È vero che posso fare ricevute fino a 5mila euro senza partita Iva?
Ho letto la risposta data al collega che chiedeva se potesse fare libera professione senza partita Iva. Il mio commercialista invece mi dice che posso emettere ricevute fino a 5mila euro all’anno senza partita Iva, non avendo ambulatorio o studio medico e per visite domiciliari occasionali. È corretta questa interpretazione?
Antonio D’Apote
Gentile Dottore,
per la previdenza Enpam l’avere o meno la partita Iva non fa differenza. Infatti tutte le attività riconducibili alla professione medica sono comunque soggette alla Quota B, indipendentemente da come siano state inquadrate dal punto di vista fiscale (si veda il regolamento del Fondo di previdenza generale articolo 3, comma 2).
Anche la polizza assicurativa che tutela i medici di famiglia per i primi 30 giorni di assenza per malattia o infortunio rimborsa il sostituto, in possesso del solo codice fiscale, eventualmente pagato con prestazione occasionale in ritenuta d’acconto (si veda questo documento a pagina 9).
Tuttavia la partita Iva per esercitare la libera professione è un requisito richiesto dall’Agenzia delle Entrate. Su questo tema è intervenuta con la risoluzione n. 41 del 15 luglio 2020.
In sostanza per i professionisti iscritti a un albo le attività tipiche della professione – sostiene l’amministrazione tributaria – non possono essere considerate frutto di occasionalità. I medici, dunque, non sono lavoratori occasionali proprio in virtù della loro iscrizione a un Ordine professionale.
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N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam.