Lastre digitali, registrazioni e stampe 3D: possibilità tecnologiche in odontoiatria
In odontoiatria, l’evoluzione tecnologica ha portato numerose novità e possibilità, come le lastre digitali, le registrazioni digitali e le scansioni facciali, la stampa 3D. La “virtualizzazione del paziente” presenta grandissimi vantaggi, sia in fase di diagnosi che in fase di terapia. Ne ha parlato in questo video sulla piattaforma Tech2Doc, Costanza Micarelli, vicepresidente della Società italiana di protesi dentaria e riabilitazione orale (Sipro).
L’ingresso della tecnologia in odontoiatria risale a diversi anni fa, già per la fase diagnostica con la radiologia digitale. Con le lastre digitali, la dose di radiazioni al paziente è molto ridotta mentre la velocità della lastra è aumentata – il che abbatte i tempi – e il risultato è immediatamente disponibile.
Le immagini digitali sono elaborate tramite appositi software, in modo da visualizzare volta per volta i dettagli più utili a scopo diagnostico.
Nei primi anni ‘90 è stato definito il protocollo Digital imaging and communications in medicine, “DICOM 3.0”, che ha stabilito un formato standard universale per la gestione, l’archiviazione e la trasmissione di immagini medicali. Si tratta di uno standard pubblico, la cui diffusione consente di avere una base di scambio tra apparecchiature, server, software e computer.
Grazie a questo, in odontoiatria si è in grado di interfacciare con grande precisione le immagini digitali con le impronte digitali, le registrazioni digitali – ad esempio dei movimenti mandibolari – e le scansioni facciali per una diagnosi più accurata e una pianificazione precisa e completa, ottenendo una serie di informazioni che analogicamente non sarebbero gestibili in un unico ambiente.
La produzione di protesi con metodi digitali risale alla fine anni ‘80.
Al giorno d’oggi, il 70 per cento dei laboratori odontotecnici realizza protesi digitali, mentre più del 50 per cento si sta attrezzando con macchine apposite per la fresatura in loco.
L’innovazione più importante in ambito odontoiatrico in termini di flussi digitali, comunque, è la stampa 3D, che però per ora lavora unicamente con materiali plastici.
Claudia Torrisi