Amatrice ferita nel cuore e nell’anima

 

A una settimana dal terremoto, con fatica il comune reatino prova a voltare pagina

28845650984_b79591dc1a_oMercoledì 31 agosto, una settimana dopo la scossa di terremoto che ha colpito l’Italia centrale, Amatrice piange la sua ultima vittima. Il bilancio del sisma che ha colpito un’area compresa tra Lazio, Abruzzo, Marche, questa mattina è salito a 297 morti. Non ce l’ha fatta il ragazzo 22enne estratto vivo dalle macerie di casa sua la notte del 24 agosto, è morto all’ospedale di Pescara dopo una settimana di agonia. Filippo aveva 22 anni ed era figlio di Stefania Cirielli, uno dei due medici di assistenza primaria del comune reatino, presidente della locale sezione dell’Avis. La notizia arriva improvvisa a turbare il Centro operativo comunale.

“Il suo ambulatorio – spiega il dottor Biagio Vallabini, mandato qui sul territorio dalla Asl di Rieti – si trovava insieme a quello della collega Carosi nel centro storico. Entrambi sono andati completamente distrutti”. Vallabini racconta la difficoltà di garantire un servizio sostitutivo nella fase d’emergenza. “Le due dottoresse, oltretutto massimaliste, coprivano l’area che andava da Accumoli a Borbona (circa 35 chilometri di distanza, ndr). Consideri inoltre che questo è un territorio montano e quindi con una viabilità disagiata”.

“Un’ulteriore difficoltà – prosegue – è dovuta al fatto che in seguito ai crolli dei ponti abbiamo un paese diviso a metà: Amatrice ha 72 frazioni che a causa delle interruzioni della viabilità sono ancor più difficilmente raggiungibili”. La riorganizzazione ad Amatrice e Accumoli è gestita dalla Asl reatina. “Stiamo cercando di ricostituire una rete assistenziale con la direzione generale della dottoressa Figorilli e il direttore sanitario Marina Colombo” spiega Luca Poli, dirigente del centro trapianti del Policlinico Umberto I di Roma e qui commissario medico per i servizi sanitari.

“I medici dell’ospedale di Rieti – prosegue Poli – hanno assunto il ruolo di coordinamento presso il centro operativo comunale, mentre noi sul territorio cerchiamo di fare continuità assistenziale. Al momento gli ambulatori sono ancora ospitati nelle tende però, insieme alle farmacie, garantiscono la continuità delle cure”. Le richieste degli utenti sono comuni: una prescrizione per un farmaco, un certificato medico per l’astensione dal lavoro per chi è rimasto sconvolto dal trauma, un supporto psicologico. “Ci stiamo coordinando per poi mettere in rete i dati raccolti – conclude Poli – e creare una sorta di anagrafe, perché molti assistiti non sono neppure residenti. I medici coinvolti in tutto sono una trentina”.

ENPAM PER GLI ISCRITTI TERREMOTATI

In base a una prima ricognizione fatta con l’Ordine di Rieti, sono 11 i colleghi, tra medici e dentisti, ad avere subito danni a seguito del terremoto: da chi si è visto crollare la casa a chi ha lo studio inagibile. Per i propri assistiti la Fondazione Enpam prevede sussidi straordinari fino a 17.268 euro per i danni alla prima abitazione o allo studio professionale, di proprietà o in usufrutto (il tetto rimborsabile è più alto per gli iscritti alla Quota B). L’Enpam può intervenire anche per i danni a beni mobili come automezzi o attrezzature medicali. Le misure si estendono anche ai familiari di iscritti deceduti che percepiscono dall’Enpam una pensione di reversibilità o indiretta (per esempio: vedove, orfani). La Fondazione potrà contribuire al pagamento fino al 75 per cento degli interessi sui mutui edilizi contratti da iscritti o superstiti per l’acquisto, la ricostruzione o la riparazione della casa e/o dello studio professionale.

L’Ente in ogni caso ha sospeso l’esazione dei contributi previdenziali per gli iscritti che abitano nei comuni colpiti, per cui è stato riconosciuto lo stato di emergenza. Inoltre i medici e i dentisti che esercitano esclusivamente la libera professione, costretti ad interromperla a causa del sisma, potranno chiedere un contributo di 80,58 euro per ogni giorno di astensione dal lavoro, fino a un massimo di 365 giorni. Le domande, complete della documentazione richiesta, vanno inviate al proprio Ordine dei medici e degli odontoiatri di appartenenza, con il quale l’Enpam è in costante contatto. Tutte le informazioni e i moduli sono già disponibili sul sito dell’Enpam. Funzionari dell’Ente nei prossimi giorni potranno organizzare riunioni informative nelle zone maggiormente colpite. Nel frattempo si invitano gli iscritti a raccogliere una documentazione fotografica degli eventuali danni subiti.

COMUNI COLPITI DAL SISMA

MARCHE:

Ascoli Piceno: Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo Fermo-Macerata: Montefortino, Montemonaco.

ABRUZZO:

L’Aquila: Montereale, Capitignano, Campotosto Teramo: Valle Castellana, Rocca Santa Maria.

LAZIO:

Rieti: Accumoli, Amatrice UMBRIA: Perugia: Preci, Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto.

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Marco Fantini

@FondazioneEnpam