Enpam

La Fondazione Enpam, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, è il riferimento per tutti i medici e gli odontoiatri fin dalla loro iscrizione all’Albo professionale: segue il loro iter previdenziale e assistenziale legato all’attività professionale esercitata e, al termine del percorso lavorativo, eroga le pensioni sia agli iscritti sia, eventualmente, ai familiari che ne abbiano diritto. 

Al 31 dicembre 2020 l’Enpam ha 375.380 iscritti attivi e 132.472 pensionati. 

 

L’identità e la natura giuridica della Fondazione

L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri è una Fondazione senza scopo di lucro. La Fondazione, nell’ambito dell’autonomia gestionale, organizzativa, amministrativa e contabile riconosciuta dalla legge e attraverso una gestione sana, prudente ed efficiente dei contributi versati, garantisce a favore degli iscritti l’erogazione di pensioni (ordinarie, di vecchiaia, di anzianità, supplementi di pensioni ordinarie, pensioni di invalidità, pensioni ai superstiti) e di prestazioni assistenziali. Inoltre, promuove l’attività professionale dei propri iscritti e l’erogazione di misure a sostegno del loro reddito. L’Enpam è stato istituito nel 1937 come Cassa di assistenza del sindacato nazionale fascista medici. 

Nel 1950 la Cassa è stata trasformata in ente di diritto pubblico (decreto del Presidente della Repubblica del 27 ottobre). A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, l’Enpam si è costituito in Fondazione di diritto privato il 24 novembre 1995. La modifica della qualificazione pubblicistica dell’Ente e degli strumenti di gestione non ha fatto venire meno l’interesse di natura pubblica dell’attività di previdenza e di assistenza svolta (Corte costituzionale, sentenza n. 248 del 1997). L’Enpam è, quindi, un ente privato di interesse pubblico che esercita in forma privatistica una funzione pubblicistica (Corte dei conti, sezione controllo gestione enti, 23 ottobre 1995, n. 49). L’iscrizione e la contribuzione all’Enpam sono obbligatorie per tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’Albo professionale. La contribuzione è conseguenza obbligatoria dell’iscrizione all’Albo per quanto riguarda il fondo di previdenza generale e del convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale per quanto riguarda i fondi speciali. Non sono consentiti finanziamenti pubblici diretti o indiretti (articolo 1, comma 3, decreto legislativo n. 509/1994). 

Per la funzione pubblica svolta e l’obbligatorietà della contribuzione dei professionisti, l’Enpam è soggetto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, nonché al controllo generale da parte della Corte dei conti. Dal 2011 la Covip vigila altresì sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio (decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 convertito con modifiche dalla legge 15 luglio 2011, n.111). La sentenza n. 7 del 2017 della Corte costituzionale ha messo in evidenza come il compito dell’Enpam, al pari delle altre casse privatizzate, sia quello di gestire i contributi versati da ciascun professionista iscritto prima della quiescenza così che il lavoratore possa ritirare il proprio montante contributivo, cioè quanto versato sino al momento della pensione, maggiorato dai coefficienti di trasformazione. Il collegamento (proporzionalità) chiaro e indefettibile, fra volume dei contributi versati e livello delle prestazioni rese, comporta una importante responsabilità del gestore in ordine al loro impiego; dalla buona amministrazione dei contributi dipende in buona sostanza il mantenimento di questo sistema previdenziale che, per legge, non può avvantaggiarsi di contributi a carico dello Stato (cioè della fiscalità generale). Secondo la Corte costituzionale la scelta di “realizzare un assetto organizzativo autonomo basato sul principio mutualistico” non è l’unica opzione possibile, ma “una volta scelta tale soluzione, il relativo assetto organizzativo e finanziario deve essere preservato in modo coerente con l’assunto dell’autosufficienza economica, dell’equilibrio, della gestione e del vincolo di destinazione tra contributi e prestazioni”. Da ultimo, ancorché non rientri strettamente nel perimetro temporale oggetto della presente rendicontazione, si evidenzia come la Corte di cassazione con sentenza 4568/2021 abbia rimarcato la legittimità delle norme che regolano il pagamento dei contributi minimi agli enti previdenziali. 

La Fondazione, inoltre, controlla interamente la società Enpam Real Estate Srl, alla quale ha affidato la manutenzione e la gestione del proprio patrimonio immobiliare, per il tramite di apposito contratto di servizio. 

 

Enpam nella Costituzione italiana

L’Enpam assicura l’assistenza pensionistica e previdenziale ai medici e agli odontoiatri impegnati in prima persona a rendere effettivo, per ogni individuo, il godimento del diritto alla salute proclamato dall’articolo 32 della Costituzione, favorendo, nel contempo, il dovere di ogni cittadino di concorrere al progresso della società (articolo 4, comma 2, della Costituzione).

Le prestazioni previdenziali vengono erogate ai medici, agli odontoiatri e alle loro famiglie in adempimento a quanto previsto dall’articolo 38 della Costituzione.

Tali prestazioni non gravano sulla fiscalità generale ma vengono finanziate dalla comunità degli iscritti. Pur non essendo un ente pubblico, l’Enpam assicura un servizio di interesse per la collettività.

