Rimini. Rischio radiazione per medico no vax
Tolleranza zero contro le posizioni antiscientifiche.
È quanto promette l’Ordine dei medici di Rimini alle prese con il procedimento disciplinare di un iscritto, accusato di fare propaganda contro i vaccini.
“L’Ordine vigila anche su un proprio iscritto – ha detto il presidente – un medico con posizioni ‘no vax’.
Noi non facciamo processi alle opinioni, ma non possiamo tollerare posizioni antiscientifiche da parte di chi ha una laurea in Medicina ed è iscritto all’Ordine.
Il nostro codice deontologico vuole che si agisca solo su basi scientifiche riconosciute”.
Secondo le segnalazioni riportate all’Ordine, il medico no vax avrebbe espresso forti dubbi sui vaccini durante manifestazioni pubbliche e su alcuni siti. Per fare chiarezza sui fatti il caso è all’esame della Commissione disciplinare che dovrà decidere sull’eventuale provvedimento a suo carico.
Se si dovesse arrivare alla radiazione sarebbe il primo caso nel territorio riminese per motivazioni analoghe.
“Sappiamo – ha detto Grossi – che Rimini è fanalino di coda in Emilia Romagna in tema di vaccinazioni, con soglie dell’88,3 per cento, inferiori a quelle di sicurezza che sono fissate al 95 per cento, per morbillo, parotite e rosolia.
C’è sempre il rischio che qualche focolaio possa accendersi”.
Per questo l’Ordine ha intenzione di promuovere momenti culturali e di confronto per informare il maggior numero di persone sugli effetti dei vaccini.
“La vaccinazione – ha detto il presidente di Rimini – è uno dei presidi sanitari più importanti, che ha evitato milioni di morti causati in passato da vaiolo, peste e altre malattie.
Oggi non c’è la percezione del rischio. Debellato il vaiolo, sono rimasti focolai di poliomielite in alcuni stati: Pakistan, Afghanistan, Nigeria.
Oggi con il web diventano ‘verità’ anche le cose più assurde, come il legame, inesistente, tra vaccinazioni e autismo. Vero che i vaccini possono creare eventi avversi – conclude Grossi – ma ciò vale per ogni farmaco”.