Enpam, assurdo togliere la pensione ai medici anti-Covid
L’Enpam denuncia l’insensatezza di una norma, introdotta il mese scorso, che obbliga gli enti di previdenza a sospendere la pensione ai medici che accettano di aiutare le Asl per far fronte all’emergenza Covid.
“È curioso che un lavoratore autonomo libero professionista disponibile a fare un nuovo lavoro di utilità collettiva debba veder sospeso il reddito differito derivante legittimamente da un suo precedente lavoro”, commenta Alberto Oliveti, presidente dell’ente di previdenza dei medici e dei dentisti.
“Assurdo che un medico che lavora e che rischia non venga pagato – continua Oliveti –. Chiediamo al governo e al parlamento di correggere questa stortura”.
Il riferimento è all’articolo 3-bis del decreto-legge 2/2021, che è stato introdotto il 12 marzo scorso con la legge di conversione 29/2021. La norma da un lato prevede che durante l’emergenza Covid le aziende sanitarie e socio-sanitarie possano conferire incarichi remunerati ai medici andati in pensione di vecchiaia, ma dall’altro dispone che il trattamento previdenziale (cioè la pensione) non venga erogato durante i mesi di svolgimento dell’attività.
La senatrice Maria Rizzotti, medico, iscritta all’Ordine di Torino, ha presentato un emendamento al Decreto legge Sostegni che – se approvato – risolverebbe il problema. Nel testo, infatti, si proponedi sopprimere la frase che impone agli enti previdenziali di non erogare la pensione durante lo svolgimento degli incarichi anti-Covid.