Non è infatti necessario che interessi generali siano affidati (solo) alle cure di una pubblica amministrazione ben potendo, in applicazione del principio di sussidiarietà “orizzontale” (articolo 118, comma 4, della Costituzione), consentire ai professionisti destinatari delle prestazioni previdenziali di gestire direttamente, in modo prudente ed efficiente, le risorse del contributo obbligatorio che essi versano e che, in ragione della sua natura di salario differito, riavranno al termine dell’attività lavorativa o, in caso di bisogno proprio o della famiglia, sotto forma di assistenza.

I medici e gli odontoiatri, pagando regolarmente le tasse sui proventi dell’attività professionale, a un tempo base del prelievo fiscale e della contribuzione previdenziale, concorrono ad accrescere le entrate dello Stato alle quali attingono per “le spese pubbliche” (articolo 53 della Costituzione). Le risorse amministrate dall’Enpam servono, inoltre, a realizzare, tra i professionisti, quell’uguaglianza sostanziale prevista dall’articolo 3 della Costituzione: attraverso tali risorse, infatti, è possibile prevedere una serie di aiuti in caso di difficoltà o di maggiore necessità dei professionisti e nelle situazioni in cui il reddito di questi diminuisce o è discontinuo.

Si pensi alle pensioni di invalidità o a quelle per i familiari in caso di decesso dell’iscritto, all’indennità di maternità, di gravidanza a rischio (articolo 37 della Costituzione), e ai sussidi per nascita o adozione di un figlio (in coerenza con gli obiettivi dell’articolo 31 della Costituzione), al sostegno economico in caso di invalidità temporanea, agli aiuti per disagio o danni da calamità naturale (come il terremoto dell’agosto 2016) o ancora alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa (articolo 47 della Costituzione). A queste prestazioni si aggiungono le iniziative del welfare integrativo che accompagnano i medici e gli odontoiatri durante la vita lavorativa come l’accesso al credito agevolato, la ricerca di forme assicurative per i rischi professionali e la tutela gratuita in caso di perdita dell’autosufficienza (long term care).

Le risorse della Fondazione sono orientate anche al perseguimento di obiettivi di interesse sociale generale (articolo 41 della Costituzione) e a promuovere lo sviluppo dell’economia del Paese, cominciando dai giovani che aspirano ad esercitare la professione medica. In coerenza con l’articolo 34 della Costituzione e realizzando un patto tra generazioni, è stata prevista l’estensione delle coperture previdenziali e assistenziali agli iscritti al V e VI anno della facoltà di Medicina e chirurgia consentendo loro, con una sorta di prestito d’onore, di non pagare subito i relativi contributi.

L’Enpam investe, altresì, risorse per realizzare strutture sanitarie e sociosanitarie, ove i medici e gli odontoiatri possono trovare occasione di lavoro, accrescendo al contempo l’offerta di servizi sanitari e sociali nel Paese (articolo 41 della Costituzione: attività economica privata a fini sociali). Nella prospettiva di contribuire alla prevenzione della malattia e nel solco degli obiettivi di salute del Servizio sanitario nazionale, la Fondazione ha recentemente intrapreso iniziative che promuovono una sana alimentazione e stili di vita corretti, anzitutto tra i giovani, indirizzandoli all’attività sportiva (articolo 31 della Costituzione).

 

Emergenza Covid-19 

L’anno 2020 è ovviamente stato caratterizzato dall’evento pandemico. L’esperienza, nella sua drammaticità, ha evidenziato la necessità di un welfare pronto a dare risposte rapide con risorse adeguate a eventi eccezionali. Nel rimandare ai successivi capitoli in materia di previdenza e assistenza, di seguito in sintesi i principali interventi a favore degli iscritti colpiti direttamente o indirettamente dal Covid:

Per un maggior dettaglio sulle misure attuate si rimanda ai successivi capitoli e per un aggiornamento sui provvedimenti in vigore alla pagina web della Fondazione.

 

Organi della Fondazione

Secondo quanto previsto dalla Statuto (art. 10), gli organi di governo della Fondazione sono:

  • l’Assemblea nazionale
  • il Consiglio di amministrazione
  • il Presidente
  • il Collegio dei sindaci.

Le funzioni attribuite ai suddetti organi sono definite nello Statuto (https://www.enpam.it/la-fondazione/lostatuto) agli art. 11 e seguenti.

 

Organi collegiali

Presso la Fondazione sono costituiti quattro Comitati consultivi, uno per ciascuna delle seguenti quattro gestioni previdenziali della Fondazione:

  • libera professione – “quota B” del Fondo di previdenza generale;
  • medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale ed emergenza territoriale e transitati alla dipendenza;
  • specialisti ambulatoriali, addetti alla medicina dei servizi e transitati alla dipendenza;
  • specialisti esterni in regime di accreditamento.

Sono altresì previsti una commissione per la disamina dei ricorsi amministrativi e due osservatori: l’osservatorio dei pensionati e quello dei giovani.

