Contributi “gratis” e rimborso per 8.500 camici bianchi

(Foto: ©Gettyimages/Sirikunkrittaphu)
Per effetto dell’esonero contributivo migliaia di medici e dentisti troveranno sotto l’albero il rimborso delle somme già versate e poi coperte dallo “sconto” sulla Quota A 2021 e Quota B sui redditi 2020.
Ma per avere la restituzione bisogna comunicare l’Iban nell’area riservata del sito della Fondazione.
CHI AVRÀ IL RIMBORSO (E COME AVERLO)
Sono oltre 8.500 i camici bianchi che si vedranno restituire una parte di contribuzione già versata.
Gli interessati hanno ricevuto dalla Fondazione una email con allegato il resoconto personalizzato con il calcolo della situazione personale e la differenza tra contributi pagati, importo dell’esonero e del rimborso.
Per questa fetta della platea di medici che si sono visti accettare la domanda di esonero dopo avere pagato i contributi, la Fondazione ha attivato una funzionalità nell’area riservata del proprio sito web, per comunicare online le coordinate bancarie necessarie all’operazione di rimborso.
In termini pratici, si deve indicare l’Iban del conto sul quale si vuole avere la restituzione delle somme.
CHI DEVE INTEGRARE
Sono invece circa 7mila gli iscritti che, pur beneficiando dell’esonero, dovranno completare i versamenti dei contributi.
Si tratta di quei medici e dentisti che dopo aver presentato domanda si erano visti sospendere i versamenti, ma il cui debito è risultato non essere coperto per intero dal provvedimento.
A ciascuno di loro l’Enpam ha inviato una email che riassume in un prospetto la situazione personale, incluso ovviamente il conteggio di quanto resta da pagare e l’indicazione personalizzata delle modalità per fare il versamento. I versamenti integrativi andranno fatti entro il 31 dicembre, in un’unica soluzione con bollettino Mav o addebito bancario. Chi ha già fatto la domiciliazione bancaria e scelto il pagamento rateizzato completerà i versamenti in quattro rate, a partire dal 31 dicembre.
CHI VA “IN PARI”
La platea degli iscritti Enpam che hanno avuto l’ammissione formale della domanda per l’esonero si completa con gli 8.400 camici bianchi che hanno sospeso i versamenti e che si vedranno coprire per intero l’importo dei contributi a loro carico.
In buona sostanza, andranno “in pari” e non dovranno fare ulteriori versamenti.
Anche in questo caso, l’Enpam ha inviato loro una email personalizzata con il calcolo della situazione dei versamenti contributivi in relazione all’esonero.
24 MILIONI DI EURO DI “SCONTO”
A ora è calcolato in 23 milioni 374mila euro l’ammontare dei contributi che lo Stato verserà a favore delle posizioni previdenziali degli iscritti Enpam.
Sono state, infatti, 23.891 le domande di esonero ammesse considerate formalmente valide dagli uffici della Fondazione.
Le domande arrivate erano state 24.895. Il requisito fondamentale era aver avuto, nell’ambito dell’attività libero professionale del 2020, un calo del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento rispetto a quelli dell’anno precedente.
Nella platea dei beneficiari erano rientrati anche i neoiscritti all’Enpam e pensionati che nel 2020 avevano nuovamente indossato il camice per contrastare la pandemia da Covid-19.
VALIDI PER LA PENSIONE
È bene precisare, ancora una volta, che il periodo oggetto di esonero contributivo varrà per la pensione. I contributi, anche se versati dallo Stato, conteranno a tutti gli effetti per costruire un pezzo della pensione del beneficiario dello “sconto”.
È inoltre bene ribadire che l’ultima parola sulle domande ammesse dalla Fondazione spetterà allo Stato, che eroga la misura di sostegno.
Da Roma si attende inoltre un decreto ministeriale sull’effettivo importo che verrà messo a disposizione per ciascun professionista che risulterà beneficiario dell’esonero contributivo.
Af