Come si tutelano gli altri professionisti

Sorreggere il professionista lungo tutto l’arco della vita (lavorativa e personale) è l’impegno che alcuni Enti previdenziali di categoria hanno deciso di assumere su di sé, consapevoli, oramai, che la distribuzione di misure di welfare è diventata una costola imprescindibile della propria attività, non più circoscritta all’erogazione delle pensioni.

Dal V Rapporto dell’Adepp (l’Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati), pubblicato nello scorso mese di dicembre, emergono, pertanto, gli sforzi di un gruppo di Casse per garantire agli iscritti di usufruire della Long term care (Ltc), con differenti modalità, spesso ricorrendo all’Emapi (Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani).

A partire dalla Cipag (geometri), che ha incluso esplicitamente l’intervento per la non autosufficienza nel suo pacchetto assistenziale, specificando che viene somministrato attraverso la sottoscrizione di una polizza che consente di ottenere una rendita vitalizia per le ipotesi di Ltc, “non soltanto per i geometri iscritti (anche praticanti), ma anche per i geometri pensionati in attività”.

Quanto alla Cnpadc (dottori commercialisti), invece, dà ai professionisti (con possibile estensione al coniuge, al convivente e ai figli) un servizio di assistenza sanitaria gratuita, che comprende anche le “prestazioni accessorie”, tra le quali si annovera, appunto, la copertura finanziaria dei costi sostenuti in caso di non autosufficienza, mentre la Cnpr (ragionieri) vanta una polizza di assistenza con il premio per le coperture degli iscritti per la Lct a totale carico della Cassa.

Per gli iscritti all’Eppi (periti industriali) dal 2012, tramite l’Emapi, è disponibile una polizza collettiva che assicura una rendita mensile di 612 euro, qualora l’iscritto diventi non autosufficiente, così come l’Enpacl (consulenti del lavoro) attiva a favore dei membri della categoria che hanno meno di 70 anni (salvo caso di rinnovo) la copertura, qualora diventassero inabili e, di conseguenza, occorressero loro cure di lungo termine.

Infine, l’Epap (geologi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) si serve, sin dal 2011, di un piano di Ltc elaborato dall’Emapi, che eroga una rendita mensile agli iscritti; l’iniziativa prevede “il versamento di un contributo di 20 euro annuali (interamente a carico dell’Epap) che permette di poter ricevere una rendita mensile pari a 612 euro, nel caso in cui si verifichino le condizioni invalidanti che portino alla condizione di non autosufficienza”. Versando, invece un contributo 10 euro in più, la somma fornita dall’Ente “aumenta fino a 903 euro mensili”.

Simona D’Alessio

@FondazioneEnpam

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