 

Elezioni degli organi statutari

L’anno 2020 è anche coinciso con il rinnovo di tutti gli organi della Fondazione, nonostante l’emergenza pandemica. I precedenti organi statutari, in carica dal giugno 2015, erano infatti alla fine del mandato e non erano stati prorogati da disposizioni governative dettate dall’emergenza. Il primo appuntamento è stato il 17 maggio quando i medici e gli odontoiatri sono stati chiamati a votare i 59 componenti ad elezione diretta dell’Assemblea nazionale e per eleggere i membri delle Consulte delle varie gestioni previdenziali (consulta della libera professione, della medicina generale, della specialistica ambulatoriale e della specialistica esterna). “La situazione epidemiologica è critica – ha rilevato all’epoca il presidente Oliveti –. La Fondazione sta lavorando per dare oggi una risposta assistenziale efficace e tempestiva ai colleghi in trincea contro il Covid-19 o che sono stati messi in ginocchio da quest’emergenza. Allo stesso tempo l’ente della categoria ha il dovere di farsi trovare preparato, con un assetto stabile e una rappresentanza pienamente legittimata per quando domani dovrà affrontare gli scenari professionali ed economici del post-coronavirus, che si annunciano difficili”. La Fondazione Enpam, per rispettare le norme su assembramenti, distanziamento e prevenzione dei contagi, si è attrezzata per consentire agli iscritti di votare telematicamente. È stata riscontrata una notevole partecipazione con una affluenza più che raddoppiata rispetto allo scrutinio di cinque anni fa. Le elezioni si sono svolte online dalle 8:00 alle 21:30 di domenica 17 maggio con accesso tramite l’area riservata del sito Enpam. Il picco di affluenza c’è stato tra le 9:30 e le 10:00, quando si sono verificate code nell’accesso alle “cabine elettorali elettroniche”. Il voto è proseguito senza intoppi lungo tutta la giornata. Le procedure elettorali sono avvenute tramite la piattaforma esterna. I voti espressi e i dati dei votanti sono stati archiviati separatamente in due database distinti e senza correlazioni tra loro, in modo da garantire la segretezza del voto. Le procedure elettorali si sono concluse il 27 giugno con il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale.


 

Il modello organizzativo della Fondazione e la sua evoluzione

La Fondazione, dal momento della prima adozione del modello organizzativo, ha attuato una politica volta al continuo miglioramento dello stesso, finalizzato a rendere quanto più efficiente possibile il sistema di controllo interno e di corporate governance già esistente.

L’obiettivo principale è quello di creare un sistema organico e strutturato di principi e procedure di controllo, atto a prevenire la commissione di reati o comportamenti illeciti, costituendo il fondamento di un sistema di governo nonché strumento per la diffusione di una cultura improntata alla correttezza, alla trasparenza e alla legalità.

La Fondazione, a tale scopo, attua un programma continuo di analisi dei propri strumenti organizzativi di gestione e controllo, per verificare la corrispondenza delle procedure aziendali già esistenti rispetto all’evoluzione del quadro giuridico di riferimento ma anche alle scelte organizzative attuate. Infatti, l’attenzione prestata dalla Fondazione all’evoluzione del modello organizzativo deriva dalla maggiore consapevolezza che lo sviluppo di equilibri di lungo periodo possano essere perseguiti solo attraverso una politica coerente e consapevole di gestione e controllo di tutti i rischi a cui è sottoposta nel suo operare.

La Fondazione, nel corso degli ultimi anni, ha avviato un processo di revisione e aggiornamento formale del proprio modello organizzativo che, partendo dall’attenzione al miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati ai propri iscritti in sintonia con i cambiamenti normativi, ha adottato nel tempo una serie di scelte evolutive della struttura organizzativa, del sistema dei controlli interni definendo e aggiornando le procedure operative sia al fine di assicurare efficienza, efficacia e trasparenza nella gestione delle attività e nell’attribuzione delle correlate responsabilità, sia allo scopo di ridurre al minimo disfunzioni, malfunzionamenti ed irregolarità.

Il modello viene costantemente sottoposto a verifica e aggiornamento nel momento in cui vengono rilevate eventuali criticità oppure si verificano discontinuità o mutamenti della struttura organizzativa o dell’operatività aziendale e/o della normativa vigente. In particolare, alla luce delle modifiche organizzative interne, delle modifiche normative intervenute e delle indicazioni ricevute dagli organismi di controllo esterni alla Fondazione, si è ritenuto opportuno prevedere una revisione di tutte le procedure operative ricomprese nel Manuale delle procedure in materia di asset allocation, investimenti e disinvestimenti, creando un sistema integrato documentale denominato “modello di gestione del patrimonio” che organizzi e colleghi tra loro i vari documenti che concorrono alla gestione del patrimonio.

Il modello è strutturato secondo 4 principali elementi coerenti e collegati tra loro: politica degli investimenti, asset liability management (alm), governance, procedure operative e di controllo. 

