Basta “rubare” ai pensionati: lotta all’evasione, corruzione, sprechi e privilegi

Temi sindacali e previdenziali

52° Congresso nazionale Federspev Federazione sanitari pensionati e vedove

Celebriamo il nostro 52° congresso in un momento di gravissima difficoltàfederspev per il nostro Paese dopo nove anni della più lunga crisi economico-finanziaria dell’era moderna, giunta forse al momento di svolta (auguriamocelo). Il prezzo pagato dai pensionati è stato pesante, per non dire insopportabile. Nell’arco di questi nove anni una serie di provvedimenti hanno infierito sul principio della perequazione delle pensioni o cancellandola del tutto o riducendola a valore simbolico.

La recente sentenza 70/2015 della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco della perequazione previsto dalla legge Fornero per gli anni 2012-13 per tutte le pensioni superiori a tre volte il minimo Inps, sembrava essere un raggio di sole in un cielo previdenziale plumbeo che purtroppo rimane tale per la decisione del Governo di limitarsi, per motivi finanziari, ad un rimborso parziale e per fasce di reddito fino a 3mila euro lordi mensili. Ma “l’equilibrio del bilancio non è un lasciapassare all’arbitrio della politica” precisa l’ex presidente della Consulta Gustavo Zagrebelsky.

Si riaprirà, quindi, un enorme contenzioso giudiziario sia da parte dei rimborsati parziali che dei non rimborsati. A ciò si aggiunga il cosiddetto ‘contributo di solidarietà’ che viene a gravare sulle pensioni più elevate e che è da considerare un ‘esproprio’ in quanto determina una vera e propria ablazione di quote formanti oggetto dei diritti quesiti che, insieme ai blocchi della perequazione, ha portato negli ultimi nove anni ad un abbattimento del potere di acquisto delle nostre pensioni del 20-25 per cento.

Inoltre le pensioni di reversibilità attendono giustizia al fine di ridurre gli abbattimenti in base al reddito del superstite previsti dalla legge Dini 335/95 e non in rapporto al montante contributivo che ha generato la pensione del de cuius.

Da rilevare che l’Enpam, in merito alla reversibilità, adotta trattamenti più favorevoli

Ciò dimostra che dove c’è una gestione e un’amministrazione più attenta non c’è bisogno di far cassa sempre sulle pensioni. Se la Federspev insiste, da sempre, su questi aspetti non è a causa di una mania ossessiva, ma per colpa del legislatore che fin dal 1992 insiste a penalizzare la categoria dei pensionati che non evade e funge da indispensabile ‘ammortizzatore sociale’ nei confronti di figli e nipoti disoccupati o sottoccupati con una spesa di oltre sei miliardi annui (Censis).

Per contenere il debito pubblico dell’Italia non si può né si deve, evidentemente, tagliare i diritti legittimamente maturati dai pensionati, ma combattere in modo finalmente serio i mali dell’evasione e della corruzione, nonché eliminare sprechi e privilegi, veri cancri del ‘sistema Italia’. (Sintesi della relazione del Presidente della Federspev Michele Poerio).

@FondazioneEnpam