Tutta un’altra musica

Un medico e un farmacologo mettono alle corde l’Ebola

_TAN0956Gli accordi musicali fanno bene anche alla medicina. Si può dirlo a giusta ragione dopo aver sentito Giovanni Rezza (nella foto qui accanto), direttore del dipartimento di Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate dell’Istituto superiore di Sanità raccontare della sua collaborazione musicale con Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.

“Ho scoperto di condividere con lui la stessa passione per la musica – dice Rezza – quando l’ho sentito suonare con la sua band una sera, a un incontro di medici. Lo conoscevo per motivi professionali racconta – ma dopo averlo ascoltato ho deciso di invitarlo a suonare all’inaugurazione del convegno nazionale sull’Aids che dovevo organizzare a Napoli”.

Proprio in quell’occasione Rezza e Scaccabarozzi suonano insieme un pezzo di blues. Di certo sembra che abbiano trovano l’accordo giusto perché qualche mese fa hanno deciso di organizzare insieme al Gilda, storica discoteca romana nei pressi di piazza di Spagna, il concerto “Together against Ebola” per raccogliere fond iper la lotta all’epidemia. Rezza suona la chitarra elettrica e compone canzoni dai tempi del liceo.

“Poi quando ho cominciato medicina all’università suonavo al Falkstudio, un locale di Trastevere chiuso ormai da qualche anno”, ricorda Rezza. In quegli anni c’era la domenica pomeriggio dei giovani, uno spazio che col tempo divenne la fucina della ‘scuola romana’ di cantautori da dove partirono artisti del calibro di Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Rino Gaetano e dove suonò anche Bob Dylan.

“Prima studiando medicina, poi impegnandomi nel lavoro – continua Rezza – non ho avuto tantissimo tempo per coltivare la passione per la musica anche se ho sempre continuato a suonicchiare e a scrivere canzoni. Negli ultimi tre, quattro anni ho ripreso in mano la chitarra. Suono qualche volta la sera e con qualche amico sporadicamente nei fine settimana, ma quando avrò più tempo – dice – vorrei fare un cd”.

Dal Falkstudio al Gilda, due locali storici romani, alle esibizioni benefiche per la lotta all’Aids e all’epidemia virale che sta colpendo l’Africa.

“Tanti hanno partecipato all’evento romano – dice Rezza – anche politici e vertici istituzionali. Con Scaccabarozzi abbiamo suonato un blues in Mi e Knockin’ on heaven’s door di Bob Dylan, l’abbiamo fatta in versione più rock. Credo che la cosa sia riuscita – dice – perché ci abbiamo messo la faccia. Ci siamo presentati con un look diverso rispetto alla seriosità che si pretende da personaggi istituzionali e questo è piaciuto. In Italia – dice Rezza – sembra che devi essere sempre serioso. Non come in Europa e negli Stati Uniti dove al contrario ormai avere altre attitudini è visto come un fattore positivo nel curriculum vitae”.

Grazie al concerto sono stati raccolti fondi per sostenere le iniziative del ‘Cuamm medici per l’Africa’. ”Abbiamo deciso di raccogliere fondi – conclude Rezza – per sostenere un’organizzazione italiana operante da tempo in Liberia e in Sierra Leone”.

di Laura Petri

@FondazioneEnpam