Scuole chiuse e genitorialità
Con la chiusura delle scuole decisa dal governo per contenere la diffusione del virus, le misure di sostegno alle famiglie sono diventate imprescindibili.
Per i medici travolti dallo tsunami dell’emergenza sanitaria e dall’esigenza familiare di accudire i figli a casa, sarà possibile usufruire di un assegno di 600 euro, che salgono a mille euro per i medici dipendenti. Il bonus verrà erogato tramite il libretto di famiglia (Lifa) dell’Inps, lo strumento introdotto alcuni anni fa al posto dei vecchi voucher.
In pratica si tratta di ore prepagate dell’importo lordo di 10 euro che i genitori dovranno assegnare alle persone incaricate del baby sitting.
I genitori dovranno comunicare nella piattaforma le informazioni sulla prestazione ricevuta, come per esempio i dati della persona incaricata, il compenso pattuito, ore di lavoro e luogo. Il o la baby sitter riceverà una comunicazione con i dati inseriti dai genitori per email o sms.
MAMME ENPAM
Nella rincorsa di notizie delle ultime ore, che vede i professionisti delle Casse vittime di una clamorosa esclusione da una misura di sostegno al reddito, uno spiraglio di luce viene dai ministeri vigilanti che il 4 marzo 2020 hanno approvato il regolamento della genitorialità Enpam. Il vecchio regolamento entrato in vigore in via sperimentale nel 2017 era scaduto, e senza via libera ministeriale si rischiava di dover interrompere queste tutele.
La buona notizia è che il sistema di protezione della Fondazione diventa ora stabile.
Il pacchetto di garanzie riguarda anche le studentesse al quinto o sesto anno di corso in dolce attesa che hanno deciso di anticipare l’iscrizione all’Enpam.
Le dottoresse neomamme, che avevano corso il rischio di rimanere scoperte, ora hanno la certezza di poter contare su un assegno minimo di maternità di 6mila euro, sull’indennità di gravidanza a rischio (pagata anche alle libere professioniste e le precarie del sistema sanitario nazionale), sulla possibilità di fare versamenti volontari per colmare buchi contributivi, e infine su un assegno di 1500 euro per le spese di nido e baby sitter nel primo anno di vita del bambino o di ingresso del minore in famiglia in caso di adozione.
Laura Montorselli
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