Mmg, l’Enpam sosterrà la transizione
“Il 50 per cento della forza lavoro andrà via nei prossimi 5 anni, ma le nuove leve sapranno affrontare la sfida di un maggior efficientamento dell’assistenza territoriale. L’Enpam sta studiando come mettere i giovani mmg in condizione di svolgere al meglio la professione”. Lo spiega il vicepresidente vicario dell’Enpam, Luigi Galvano.
PASSAGGIO GENERAZIONALE
Nella Medicina generale, la crescita del 250 per cento dei pensionamenti negli ultimi cinque anni testimonia il passaggio generazionale in corso.
“La gobba previdenziale era già prevista – dice il vicepresidente vicario – ma la pandemia ha influito sulla decisione di andare in pensione, portando ad anticipare la scelta per un certo numero di colleghi. L’età media ante-Covid era di 68 anni, oggi registriamo tanti casi di pensionamenti a 67, 66 o anche 65 anni”.
IL COVID COME UN PETTINE
I ‘vecchi’ lasciano dunque il posto alle nuove leve, pieni di orgoglio e nostalgia per la professione che amano, nonostante le difficoltà accresciute negli ultimi anni e deflagrate con la pandemia.
“Sono emersi – spiega Galvano – tutti i problemi di un sistema rimasto sostanzialmente invariato nella parte organizzativa e strutturale dal 2005 fino ad oggi. I medici di famiglia si sono trovati ad affrontare una pandemia senza avere strutture adeguate, senza il supporto di personale amministrativo e infermieristico e quant’altro”.
CURE PRIMARIE AL CENTRO
“Molti studi – prosegue Galvano – dimostrano che la qualità delle cure nei Paesi sviluppati è direttamente proporzionale allo sviluppo delle cure primarie e i costi che si hanno in Sanità sono inversamente proporzionali al loro sviluppo”.
Per questo un Servizio sanitario nazionale efficiente e universale da qui deve ripartire.
“In secondo luogo, lo sviluppo del rapporto di natura fiduciario tra medico e le quattro generazioni di pazienti di cui si occupa (bisnonni, nonni, padri e figli), si è visto avere un impatto economico-finanziario significativo, riducendo la spesa di almeno il 30 per cento e limitando, in sostanza, le prestazioni necessarie per arrivare alla diagnosi”.
DALL’ENPAM SOSTEGNO AI GIOVANI
“Nei prossimi 5 anni – dice ancora il vicepresidente vicario – il 50 per cento della forza lavoro andrà via e sarà rimpiazzata dalle nuove leve. Entreranno colleghi che per formazione sono più omogenei, avendo fatto un corso specifico di tre anni. Questo implica un approccio alla Medicina generale più uniforme rispetto agli attuali colleghi pensionandi, che si sono dimostrati molto bravi pur venendo da esperienze diverse”.
Inoltre “la nuova generazione è molto competente nella gestione del trasferimento dell’informazione attraverso il canale telematico. Noi ci auspichiamo che i nuovi medici contribuiscano in modo determinante all’efficientamento delle cure territoriali”.
Proprio per questo “l’Enpam è in prima linea e sta studiando una strategia per favorire questo processo e migliorarlo, con l’obiettivo di creare occasioni mission related che possano aiutare i nuovi iscritti a svolgere al meglio la professione”.
Marco Fantini