Rischio autogoal per chi ha cancellato l’addebito diretto
Chi ha disattivato l’addebito diretto dei contributi Enpam in autunno potrebbe avere brutte soprese. Gli iscritti hanno infatti la sicurezza di beneficiare della proroga dei pagamenti e della rateizzazione solo se hanno attivato l’addebito diretto.
SCELTE AVVENTATE
“Ho appena bloccato l’addebito automatico bancario per Enpam”.
“Ho chiamato la banca che ha bloccato i pagamenti. Ho revocato anche quello della quota B”
Non era raro leggere commenti del genere sui social network già nelle prime settimane successive all’entrata in vigore delle restrizioni legate al Covid-19 che hanno bloccato in casa molti medici e dentisti.
Gli autori di questi commenti spesso non si sono limitati a esporre le loro azioni, ma hanno incitato i colleghi a fare altrettanto.
I responsabili di queste “campagne di disubbidienza” avevano tutta l’aria di ignorare quanto il Cda della Fondazione aveva già stabilito dal 13 marzo, a pochissimi giorni quindi dalle restrizioni alle attività professionali dei camici bianchi.
La Fondazione aveva infatti deliberato di spostare dal 30 aprile al 30 settembre i termini per il pagamento dei contributi previdenziali, con slittamento automatico delle scadenze successive.
BATOSTA AUTO-INFLITTA
Gli iscritti, mal consigliati o che si sono fatti prendere dal panico, potranno avere cattive sorprese alla fine della bella stagione. Per esempio chi ha disattivato la domiciliazione bancaria, il 30 settembre, quando il prossimo addebito bancario della quota B non andrà a buon fine, si vedrà recapitare un bollettino Mav con l’importo intero da pagare in unica soluzione. La rateizzazione è infatti prevista solo in presenza di una domiciliazione attiva.
È comunque possibile correre ai ripari riattivando per tempo l’addebito diretto dalla propria area riservata. Tutte le informazioni si trovano qui.