 

Il sistema di controlli della Fondazione

La Fondazione Enpam è sottoposta a un complesso sistema di controlli atto a garantire la correttezza, la tracciabilità e la trasparenza delle attività svolte, tutelando gli interessi degli iscritti e monitorando l’efficienza e l’efficacia del modello organizzativo. Questo sistema è articolato in controlli interni, stabiliti dalla Fondazione e condotti da attori interni all’Ente, cui si affiancano i controlli esterni, previsti dalla normativa in vigore ed esercitati da organismi terzi. Il controllo interno è strutturato come segue: 

CONTROLLI  INTERNI

TIPOLOGIA
DI CONTROLLO

NATURA DEL CONTROLLO

ATTORI COINVOLTI

Controlli permanenti
di I livello

Controlli di completezza/conformità, eseguiti dal personale operativo nello svolgimento della propria attività e dai responsabili gerarchici

Strutture/Aree Servizi

Controlli permanenti
di II livello

Controlli di corretta esecuzione e trasparenza eseguiti da funzioni specializzate indipendenti dalle strutture operative

Struttura Programmazione,
Controllo e Processi
Servizio Controllo di Gestione

Controlli periodici
di III livello

Controlli che forniscono una assurance indipendente sul disegno e sul funzionamento del complessivo sistema, cui si affiancano piani di miglioramento definiti dal management

Organi statutari
Comitato di Controllo Interno
Collegio sindacale

Il controllo permanente (sia di I che di II livello) riguarda la corretta applicazione di procedure operative che possono risultare: 

 

  • trasversali, cioè comuni a tutta l’organizzazione (ad esempio: procedura sul rispetto della privacy, procedura sul conflitto di interessi);

  • verticali, cioè specifiche per determinati uffici dell’organizzazione (ad esempio: procedura di investimento in un particolare prodotto finanziario, procedura di dismissione di un dato immobile). 

 

I controlli esterni sono, in prima istanza, distinti secondo la loro natura (privatistica o pubblicistica). Nel dettaglio, il controllo esterno risulta così organizzato: 

CONTROLLI ESTERNI

ATTORI

FUNZIONE

Controlli privatistici

Società di revisione

Svolge revisione indipendente e certificazione dei bilanci della Fondazione

Controlli Pubblicistici

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Approva lo Statuto e i regolamenti della Fondazione e le delibere in materia di contributi e prestazioni

Formula rilievi motivati su bilanci preventivi e consuntivi, sui criteri di individuazione e di ripartizione dei rischi connessi alla scelta degli investimenti

Controlla la sussistenza dell’equilibrio del bilancio di gestione dei fondi amministrati

Ministero dell’Economia
e delle Finanze

Svolge attività di co-vigilanza di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Corte dei Conti

Svolge un controllo periodico sulla gestione finanziaria dell’Ente

Covip
(Commissione di vigilanza sui fondi pensione)

Svolge un controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio dell’Ente

ANAC
(Autorità Nazionale
Anticorruzione)

Vigila sui processi di acquisto e sui contratti stipulati con i fornitori,verificando la trasparenza della spesa

Vigila sugli approvvigionamenti informatici effettuati al di fuori dell’ambito di Consip Spa

Garante
per la protezione
dei dati personali

Controlla che i trattamenti di dati personali siano conformi a leggi e regolamenti e, eventualmente, prescrive ai titolari o ai responsabili dei trattamenti le misure da adottare per svolgere correttamente il trattamento

Commissione parlamentare
di controllo
sulle attività

degli enti gestori
di forme di previdenza
e assistenza sociale

Vigila sull’efficienza del servizio in relazione alle esigenze degli utenti, sull’equilibrio delle gestioni e sull’utilizzo dei fondi disponibili, anche con finalità di finanziamento e sostegno del settore pubblico e con riferimento all’intero settore previdenziale e assistenziale

Vigila sulla programmazione dell’attività dell’ente e sui risultati di gestione in relazione alle esigenze dell’utenza

Vigila sull’operatività delle leggi in materia previdenziale e sulla coerenza del sistema previdenziale allargato con le linee di sviluppo dell’economia nazionale

AgID
(Agenzia per l’Italia
Digitale)

Esercita controlli in materia di firma digitale, posta elettronica certificata, fatturazione elettronica e trasparenza nella gestione della spesa

Per gli approvvigionamenti informatici effettuati al di fuori dell’ambito di Consip Spa, è destinataria delle medesime comunicazioni inviate all’Anac

Dipartimento
della Funzione
pubblica
della Presidenza

del Consiglio dei ministri

Effettua un controllo in materia di spesa per il personale e costo del lavoro

 

Il controllo analogo

La Fondazione, nell’esercizio della propria autonomia gestionale e organizzativa, in conformità con quanto previsto dalla normativa applicabile e con quanto disposto dallo Statuto, detta norme organizzative e regole comportamentali uniformi a valere per le società controllate, in particolare Enpam Real Estate (o anche di seguito Enpam RE), tenuto conto del carattere pubblicistico della propria attività istituzionale e nel rispetto dell’autonomia gestionale delle società controllate.

A tal proposito l’Ente disciplina i rapporti con le Società Controllate, ivi incluse le modalità con cui esercita l’attività di direzione e coordinamento ai sensi degli articoli 2497 e seguenti del codice civile ovvero nell’ambito del controllo analogo; il tutto, in coerenza con i principi del proprio Codice Etico e con il proprio modello organizzativo, anche nell’ottica del recepimento delle best practice nazionali ed internazionali.

A tale scopo sono state adottate delle “linee guida per la disciplina dei rapporti con le società controllate”, rispetto alle quali sono state definite Misure attuative e Policy per l’implementazione delle stesse nelle specifiche realtà societarie soggette al potere di indirizzo e coordinamento della Fondazione. 

Elemento centrale nella gestione delle società “in house”, quale Enpam RE, è il concetto del “controllo analogo”, che si caratterizza per la particolare incisività, effettività e concretezza del suo esercizio e che si sostanzia in una forma di controllo, analogo a quello esercitato sui propri servizi, che la società controllante esercita sulla società in house attraverso un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società, che si estrinseca in un potere assoluto di direzione, coordinamento e controllo dell’attività della società e che incide sui più importanti atti di gestione, determinando un modello organizzativo meramente interno qualificabile in termini di delegazione interorganica. 

 

Il comitato di controllo interno e il risk management

Nell’ambito del citato sistema dei controlli interni, è stato istituito un comitato di controllo interno che nasce come funzione esterna e indipendente, ausiliario agli organi della Fondazione, per il monitoraggio dei processi aziendali, nonché per l’adempimento degli obblighi informativi e per l’applicazione delle procedure operative.

È composto da tre membri, dei quali uno con funzioni di presidente. Il comitato, nell’ambito dell’attività propria di verifica delle procedure interne, nel 2020 è stato anche coinvolto in particolare nella stesura della procedura che descrive le modalità di gestione del conflitto di interesse, con riferimento al processo, attualmente in corso, di alienazione del patrimonio immobiliare detenuto direttamente dalla Fondazione.

Specificatamente, è intervenuto nella fase di individuazione delle attività particolarmente rilevanti ai fini del potenziale accadimento di ipotesi di conflitti di interesse, nell’individuazione dei soggetti interessati e dei presidi da applicare. 

 

Il codice etico

I valori che ispirano l’operatività di Enpam sono riportati nel suo codice etico, documento che impegna i componenti del Consiglio di amministrazione, i dirigenti e tutto il personale dipendente, i collaboratori esterni e i fornitori a “favorire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione della Fondazione”.

L’Enpam, nell’esercizio delle sue attività e nelle relazioni con i portatori di interesse, si interfaccia con realtà complesse e deve necessariamente affrontare, in via preventiva, temi importanti quali anticorruzione, antiriciclaggio, protocolli di legalità, scelta e verifica dei fornitori e collaboratori, etc. Il codice etico affronta e norma, al di là della cogenza legislativa, queste e altre fattispecie. Per garantire la conformità al codice etico anche da parte dei fornitori di Enpam, è presente una specifica clausola nelle condizioni generali di fornitura. 

 

Il codice della trasparenza e la sua evoluzione in Enpam

Nell’ambito della normativa in materia di prevenzione e contrasto della corruzione, rilevante è il concetto di trasparenza amministrativa, che costituisce il livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m, della Costituzione ed a cui, in prosecuzione con l’opera intrapresa dalla L.190/2012, viene data attuazione mediante il d. lgs. n. 33/2013, recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. 

Negli anni si sono succedute modifiche normative e la stessa Anac ha emanato numerose delibere in materia, in funzione delle quali la Fondazione Enpam ha adottato tutte le azioni necessarie a rendere il proprio operato conforme al mutato quadr o normativo. 

Si è reso inoltre necessario un aggiornamento del vigente Codice della Trasparenza al fine di renderlo conforme alle nuove prescrizioni normative, salvaguardandone, ove possibile, la coerenza anche con le “Linee guida per l’adozione di un codice per la trasparenza” già adottate da Adepp nel maggio 2015. 

Il nuovo Codice della Trasparenza indica puntualmente tutti i dati e le informazioni alla cui pubblicazione la Fondazione Enpam è tenuta, in virtù di obblighi normativi con riferimento alle attività di pubblico interesse svolte, nonché gli ulteriori atti e informazioni ai quali ritiene volontariamente di dare pubblicità, in ossequio al principio di trasparenza, in via generale e nei confronti degli iscritti, come anche sancito nello Statuto. 

A dicembre 2020, Enpam ha definito e approvato un disciplinare recante le modalità di accesso agli atti, che si pone come riferimento giuridico-regolamentare di tutte le forme di accesso a documenti, informazioni e dati, oggetto di istanza presso la Fondazione medesima. 

 

Digitalizzazione del sistema di gestione documentale

All’interno di un quadro normativo complesso e in continua evoluzione, con particolare attenzione alla privacy e alla sicurezza delle informazioni, Enpam ha avviato un ampio progetto di studio e lavoro finalizzato all’adeguamento del sistema di gestione documentale alla normativa vigente, nonché ai più recenti standard tecnologici internazionali, coerentemente con il percorso già intrapreso di progressiva estensione del sistema di qualità ai differenti ambiti di operatività della Fondazione.

A tal riguardo si tenga conto anche di quanto disposto dall’ AgID, che definisce la dematerializzazione come “progressivo incremento della gestione documentale informatizzata – all’interno delle strutture amministrative pubbliche e private – e la conseguente sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione amministrativa in favore del documento informatico”, specificando che “la normativa vigente riconosce pieno valore giuridico al documento informatico”.

Le attività progettuali avviate dalla Fondazione fanno dunque leva sulla dematerializzazione con il fine di perseguire obiettivi di efficacia ed efficienza sia nel funzionamento interno che nei rapporti con gli iscritti, massimizzando così anche la qualità e sicurezza del dato. 

 

Privacy

Nel corso degli ultimi anni, in considerazione della rapida e incessante evoluzione tecnologica e sociale, la governance del patrimonio informativo gestito dalla Fondazione è analogamente cresciuta in importanza e complessità, divenendo sempre più centrale anche nell’adempiere alla propria missione istituzionale di previdenza e assistenza in favore degli iscritti; la mole e la criticità delle informazioni sono accresciute in maniera considerevole, analogamente ai potenziali rischi di eventi avversi, accidentali o intenzionali, che possono avere impatto sulla confidenzialità, integrità e disponibilità delle informazioni.

Trattare i dati personali garantendone privacy e sicurezza è imprescindibile per rispettare il diritto fondamentale degli iscritti alla protezione dei dati che li riguardano. In tale contesto e nel rispetto del principio di responsabilizzazione introdotto dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali 679-2016 (Gdpr), la Fondazione ha dunque ritenuto opportuno istituire uno specifico Ufficio protezione dati (Upd) per rafforzare le attività di presidio sulla privacy e sulla sicurezza e garantire agli iscritti la protezione e il rispetto delle normative di settore nel trattamento delle loro informazioni.

Nel corso del 2020, per assicurare agli iscritti il corretto adempimento degli obblighi di legge, sono state effettuate attività di controllo interno e audit sull’attuazione delle politiche e delle procedure relative ai principi cardine della protezione dei dati personali, nonché attività di prevenzione e monitoraggio degli incidenti di sicurezza (data breach). Nel 2020 non si sono verificati casi di perdita o violazioni di dati personali riferiti agli iscritti. 

 

Attenzione alla sicurezza: prevenzione e protezione al tempo del Covid

L’anno 2020 ha rappresentato uno stress test per le imprese anche nell’ambito della prevenzione e protezione. Enpam ha risposto prontamente grazie ad un lavoro congiunto del proprio Servizio prevenzione e protezione e delle altre strutture coinvolte. 

Nel 2020, non si registrano infortuni sul lavoro, mentre si sono verificati n. 3 incidenti in itinere.

Nell’anno si sono verificati, fra i dipendenti Enpam, 14 casi di positività al Covid-19, da riferirsi, per lo più, a situazioni fuori Enpam (cluster familiari, amici).

Il medico competente, con la collaborazione del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, oltre ad aver costantemente monitorato queste persone, le ha poi, una volta guarite dal virus, visitate e riammesse in servizio secondo le modalità legislative vigenti.

Per far fronte alla grave emergenza causata dal COVID 19, è stato approvato un Protocollo completo di sicurezza aziendale anti Covid 19 interno alla Fondazione e pubblicato sull’Intranet aziendale. 

Per evitare che il virus contagiasse personale ed eventuali visitatori, è stata adottata ogni possibile misura di difesa a norma di legge: ad esempio sono stati previsti termoscanner e termometri digitali per monitorare la temperatura corporea all’entrata.

Sono stati evitati inutili e pericolosi assembramenti con la creazione di specifiche vie di sicurezza all’interno della Fondazione utili ad offrire un’entrata e un’uscita il più possibile sicura a dipendenti e ad eventuali visitatori (medici, fornitori…). In ogni piano degli uffici, sono stati collocati sanificatori d’aria, in funzione 24h su 24h, accompagnati da appositi dispenser automatici utili a disinfettare le mani.

Ogni ambiente di lavoro risulta, in questo modo, sanificato e salubre. Una precisa segnaletica anti Covid è stata esposta dove necessario (ascensori, toilette, aree comuni). Su richiesta, sono a disposizione dei dipendenti, mascherine a norma di legge.

Sull’intranet aziendale sono stati pubblicati numerosi avvisi destinati a sensibilizzare il personale a tenere un comportamento corretto nel seguire le regole anti-contagio. Il documento della valutazione dei rischi è stato aggiornato con la redazione di un allegato specifico anti Covid. 

Per quanto riguarda le mascherine, soprattutto nella fase iniziale della pandemia, è stato molto difficile reperirle sul mercato, ma il personale presente in sede è sempre stato dotato di appositi dispositivi di protezione.

Sono stati installati, su tutti i piani, dispositivi per la sanificazione degli ambienti interni “Beyond guardian air”, studiati appositamente per la disinfezione continua dell’aria e la decontaminazione dell’ambiente e delle superfici esposte.

Tali dispositivi utilizzano la tecnologia Active pure per una qualità purissima dell’aria ed attaccano gli agenti contaminanti sulle superfici; infatti, sono dispositivi testati nei laboratori universitari che hanno dimostrato un’efficacia senza precedenti contro batteri, virus, polveri e funghi nell’aria e sulle superfici. Sono gli unici ad essere stati premiati con la certificazione Certified space technology dalla Space foundation; lo Space certification program è stato creato in collaborazione con la Nasa. 

Al fine di ridurre il rischio di contagio da Covid-19 per i dipendenti e i visitatori della sede, sono stati adottati appositi protocolli, sempre in linea con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Inoltre, sono state definite regole precise per i periodi di quarantena in caso di contatto stretto e per il rientro in ufficio in caso di dipendenti affetti da Covid.

In aggiunta, è stato effettuato uno studio per individuare la capienza massima di dipendenti all’interno di ciascuna stanza.

Pertanto, al fine di evitare la presenza di un numero eccessivo di persone contemporaneamente nella stessa stanza, è stato definito un programma finalizzato ad autorizzare gli accessi a un numero predefinito di dipendenti per ciascuna giornata lavorativa. Infine, per favorire accessi ed uscite dalla Sede, sono stati individuati e segnalati appositi percorsi, così da evitare che dipendenti e visitatori possano incrociarsi durante la loro permanenza nei locali della Fondazione. 

