Newsletter Enpam n. 6/2011
L’Enpam difende la privatizzazione
L’Enpam esprime forti preocupazioni per i tentativi sempre più diffusi e frequenti di modellare la previdenza privata secondo principi di organizzazione e gestione pubblicistica.
Queste forzature avvengono sotto forma di interventi legislativi, giurisprudenziali o anche solo interpretativi che agiscono su norme così chiare che non dovrebbero nemmeno essere oggetto di interpretazione.
L’ente è stato privatizzato e trasformato in Fondazione in seguito al Decreto legislativo 509/94. Questa norma ha stabilito che l’Enpam, al pari delle altre Casse dei professionisti, debba garantire – senza finanziamenti statali – interessi pubblici di natura costituzionale, come il bisogno collettivo di sicurezza e solidarietà, e interessi individuali, come il diritto all’erogazione di prestazioni previdenziali e assistenziali. La privatizzazione e l’assenza di obblighi di solidarietà a carico dello Stato avvalorano il diritto all’autonomia normativa e gestionale delle Casse.
Per questo il Consiglio di amministrazione dell’Enpam chiede che in sede legislativa venga ribadita in maniera inequivocabile la natura privata della Fondazione, che assicura le pensioni degli oltre 400 mila medici e odontoiatri italiani.
In particolare, è necessario che sia affermato con chiarezza che l’Enpam è stato inserito nell’elenco ISTAT delle Amministrazioni pubbliche per fini puramente ed esclusivamente statistici. Dall’appartenenza a questa lista non possono derivare, quindi, obblighi non previsti dalla legge. Di conseguenza la Fondazione chiede che vengano riaffermate anche in sede comunitaria le disposizioni che escludono le Casse privatizzate dalle ristrettive e di fatto inapplicabili norme in materia di appalti pubblici (D.Lgs. 163/2006)1.
Inoltre, il Consiglio di amministrazione, mentre si appresta ad assumere importanti decisioni per garantire gli equilibri di bilancio e ad imporre sacrifici ai propri iscritti, sollecita il Parlamento e il Governo a riconsiderare tutta la politica fiscale, profondamente iniqua, messa in atto nei confronti delle Casse privatizzate e chiede quindi:
– di superare il regime della doppia tassazione, caso unico in Europa2
– di applicare alle Casse privatizzate lo stesso regime fiscale riservato agli Enti previdenziali pubblici e ai Fondi di previdenza complementare3
– di estendere la “cedolare secca” sugli affitti e la riduzione dell’IVA sui lavori di riqualificazione anche agli immobili di proprietà dalle Casse privatizzate
– di valutare l’esistenza dell’equilibrio trentennale, richiesto alle Casse privatizzate dalla Finanziaria 2007, tenendo conto del valore attuale del patrimonio immobiliare e non del valore storico di acquisto (che, per effetto dell’inflazione e dell’aumento del valore degli immobili, è generalmente molto inferiore al reale)
– che lo Stato assuma a suo carico una parte degli oneri per la ricongiunzione, presso le Casse che adottano il sistema retributivo, degli anni di laurea precedentemente riscattati presso l’INPS4
– che le borse di studio dei medici specializzandi vengano assoggettate alla contribuzione Enpam e non più alla gestione separata dell’Inps (e che i contributi già versati all’Inps in base alla previgente normativa vengano trasferiti alla Cassa dei medici).
Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam, infine, nel tornare a esprimere la piena consapevolezza del ruolo della Fondazione di tutela di un diritto costituzionalmente garantito per i medici e gli odontoiatri italiani, responsabilmente ribadisce che, per il consolidato ruolo di primario operatore economico finanziario, non può non misurare il proprio orizzonte con le necessità e le opportunità del “sistema Italia”.
Appuntamento per le pensioni dei giovani
Si svolgerà mercoledì 25 maggio un pomeriggio di informazione e sensibilizzazione dedicato alle pensioni dei giovani professionisti. A organizzarlo è l’Enpam in collaborazione con l’Adepp, l’associazione delle casse di previdenza privatizzate. Parteciperà anche il ministro del lavoro Maurizio Sacconi.
Se in passato la pensione si dava per scontata, oggi al futuro previdenziale bisogna pensare fin dai primi anni lavorativi. Nel corso dell’evento si otterranno preziose informazioni sui contributi obbligatori, sui fondi complementari (secondo pilastro), sulle ricongiunzioni e sui riscatti di laurea.
L’appuntamento è all’Università La Sapienza di Roma. L’invito è rivolto a tutti i professionisti e in particolare ai giovani medici e odontoiatri. Clicca qui per il programma completo.
Un Giorno per il Futuro
Problemi e opportunità per le giovani generazioni di professionisti di costruirsi una pensione
Mercoledì 25 maggio 2011, ore 15:00
Roma, Università degli Studi La Sapienza: aula 1 Clinica medica, Policlinico “Umberto I” (Viale del Policlinico, 155)
1 L’articolo 1, comma 1 ter, del Decreto legislativo 162/2008 escluse le Casse previdenziali privatizzate dalle norme sugli appalti di cui al Decreto legislativo 163/2006. Tuttavia una sentenza del Tar del Lazio del 4 agosto 2010 ha ribaltato la situazione.
2 Le Casse privatizzate sono tassate secono il modello ETT (esenzione dalla tassazione dei contributi previdenziali, tassazione dei redditi patrimoniali, tassazione delle prestazioni previdenziali erogate) a fronte del modello EET (tassazione dei soli trattamenti previdenziali), applicato al sistema della previdenza obbligatoria gestita dagli Enti Pubblici.
3 I Fondi di previdenza complementare pagano un’aliquota ridotta sulle plusvalenze realizzate investendo i contributi degli iscritti; inoltre la pensione complementare versata agli iscritti viene tassata con un’aliquota agevolata che diminuisce in base al numero di anni di iscrizione al Fondo.
4 Si tratta dei contributi versati all’INPS per riscattare gli anni di laurea ai sensi del comma 5 bis dell’art. 2 del D.Lgs. n. 184/1997, introdotto dalla Legge n. 247/2007