Medici di famiglia, specialisti in gran parte d’Europa

L’Unione Europea dei Medici Generici e di Famiglia chiede anche a livello comunitario pari dignità con le altre discipline

Riconoscere anche a livello europeo la specializzazione in medicina generale equiparandola alle altre discipline, per impedire la marginalizzazione del medico di famiglia e, in Italia, la scomparsa del Servizio sanitario nazionale. È ciò che chiede la Uemo, l’Unione Europea dei Medici Generici e di Famiglia, organo consultivo non governativo del Consiglio d’Europa.

L’Uemo che rappresenta oltre 400 mila medici di famiglia e la cui presidenza è affidata all’Italia per tutto il 2018, ha festeggiato a fine anno i 50 anni dalla fondazione. A margine delle celebrazioni che si sono svolte a Parigi sono stati presentati i dati riguardanti il vecchio Continente dove in 17 dei 28 Paesi membri la medicina generale è già riconosciuta come specializzazione (guarda l’infografica). Gli ultimi ad aggiungersi in ordine di tempo sono stati Olanda e Svezia.

“È importante aprire il dialogo e identificare percorsi comuni con le più importanti istituzioni europee del settore – ha detto il presidente Aldo Lupo. – La nostra strategia è quella di puntare su un rafforzamento della professione del medico di famiglia a livello comunitario. La Uemo mira a promuovere il più alto livello di formazione, pratica professionale e cura dei pazienti, nel campo della medicina generale in Europa, affermando e difendendo il ruolo dei medici di famiglia nei sistemi sanitari”.

Leggi anche:
Una scuola peculiare e più borse di studiodi Alberto Oliveti