 

Attenzione strategica alle risorse umane

L’attività della Fondazione è svolta da 509 risorse assunte con contratto di lavoro dipendente, tutte a tempo indeterminato (Ccnl Adepp). 

Nella prima metà dell’anno, è stato portato a compimento il piano di incentivazione all’esodo del personale, finalizzato al ricambio generazionale dello stesso, deliberato nel novembre 2019 e che ha portato alla risoluzione anticipata di 32 rapporti di lavoro.

Vista la crescente complessità lavorativa nel 2020 a fronte di complessive 36 cessazioni, si registrano 44 assunzioni con abbassamento dell’età media dei dipendenti. Nella seconda metà dell’anno si è proceduto alla revisione della macrostruttura, che ha comportato la fusione di alcune unità organizzative e l’eliminazione di altre, nonché la costituzione ex novo di altre ancora, andando a “ridisegnare” quindi l’organigramma, le mission e il funzionigramma aziendali. 

 

La gestione del personale ha continuato a ruotare fondamentalmente intorno ai concetti di “people care” e di “people strategy”, paradigmi che esprimono entrambi un modo moderno di fare azienda, nell’accezione di benessere del lavoratore, inteso sia come fonte di competenza che come persona.

L’impatto di tali politiche gestionali ė stato positivo sul coinvolgimento partecipativo del personale, migliorandone la motivazione, il senso di appartenenza e la fidelizzazione all’organizzazione in un rapporto fiduciario ad alto valore aggiunto. 

Nell’anno 2020, come di consueto e pur nell’emergenza, è stato effettuato il monitoraggio delle attività formative svolte con conseguente analisi quali-quantitativa dei risultati elaborati. In generale, in merito ai programmi formativi, nel 2020 si è raggiunta una sempre maggiore strutturazione della formazione come leva strategica per il personale della Fondazione, con monitoraggio dell’efficienza e dell’efficacia della formazione stessa.

L’attività di formazione, a seguito di audit specifici, ha ottenuto il riconoscimento di piena conformità ai requisiti standard delle norme e quindi il certificato ISO 9001:2015 emesso dalla Sqs, società di certificazione esterna della qualità.

Nel dettaglio, il numero dei corsi di formazione nel 2020 è stato pari a n 69, di cui n. 3, con 8 edizioni, tramite formazione finanziata. Apparentemente, rispetto al 2019 il numero dei corsi è relativamente diminuito (69 a fronte di 90), ma ciò è stato frutto di una scelta che ha voluto dare priorità ad un maggior numero di partecipanti. Infatti, nel 2020 in piena situazione emergenziale e quindi in smart working, si è optato per corsi aperti a grandi numeri, ed alcuni alla totalità del personale, utilizzando capillarmente la formazione anche come canale di unione tra il personale costretto nell’isolamento: 1896 sono stati i partecipanti – rispetto a 442 nell’anno 2019 – di cui 106 a corsi di formazione finanziata. 

 

L’anno dello smart working

La crisi e lo stato di emergenza da pandemia nazionale e mondiale che hanno caratterizzato l’anno 2020, in ambito lavorativo hanno di fatto rivoluzionato il mondo del lavoro, inducendo l’adozione massiva della modalità “Lavoro agile” o Smart working per la quasi totalità del personale. Sicuramente gli eventi hanno forzatamente stimolato la creatività ed il cambiamento, obbligando tutte le aziende a ragionare sulle priorità per fronteggiare l’emergenza, costringendole a ragionare come se fossero delle start up.

Il concetto di smart working implica, infatti, la capacità di innovazione, di utilizzo di nuove tecnologie, di coltivare una cultura della decisione rapida, che normalmente riguarda proprio le start up ma che, invece, nelle aziende tradizionali richiede un profondo cambiamento di mentalità, accelerato nel corso delle emergenze, di creare una cultura e una sensibilità basate anche sulla consapevolezza di come l’innovazione digitale stia cambiando il lavoro sia in termini di contenuti che di competenze e professionalità richieste.

La trasformazione imposta dal digitale ha a sua volta forti implicazioni organizzative in termini di processi e modelli di organizzazione del lavoro, per questo è stato necessario implementare nuove iniziative e processi di change management con l’obiettivo di coinvolgere e motivare i lavoratori al cambiamento. Nel 2020 l’impatto che ne è derivato è stato, in particolare per la funzione 

aziendale dell’HR, davvero notevole avendo comportato una rivoluzione lavorativa. Coordinare e attivare i dipendenti a distanza è divenuto improvvisamente un compito prioritario e molti processi in carico alle HR si sono dovuti tempestivamente gestire e riadattare a distanza. L’anno trascorso, quello attuale e probabilmente i prossimi sono dunque caratterizzati da questo grande cambiamento organizzativo e della cultura aziendale. Ciò si è tradotto in una revisione, innanzitutto, delle modalità manageriali di coordinamento e di relazione, ed in generale dei rapporti con i collaboratori e tra colleghi, nonché dell’approccio e della mentalità lavorativi, improntati a una maggiore autoregolazione e fiducia, unitamente ad un più marcato senso di responsabilizzazione. 

