Specialisti ambulatoriali, passa la pensione part-time

Gli specialisti convenzionati potranno diminuire le proprie di ore di lavoro (che verranno ridistribuite ai giovani) per ricevere in cambio una parte della pensione anticipata Enpam.

La novità è contenuta nell’accordo collettivo nazionale siglato martedì 25 giugno tra le organizzazioni sindacali e la Sisac, l’agenzia che si occupa delle trattative per conto delle Regioni.

La nuova Acn recepisce dunque la misura dell’Anticipazione della prestazione professionale (App) proposta dall’Enpam per favorire il ricambio generazionale.

In sostanza un medico che avrà i requisiti per andare in pensione anticipata – cioè almeno 62 anni d’età, 35 anni di contributi con 30 anni di anzianità di laurea – potrà chiedere di dimezzare il carico di lavoro.

A quel punto le buste paga diventeranno due: una dell’Asl, con metà compenso, e una dell’Enpam con metà pensione anticipata.

In base al nuovo articolo 54 dell’Acn, le risorse che le Asl risparmieranno per effetto dei pensionamenti part-time, dovranno essere usate tutte per bandire incarichi a tempo indeterminato per specialisti ambulatoriali fino a 43 anni di età.

La convenzione appena siglata non è tuttavia ancora in vigore. “Le procedure di ratifica – come ha spiegato la Sisac in una nota – proseguiranno ora con la valutazione dell’Acn da parte del Comitato di settore del comparto Regioni-Sanità, del Governo e della Corte dei Conti cui seguirà l’atto di Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni che ne consentirà l’effettiva entrata in vigore”.

Allo stesso tempo l’Enpam dovrà ricevere un’approvazione da parte dei ministeri vigilanti prima di poter partire con l’App.

Gabriele Discepoli

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