazioni lavoro tipiche del co-working; la restante parte delle superfici è destinata a locazioni di mercato. 

Date le caratteristiche del progetto sopra illustrate, l’investimento rientrerà tra quelli cosiddetti mission related e, quindi, sarà inserito nel portafoglio istituzionale della Fondazione, in ragione del correlato interesse strategico legato alla crescita delle professioni mediche e odontoiatriche. L’investimento, che si prevede si perfezioni nel 2021, è stato deliberato per un importo massimo di € 50 milioni. 

Il co-working è una modalità di lavoro innovativa che sta riscontrando sempre più successo a livello nazionale e internazionale, attraendo tipicamente professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente, in cerca di un appoggio più istituzionale e temporaneo e che spesso finiscono per lavorare in relativo isolamento. 

Scopo del Fondo, sottoscritto anche da altre rilevanti casse di previdenza (come Cassa Forense, Inpgi, Enpav e Cnpr), è anche quello di cogliere le opportunità offerte dal nuovo contesto in cui si trova il mercato del lavoro, comprendendo ed anticipando le nuove esigenze dei liberi professionisti, riconducibili ad un profondo mutamento del mercato del lavoro anche in conseguenza della crisi, alle crescenti barriere all’entrata nel mercato del lavoro e della libera professione, ad uffici tradizionali che rispettano sempre meno le esigenze dei lavoratori, a liberi professionisti con redditi bassi fino alla soglia dei 40 anni. Il Fondo si prefigge la realizzazione di un progetto che, sull’intero territorio nazionale, sia di supporto ai professionisti delle Casse quotiste del Fondo, sia che questi siano conduttori degli spazi dati in locazione, sia che siano professionisti che esercitano altrove; la sgr, infatti, dovrà rendere questi luoghi punti di incontro e di aggregazione multidisciplinari. Di seguito gli obiettivi principali: 

  • creare e mettere in rete spazi di lavoro condivisi, funzionali ed economicamente vantaggiosi per le diverse tipologie di professioni; 
  • diffondere il progetto sull’intero territorio nazionale aprendo una «Casa delle Professioni» nelle principali città; 
  • ar divenire le Case punti di riferimento nel tessuto sociale cittadino aprendole a dibattiti, incontri, momenti formativi, con il conseguente volano economico-professionale a vantaggio dei professionisti coinvolti, con particolare focus ai giovani; 
  • creare un contatto costante e centralizzato tra professionisti aderenti al progetto e le rispettive Casse quotiste del Fondo, al fine di gestire informazioni attinenti la Previdenza e l’Assistenza erogate dalle stesse Casse e di esaminare strumenti di welfare allargato e integrato; 
  • sviluppare momenti formativi, finalizzati agli stessi professionisti di cui sopra. 

Dunque, oltre ai servizi di base tipici del co-working, quali una segreteria centrale, i supporti tecnologici, i servizi di pulizia e logistica connessi alle esigenze delle singole professioni, il progetto ha come obiettivo anche quello di erogare servizi attinenti all’assistenza dei professionisti delle Casse di previdenza che aderiscono. 

Si stima la creazione, per i professionisti destinatari del progetto in questione, di 900 postazioni fisse per tutto il portafoglio; ipotizzando poi un modello a rotazione/alternanza della presenza del 50%, si stima un numero di utenti finali di circa 1.500 unità. 

Alla fine del 2020, la società di gestione ha provveduto ad avviare l’operatività del Fondo e la Fondazione ha finalizzato il proprio impegno per un importo di 34 milioni di euro, con una partecipazione del 50% delle quote sottoscritte. 

 

Il valore economico generato e distribuito

Alcuni aspetti del contributo di Enpam al sistema Italia si evidenziano dall’analisi della distribuzione del valore economico generato, calcolato riclassificando le voci dello schema di conto economico del bilancio di esercizio. Quest’analisi consente di ottenere una valutazione quantitativa dell’impatto economico-sociale diretto della Fondazione, misurando le diverse voci che compongono la ricchezza creata e distribuita sotto forma di costi. 

VALORE ECONOMICO GENERATO E DISTRIBUITO

2019

2020

Valore economico generato (A)

4.025

3.868

Ricavi e proventi contributivi

2.987

3.236

Risultato della gestione finanziaria e patrimoniale
(al lordo delle imposte)

1.038

632

Valore economico distribuito (B)

2.210

2.632

Iscritti

1.972

2.386

Costi operativi

12

12

Dipendenti

41

41

Organi sociali

4

3

Remunerazione della Pubblica Amministrazione

182

190

Valore economico trattenuto (A-B)

1.815

1.236

Ammortamenti, svalutazioni

77

16

Accantonamenti per rischi

0

0

Utile di esercizio

1.739

1.222

 

Il valore economico generato rappresenta la ricchezza economica misurabile, prodotta nell’anno dalla Fondazione. Le principali voci che contribuiscono alla formazione di tale valore sono: 

  • le entrate contributive, cioè i contributi versati dagli iscritti; 
  • i proventi derivanti dalla gestione finanziaria e patrimoniale dell’Ente, al netto dei relativi oneri; 
  • il valore economico distribuito permette di quantificare la ricchezza prodotta da Enpam e come questa è distribuita ai suoi portatori d’interesse (stakeholder); 
  • gli iscritti, che ricevono valore sotto forma di prestazioni previdenziali e assistenziali. La rilevanza di tale importo sottolinea la centralità degli iscritti per la Fondazione e l’orientamento alla soddisfazione delle loro esigenze; 
  • lo Stato (remunerazione della pubblica amministrazione), che riceve imposte dirette e indirette; 
  • la struttura organizzativa, che necessita di risorse per l’acquisto di beni e servizi necessari alla sua attività; 
  • gli organi sociali e le risorse umane, che ricevono un compenso adeguato al loro contributo alla missione della Fondazione. 

Nel 2020 la Fondazione ha versato allo Stato o agli Enti locali quasi 190 milioni di euro sotto forma di imposte dirette e indirette. La tabella seguente mostra il dettaglio delle voci che compongono il gettito nell’ultimo triennio: 

IL DETTAGLIO DEL GETTITO FISCALE
2017-2019

2018

2019

2020

Oneri diversi di gestione (Imu, TASI, tassa, rifiuti, altri tributi locali e altre imposte e tasse)

18.376.845

19.060.246

12.690.995

Imposte ritenute
alla fonte

75.032.173

140.227.221

155.973.876

Imposte sul reddito d'esercizio

21.523.510

21.569.948

20.393.214

Spese di registrazione contratto di affitto

921.566

835.328

688.821

TOTALE

115.854.094

181.692.743

189.746.906

 

Indice

Capitolo 0 Lettera del Presidente e introduzione

 

Capitolo 1 Enpam

 

Capitolo 2 La Previdenza

 

Capitolo 3 L’Assistenza

 

Capitolo 4 Gli Investimenti

 

Capitolo 5 Sostenibilità e Futuro

 

                               

                                 Appendice