“Shooting for passion”, fotografie per combattere la fibrosi cistica
La lotta alla fibrosi cistica si può fare anche imbracciando una macchina fotografica. È il significato dell’impegno di Massimo Gagliani (per gli amici Mam), uno dei punti di riferimento dell’endodonzia italiana, che insegna come professore associato dell’Università di Milano. È anche coordinatore editoriale per l’area odontoiatrica di Edra, uno dei fondatori della Digital dental academy. Chi lo ha seguito in una delle sue numerose conferenze tenute in Italia e nel mondo lo avrà sentito raccontare più volte che la sua vera aspirazione non era quella di fare il dentista, professione che come sanno i suoi studenti adora, ma il fotografo.
UN LIBRO CONTRO LA FIBROSI CISTICA
Così, dopo 50 anni di scatti, Gagliani ha deciso di raccogliere quelli migliori – ma molti altri bellissimi sono rimasti nel cassetto o nell’hard disk – per presentarli in una mostra che si è tenuta a ottobre nell’ambito di Milano Photofestival e raccoglierli in un libro: Shooting for passion. Il ricavato delle vendite sarà completamente devoluto a sostegno della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica – Onlus. Chi è interessato può ordinarlo a questo link.
“Mam Gagliani – scrive lo storico e critico della fotografia Roberto Muti – alterna le visioni d’assieme dove elemento dominante è l’azione a particolari dove tutto resta come immobile e lo sguardo sa posarsi con calma su quanto la rapidità del nostro agire ci aveva negato. Non c’è dunque da stupirsi se, all’interno di un discorso espressivo caratterizzato da una generale pulizia dell’immagine e da una particolare attenzione compositiva, possano emergere ogni tanto fotografie che sembrano metafore e che, come tali, ci aiutano a osservare il mondo con sempre più profonda attenzione”.
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FOTOGRAFIE DI UNA VITA
“Inizio perché voglio fotografare le macchine da corsa, di cui sono grande appassionato, la foto sportiva è quella che amo maggiormente”, racconta Gagliani.
Ma non solo la foto sportiva, c’è anche il reportage ad affascinare il docente fotografo. “Nel 1979 prende corpo un preciso intento fotografico”, dice.
È il primo che abbia un suo costrutto. Assieme ad altri amici matura infatti un insieme di immagini sulla Spagna. “Il sottile desiderio di costruire, fotograficamente, una specie di diario intimo – continua – mi fa girovagare tra molteplici soggetti, non sempre arrivo a una meta certa”.
Il viaggio di nozze in Oriente (Thailandia e Birmania) diventa anche l’occasione per realizzare un racconto fotografico. Ed eccolo ancora scattare fotografie in Repubblica Dominicana e il reportage sulla lotta dei galli che viene recensito anche dall’agenzia fotografica Grazia Neri. Poi i tanti viaggi negli Stati Uniti, il racconto di Cuba attraverso le mani e poi il tema legato ai cappelli di Saint Tropez e del suo cosmo multiforme. E ancora, Israele e i suoi muri.
Norberto Maccagno