La pensione Enpam quando si viene a mancare

premorienzaLa pensione di reversibilità Enpam, come quella Inps, è una parte dell’assegno che percepiva il defunto e che viene trasferito ai familiari beneficiari. Cambiano le quote della rendita, più consistenti per i pensionati Enpam: per esempio il coniuge o il figlio, quando sono i soli beneficiari, prendono rispettivamente il 70 e l’80 per cento della pensione del defunto, di contro al 60 e 70 per cento garantiti invece dall’Inps. Il discrimine più rilevante tra i due sistemi si gioca sulla pensione indiretta, quella che spetta in caso di cosiddetta premorienza, quando cioè l’iscritto viene a mancare mentre è ancora in attività.

(In caso di morte prima della pensione, cosa spetta ai familiari – clicca qui per l’infografica)

Nel sistema previdenziale dell’Enpam, diversamente dall’Inps, i familiari dell’iscritto deceduto sono tutelati senza che siano richiesti requisiti minimi di anzianità contributiva. Una garanzia unica nel panorama della previdenza di primo pilastro. Se infatti il medito deceduto non raggiunge l’età pensionabile è l’Enpam a integrare l’anzianità maturata con gli anni che mancano, fino a un massimo di 10 anni.

I familiari possono contare su una pensione di circa 15mila euro all’anno, indicizzati, da ripartire poi in quote percentuali tra gli eventuali beneficiari. Oppure, se si è titolari di altre pensioni a carico di altri enti obbligatori e la somma dei vari assegni è inferiore a 15mila euro, l’Enpam versa la differenza. Oltre dunque alla sicurezza di poter trasferire la propria tutela previdenziale, i medici e i dentisti possono ora contare sulle opportunità del “Dopo di noi” per guardare al futuro con più serenità.

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