Le garanzie Enpam per l’accesso al credito
Sono agli inizi della mia carriera. Ritengo di aver superato la fase “giovane” in cui, silenziosamente, ho pensato che fosse normale non poter usufruire di una serie di tutele sociali e che fosse quasi un privilegio poter accedere ad alcuni incarichi considerabili come piuttosto remunerativi, per me quasi trentenne negli anni ’10.
Tanto più che pensavo di poter avere le “spalle coperte” da una corporazione, l’Ordine professionale, e una Cassa Previdenziale (a quanto pare piuttosto florida nelle proprie finanze) che elenca con grande pubblicità le fantomatiche Convenzioni ed Agevolazioni per i propri iscritti (dando l’illusione che essere medico, ad oggi, sia ancora una garanzia rispetto alla propria posizione nella società, come per la generazione degli attuali 60-50enni). Invece, invece…
Sembra che non sia ancora chiaro che un giovane medico attraversa per un periodo lavorativo di almeno cinque anni (se va bene, ma è più facile che siano dieci) fatto di incarichi precari o provvisori, inquadrati come pura libera professione, o di borse di studio con contratti di durata annuale.
Dove sta il problema? Che in questi inquadramenti contrattuali un giovane professionista (e con giovane si arriva a quarant’anni), nella fase in cui sta progettando e realizzando i grandi passi della propria vita, non ha nessun accesso al credito né tramite usuali canali finanziari né, e qui si sfiora la burla piuttosto deprimente, presentando il proprio status di iscritto Enpam verso quegli istituti pubblicizzati sulla pagina del vostro sito.
Dove sta la “garanzia” dell’ente se tanto serve il contratto a tempo indeterminato (unicorno della generazione dei nati intorno agli anni 80-90) per usufruire di servizi finanziari che voi stessi pubblicizzate sul sito?
Dove sono le tutele di una Cassa che prende soldi dai propri iscritti prima ancora che siano in grado di produrre un benché minimo reddito, quando ancora hanno il tocco in testa e l’euforia della tesi appena discussa?
Scrivo questa lettera con l’ennesimo boccone di amarezza di fronte alla consapevolezza che se avessi preso in mano una chiave inglese per fare l’idraulico avrei avuto una migliore posizione sociale e lavorativa.
Enrica Armienti, Siena
Gentile Collega,
per quanto riguarda le convenzioni, la Fondazione non ha il potere di modificare le dinamiche di mercato, ma solo negoziare condizioni migliorative. Come Fondazione però abbiamo definito formule alternative di accesso al credito.
Abbiamo cioè concretizzato un sistema di garanzie più rispondente alle esigenze della professione, anche considerando le possibili vulnerabilità di alcuni momenti critici come quando si avvia l’attività oppure ci si deve rimettere in carreggiata.
I colleghi possono accedere al credito in tre modi.
Il primo è con i mutui agevolati Enpam per l’acquisto della prima casa o dello studio professionale, dove le condizioni di vantaggio più che sui tassi sono proprio sui requisiti di accesso, che appunto possono rappresentare uno scoglio per i più giovani che sono agli inizi della carriera. Noterai che, non a caso, il contratto a tempo indeterminato non è richiesto.
Il secondo è per mutui e finanziamenti legati all’attività professionale, che si possono ottenere con la garanzia sull’80 per cento del capitale offerta dall’Enpam attraverso Cassa depositi e prestiti, in sinergia con il Fondo per le piccole e medie imprese.
Grazie a questo accordo i professionisti possono ottenere tassi di interesse ridotti, finanziamenti di importo maggiore e riduzione dei tempi di concessione del credito.
Il terzo è con il passaggio attraverso un Confidi, grazie al quale si può ottenere una copertura fino al 90% della somma richiesta. Qui trovi il link a un Confidi convenzionato.
Queste due ultime modalità di finanziamento, approntate dall’Enpam nei mesi pre-Covid, con l’emergenza sono state addirittura fatte proprie dallo Stato, che in questo momento le sta garantendo a tutti. Quando lo Stato smetterà di offrire il proprio ombrello, per i medici e i dentisti subentrerà l’Enpam.
Tutte queste soluzioni rappresentano il frutto di un lavoro lungo sul quale abbiamo investito molte energie proprio perché come tu stessa hai rilevato i criteri e logiche commerciali non sempre corrispondono a quelle della professione medica. Tieni duro quindi, l’Enpam c’è.
Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam