Task force, i primi medici in viaggio verso l’epicentro
Dopo il bando lampo e l’adesione fiume dei giorni scorsi, la Protezione civile ha iniziato a inviare questo pomeriggio una prima pattuglia di 19 medici volontari nell’epicentro dell’epidemia di coronavirus. Ecco chi sono i primi reclutati della task force e quanto guadagneranno.
TEST E PARTENZA
Le ultime novità, raccolte dal Giornale della Previdenza dal Dipartimento della Prociv, parlano di una prima tranche di camici bianchi riunita a Roma per i controlli sanitari.
Una fermata intermedia per i primi selezionati dell’unità medico specialistica, che sono stati sottoposti a tampone prima di partire per Bergamo, Brescia e Piacenza come rinforzi.
All’avviso, pubblicato sabato scorso sul sito della Protezione civile, in 24 ore avevano risposto oltre 7.900 camici bianchi da tutta Italia, a fronte in un bando che chiedeva la disponibilità di 300 medici da impiegare in prima linea fino alla fine dell’emergenza nazionale.
CHI SONO I PRIMI RECLUTATI
Del primo piccolo contingente di camici bianchi in partenza per il Nord fanno parte internisti, anestesisti, infettivologi e medici di emergenza urgenza – precisano dal Dipartimento della Prociv – spiegando come siano state selezionare le competenze più utili per arginare l’emergenza.
La selezione dal gruppo dei quasi 8mila candidati continuerà nei prossimi giorni e nella scelta verranno esclusi i medici che già esercitano nelle aree di maggiore contagio, per evitare di privarle di risorse professionali indispensabili.
La chiamata espressa nell’ordinanza emanata venerdì scorso dal capo del Dipartimento della Protezione civile era rivolta a medici dipendenti pubblici, dipendenti di strutture sanitarie private anche non accreditate con il Ssn e liberi professionisti, anche con rapporto convenzionato.
5MILA EURO PIÙ LO STIPENDIO
Nell’ordinanza della Prociv, pubblicata ieri sera in Gazzetta ufficiale, si legge che a ciascun medico verrà corrisposto, direttamente dal Dipartimento della Protezione civile, un premio di solidarietà forfettario di 200 euro per ogni giorno di attività effettivamente prestato.
In pratica, con 25 giorni di lavoro mensili si raggiungerà la quota dei 5 mila euro. Un compenso che non concorrerà alla formazione del reddito e andrà a sommarsi al “trattamento economico complessivo, eventualmente, già in godimento, a carico dei servizi sanitari ovvero delle strutture di appartenenza”.
Ai medici che non sono coperti da un’assicurazione professionale provvederà il Dipartimento della protezione civile, così come indicato nel bando.
TUTTI I RINFORZI IN CAMPO
La task force dei 300 camici bianchi si somma al più ampio contingente dei rinforzi reclutato dal governo e dalle Regioni, con l’impiego anche di laureati in medicina, specializzandi e camici già in pensione.
Come riportato nei giorni scorsi dal Giornale della Previdenza, il piano da 845 milioni di euro ha previsto 20 mila assunzioni di operatori sanitari – di cui 5 mila medici – l’acquisto di dispositivi medici e prestazioni dal privato.
Le misure, pubblicate in Gazzetta, hanno disposto interventi in vari ambiti – dall’assunzione di specializzandi all’aumento delle ore degli specialisti ambulatoriali – per tentare di arginare il problema della carenza di personale sanitario, emerso in tutta la sua drammatica evidenza già nelle scorse settimane.
MANI TESE DALL’ESTERO
Nei giorni dell’emergenza a tendere la mano verso l’Italia sono stati anche molti medici dall’estero.
Per prestare servizio nell’ospedale da campo di Crema, a venti chilometri dall’area di Codogno, è arrivata una “brigata” di medici cubani, mentre ieri pomeriggio è atterrato a Malpensa il terzo gruppo di medici e materiali provenienti dalla Cina. Si tratta di 14 specialisti in diverse branche, tra cui medicina cardiovascolare, medicina respiratoria, infettivologia, epidemiologia, medicina cinese e assistenza infermieristica. Il team di esperti ha portato con sé dispositivi per assistenza medica donati dalla provincia del Fujian.
A Bergamo sono, invece, arrivati dalla Russia 104 specialisti – tra cui 32 medici, oltre ad infermieri e personale addetto alla sanificazione – che eserciteranno all’Ospedale degli Alpini in corso di allestimento.
Antioco Fois