Sempre in movimento da Fermo

Con lo spirito dello scalatore un ortopedico marchigiano a 86 anni continua a darsi da fare per aiutare i bambini meno fortunati dell’Africa

copertina colore 2Fermo è il luogo dove è nato e dove ancora vive, ma non certo l’aggettivo che meglio descrive Emidio Grisostomi Travaglini.

A 86 anni fa ancora avanti e indietro con l’Africa impegnato in progetti sanitari. Per presentarsi comincia a raccontare dei trekking fatti sul Kilimangiaro, in Ecuador, in Pakistan e delle sue arrampicate a 5mila metri, mettendo subito in chiaro che è uno abituato a perseverare anche quando il traguardo è distante e da conquistare con fatica.

La storia inizia nel 1991 quando era presidente del Rotary di Fermo. Fu invitato dai missionari italiani a visitare gli istituti che ospitano bambini handicappati.

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“Ho visto una schiera di bambini con deformità alla colonna vertebrale trascurate che li rendevano completamente inabili”. La situazione lo colpì e cominciò a lavorare per contribuire a cambiarla.

Negli anni sono continuate ad arrivare richieste di aiuto (Colombia, Albania, Etiopia, Sierra Leone, Cambogia, Malawi) e ogni volta Grisostomi ha messo in moto una macchina organizzativa fatta di club rotariani, associazioni onlus, fondazioni, cercando di rispondere al meglio.

009 newOggi come allora non sono cambiate le sue motivazioni: “Non è descrivibile la soddisfazione che si prova quando riesci a operare un bambino con il ginocchio flesso e gli ridai la possibilità di camminare”, dice.

Il racconto della sua esperienza africana procede come l’itinerario di un viaggio in cui cambiano gli scenari ma resta la voglia di arrivare. In un quarto di secolo l ’ortopedico marchigiano ha contribuito alla realizzazione di un ospedale in Zambia, ha fatto arrivare in Africa tonnellate di apparecchiature e materiale sanitario dismesso dagli ospedali italiani per attrezzare poliambulatori, organizzato l’invio di container di cibo.

“Tutto quello che ho fatto – dice Grisostomi – è stato grazie ai miei amici, se non avessi avuto il loro aiuto non ce l’avrei fatta”.

Pensa ai suoi conoscenti tecnici, idraulici, muratori, che hanno trasformato un vecchio ufficio del governo inglese acquistato per 10 milioni di lire in un ospedale, alle equipe di volontari medici italiani che hanno utilizzato le proprie ferie per andare in Africa a operare bambini.

passo301060_0001Attualmente sta seguendo a Lusaka il progetto di cardiochirurgia pediatrica ‘Cuore di Bimbi’ nato per operare bambini zambiani con problemi cardiaci direttamente nel loro Paese. “Fino a qualche anno fa un accordo con la Regione Marche consentiva di operare i bambini nel nostro Paese, poi i tagli e quindi abbiamo pensato di poter Schermata 2016-08-30 alle 14.19.12eseguire gli interventi in Zambia portando le attrezzature necessarie e formando il personale sul posto. All’inizio il progetto era sostenuto da tutti i circoli rotariani marchigiani, oggi è rimasto solo quello di Fermo a  credere nella validità del progetto finanziato dalla Fondazione Mission Bambini. Nel corso della prima missione a marzo scorso un’equipe di 10 medici ha operato 7 bambini affetti da cardiopatia congenita e sottoposto a una prima visita diagnostica 30 bambini.