Via libera ai fondi europei per i professionisti

 

euroAl pari delle Piccole e medie imprese (Pmi), potranno fare domanda per accedere alle risorse stanziate per il 2014-2020

Da quest’anno i liberi professionisti hanno accesso ai fondi europei al pari delle Piccole medie imprese. La novità è contenuta nella legge di stabilità approvata a fine dicembre. “Il cammino è stato lungo e non privo di ostacoli – dichiara il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti –.
Dopo il riconoscimento a livello europeo, arriva anche nel nostro Paese l’atto ufficiale che afferma il valore sociale ed economico dei liberi professionisti. Stiamo parlando di un mondo di persone che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, che quotidianamente dà un contributo decisivo allo sviluppo del nostro Paese, un impegno che non è mai venuto meno anche in questi anni di difficile congiuntura”.

europa Il comma approvato garantisce l’accesso ai Piani operativi regionali e nazionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), rientranti nella programmazione 2014/2020 che ammontano a diversi miliardi di euro.
I liberi professionisti potranno fare domanda al pari delle Piccole e medie imprese poiché la legge di stabilità li equipara in quanto “esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita”.

Un’equiparazione che, come ricorda Oliveti, è già avvenuta in sede europea grazie al lavoro svolto dall’Associazione degli enti previdenziali privati nel gruppo di lavoro “Bolstering the Business of Liberal Professions” durante la presidenza Camporese. “I nostri professionisti – sottolinea Oliveti – dovranno affrontare la globalizzazione dei mercati e della libera circolazione delle idee che sarà sancita con l’attuazione della tessera professionale europea. L’accesso ai finanziamenti comunitari potrà supportarli per perseguire la formazione, lo sviluppo tecnologico e professionale necessari per vincere la sfida. La Camera ha fatto un passo decisivo a favore dei professionisti che sono già in forte sofferenza rispetto ai colleghi stranieri. La tassazione subita e, fino a ieri, l’impossibilità di accedere ai finanziamenti, li poneva infatti in una situazione di svantaggio concorrenziale”.
Il Regolamento Ue 1303 del 2013 rapporto adeppaveva già chiarito che i liberi professionisti potevano avere accesso ai finanziamenti comunitari. In Italia tuttavia diverse regioni hanno continuato ad emanare bandi che contenevano condizioni (come ad esempio l’iscrizione ad una Camera di commercio) che di fatto escludevano i professionisti. Ora la legge di Stabilità li individua come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020.