Durante i primi giorni dell’emergenza sanitaria del mese di marzo, vista la chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale ed in attesa di disposizioni legislative, è stata concessa la possibilità ai dipendenti con figli minori fino a 16 anni di fruire del Fondo ore solidali, costituito nel 2017 proprio per tutelare situazioni di disagio/difficoltà.

Il suddetto fondo è stato fruito da parte di 89 dipendenti per un totale di 246 giorni (pari a circa 1821 ore) 

L’innovazione tecnologica e i nuovi scenari organizzativi

L’emergenza pandemica ha comportato necessariamente un radicale cambiamento delle metodologie di lavoro e dei modelli organizzativi aziendali. In questo particolare scenario, il mondo digitale e dell’information technology offrono sicuramente un valido supporto nell’individuare le migliori soluzioni tramite lo sfruttamento delle grandi infrastrutture informatiche e degli strumenti tecnologici. La progressiva digitalizzazione dei processi aziendali e le attività di lavoro agile hanno anche dato forte impulso alla spinta alla dematerializzazione, tema quanto mai attuale anche se intrapreso già da tempo e teso a rendere digitale e accessibile da qualsiasi device ogni documento, a prescindere dal formato del documento. Collegato a ciò, un progetto molto innovativo a cui è stato dato avvio alla fine del 2020 è la sperimentazione di una nuova metodologia a supporto del remote working denominata “virtualizzazione del desktop” o virtual desktop infrastructure (vdi), che consente ai singoli utenti di una rete aziendale di visualizzare i contenuti sul proprio client (un computer o un tablet), senza che le risorse a cui essi fanno riferimento (file, immagini, programmi, driver, preferenze) siano fisicamente presenti sul client stesso. Tale progetto risponde in maniera innovativa all’idea di trasformare l’attuale modalità lavorativa di smart working verso un concetto di smart office multifunzionale, più interattivo e tecnologico, un ambiente di lavoro moderno in cui le persone, i processi e i servizi si uniscono in uno spazio “intelligente”. Tramite il sistema vdi, anziché utilizzare i pc portatili in sostituzione delle postazioni fisiche aziendali, si potrà disporre del proprio computer da qualunque dispositivo, senza essere privato delle funzionalità desktop a cui l’utente è abituato, con indubbi vantaggi di flessibilità e scalabilità, il tutto garantendo al massimo i requisiti di sicurezza richiesti. 

Oltre a ciò, la virtualizzazione del desktop dà la garanzia e la sicurezza di un controllo centralizzato, semplificando la gestione tecnico-sistemistica. Non ultimo aspetto in ordine di importanza, in Fondazione la piattaforma individuata si integra perfettamente con le infrastrutture già presenti, garantendo uniformità tecnologica e ottimizzazione nelle acquisizioni hardware e software collegate. Tutte le attività di innovazione delle infrastrutture hanno comportato necessariamente il costante monitoraggio e potenziamento dei protocolli e dei sistemi di sicurezza IT aziendali come le soluzioni di web-filtering, dark web e di intelligenza artificiale. 

L’insorgenza del Covid-19 nel 2020 e il protrarsi dello stato di emergenza epidemiologica hanno poi comportato l’esigenza di sviluppare nuovi servizi applicativi a favore degli iscritti, non programmati ma urgenti, da realizzare in tempi rapidi e con un elevato grado di efficienza nel processo di analisi dei requisiti, implementazione e rilascio in esercizio. Nel corso del 2020, infatti, l’attuazione di decreti ministeriali e di delibere assunte ha richiesto l’introduzione in tempi rapidissimi di diversi nuovi servizi on line sull’area riservata per gli iscritti per l’inoltro di domande di indennità a sostegno del reddito e servizi connessi, nonché lo sviluppo degli applicativi interni che consentono una rapida istruzione e lavorazione informatizzata delle domande, al fine di erogare le indennità nel minor tempo possibile. La tempestiva risposta è stata possibile grazie all’introduzione della nuova infrastruttura tecnologica e di nuove metodologie di sviluppo adottate sia per la nuova area riservata, messa in esercizio a febbraio del 2020, che per gli applicativi interni ad uso degli operatori. Inoltre, quest’anno critico ha fornito l’occasione di sperimentare e metter a 

punto un nuovo processo di sviluppo agile e standardizzato, al fine di rafforzare in maniera generale i canali comunicativi con la categoria medica. All’interno della Fondazione tale obiettivo è stato altresì agevolato dal potenziamento dei canali di inoltro richieste da parte degli iscritti (via telefono, mail, pec, etc.). L’utilizzo di questi strumenti innovativi di gestione e comunicazione, avviato nel 2020 con l’obiettivo ultimo di garantire un elevato livello di customer satisfaction degli iscritti, permetterà di specificare in modo univoco non solo il mittente del ticket della richiesta, ma anche di categorizzare contestualmente i quesiti posti favorendone l’immediato instradamento verso i settori di competenza all’interno della Fondazione, permettendo in questo modo tempi di risposta più rapidi. 

 

Indice

Capitolo 0 Lettera del Presidente e introduzione

 

Capitolo 1 Enpam

 

Capitolo 2 La Previdenza

 

Capitolo 3 L’Assistenza

 

Capitolo 4 Gli Investimenti

 

Capitolo 5 Sostenibilità e Futuro

 

                               

                                 Appendice