Legge ‘dopo di noi’. Cosa cambia

Lo Stato introduce specifiche tutele per i disabili quando vengono a mancare i genitori che se ne sono presi cura.

dopodinoiÈ passata a giugno la legge cosiddetta del ‘Dopo di noi’ con la quale lo Stato prevede programmi di sostegno e sgravi fiscali per l’assistenza ai disabili, soprattutto dopo la morte dei familiari che se ne sono presi cura. Un provvedimento importante, secondo coloro che hanno votato la legge, pensato per evitare l’isolamento e il ricorso automatico all’ospedalizzazione per le persone non autosufficienti. Ma, secondo chi ha dato parere sfavorevole, la norma crea pericolose disparità tra quanti potranno permettersi di lasciare fondi in gestione ad altri, per le cure postume ai figli invalidi e quanti, invece, dovranno contare solo sulle vacche magre dell’assistenza pubblica.

La legge prevede una serie d’iniziative che vanno dall’istituzione di un fondo per l’assistenza successivo alla scomparsa dei genitori/familiari, all’introduzione di regimi fiscali agevolati per la loro assistenza, dall’attivazione di percorsi per l’indipendenza degli individui alla creazione e al sostegno di case-famiglia o di comunità. La legge contiene, anche, significative agevolazioni fiscali, come l’esenzione dall’imposta di successione e donazione , dei vincoli di destinazione, nonché dei contratti di affidamento fiduciario istituiti in favore delle persone con disabilità grave accertata.

Viene previsto, inoltre, un aumento della detraibilità a 750 euro dei premi assicurativi stipulati per garantire un futuro ai disabili. Dopo i pesantissimi tagli degli anni passati, la nuova norma stanzia 270 milioni di euro per i prossimi tre anni. Sarà, infatti sostenuta dalle risorse provenienti da un fondo specifico, istituito presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione di 90 milioni per l’anno in corso, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni per il 2018.

Tuttavia, una lacuna nel welfare pubblico c’è. Un assicurato Inps, per poter lasciare una pensione ai propri figli, nel caso muoia mentre è ancora in attività, deve aver maturato requisiti minimi di anzianità contributiva. In caso contrario, i familiari possono beneficiare di assegni o indennità una tantum, sempre comunque vincolati a eterminate condizioni.

I medici e gli odontoiatri, invece, possono contare su una situazione più favorevole, proprio grazie all’Enpam. I regolamenti dell’Ente prevedono infatti che le tutele previdenziali per gli iscritti scattino fin da subito: è sufficiente l’iscrizione all’Ordine, che si estende automaticamente anche all’Enpam, per avere la garanzia della pensione per sé e per i propri familiari comunque.

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