Santucci, da eroe a bersaglio. “per me nessun privilegio”

“Non è stato indetto alcun concorso e non è stato pubblicato alcun bando per me”.

Lo spiega Carlo Santucci, medico romano 33enne che dopo essere diventato famoso mentre era in vacanza sulle Dolomiti per aver salvato la vita a una donna in arresto cardiaco  su una linea ferroviaria dell’Alto Adige , si è visto contattare dal direttore sanitario dell’Usl di Belluno per un colloquio .“Ho fatto il mio dovere, non voglio essere chiamato eroe.

Non voglio neppure favori o privilegi, ma è bene chiarire che non ne ho ricevuti, perché non voglio suscitare o essere oggetto di alcuna polemica.

Ciò che conta veramente è di aver salvato una vita”.

Santucci, divenuto suo malgrado un eroe dei social, nel frattempo ha incontrato il direttore sanitario dell’azienda sanitaria bellunese, Adriano Rasi Caldogno, e ha ricevuto un messaggio di apprezzamento dalla segretaria di Luca Zaia, presidente leghista della Regione Veneto.

“Durante il colloquio con il direttore sanitario – spiega il 33enne precario – mi è stato ribadito che il Veneto, come d’altronde il resto del Paese, ha un grave problema di carenza di medici e che sono tanti i bandi aperti. Mi sono sentito molto apprezzato e le istituzioni di quella Regione mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, invitandomi a concorrere per uno dei posti vacanti. La mia priorità però resta quella di entrare in una scuola di specializzazione: che sia nel Lazio o in Veneto, poco importa”.