Le Regioni che premiano gli specializzandi
Dopo Toscana e Puglia anche gli specializzandi di Emilia Romagna e Lazio riceveranno un riconoscimento economico per il loro sforzo durante l’emergenza coronavirus. La Lombardia invece, per ora snobba i giovani medici che sono pronti a scendere in piazza.
TOSCANA E PUGLIA
La Regione Toscana verserà agli specializzandi un contributo giornaliero tra i 20 e i 45 euro, in base al livello di rischio biologico a cui sono stati esposti. Il periodo dell’indennizzo è compreso tra il 17 marzo e il 30 aprile.
Secondo la delibera regionale sono però esclusi quelli che durante il periodo dell’emergenza hanno stipulato un contratto libero-professionale e hanno continuato a percepire la borsa di studio.
Anche la Regione Puglia ha stabilito i premi per i suoi medici, che in questo caso dovrebbero oscillare tra i 400 e i 2500 euro lordi. Il periodo coperto va dal 15 marzo al 15 maggio. A quelli che stanno completando il percorso di specializzazione, in particolare, è destinata una parte del fondo da 5milioni di euro proveniente da risorse regionali. Le modalità di pagamento devono ancora essere definite.
In ogni caso sarà compito delle aziende sanitarie locali, o degli enti, comunicare alle Regioni i nomi e l’entità del bonus da riconoscere agli specializzandi.
EMILIA ROMAGNA E LAZIO
In Emilia Romagna il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha annunciato che per gli specializzandi sarà disponibile un fondo proveniente dalle donazioni dei cittadini e finanziato con i 2,3 milioni di euro disponibili per gli interventi di protezione civile. A beneficiare del bonus di circa 600/650 euro dovrebbero essere 3mila giovani medici impegnati nei reparti Covid e non solo. Entro la fine del mese è atteso un decreto con le modalità e i tempi di erogazione.
Anche nel Lazio – in base a quanto annunciato dagli assessori regionali alla Scuola e Formazione e alla Sanità – entro la fine del mese arriverà un bando ad hoc. Gli interessati direttamente impegnati nei reparti Covid sono circa 200, l’entità e la modalità di erogazione del bonus devono però essere ancora definite. L’ipotesi è che il premio possa essere corrisposto come rimborso delle tasse universitarie.
LE REGIONI DEL NO
Notizie negative arrivano invece da altre regioni. Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Umbria non sembrano intenzionate a ricomprendere i giovani medici tra le figure da premiare. Un orientamento contestato dalle associazioni di categoria, che dopo essersi attivate sui social hanno in programma nei prossimi giorni iniziative di protesta.
Lunedì gli specializzandi lombardi, i più coinvolti dall’emergenza Covid-19, scenderanno in piazza a Milano alle 10 in Piazza Città di Lombardia, sede della Regione, per protestare contro la loro esclusione. A organizzare il sit-in un coordinamento di medici specializzandi che nei giorni scorsi ha inviato al governatore Fontana e alla giunta di Palazzo Lombardia una lettera firmata da 1600 giovani medici, senza avere alcuna risposta.
Gianmarco Pitzanti