Riforma della Quota A, a che punto siamo

logo ENPAM PAYOFF - RGBLa riduzione, pensata per venire incontro alle esigenze degli iscritti e per dare gambe all’assistenza strategica, attende il via libera dei ministeri

Riduzione del contributo massimo e destinazione di una quota delle entrate contributive all’assistenza strategica. Sono le principali novità introdotte con la riforma della Quota A, presentata dall’Enpam a dicembre 2014 subito dopo la delibera del Consiglio nazionale di novembre. Il nuovo regolamento del Fondo, ancora fermo ai ministeri, consentirà di trovare ingenti risorse per aumentare le tutele a favore soprattutto delle fasce più giovani della categoria professionale.

MENO CONTRIBUTI PIÙ ASSISTENZA

In sostanza la riforma da una parte riduce l’importo massimo del contributo annuale di Quota A – che passerà dagli attuali 1410,90 euro (oltre al contributo di maternità) a 1075 euro – dall’altra stabilisce che il 15 per cento di questa contribuzione venga annualmente destinato a favore dell’assistenza.

Un’iniezione di risorse da utilizzare per realizzare i progetti del cosiddetto “Programma quadrifoglio”: previdenza complementare, accesso al credito agevolato, coperture assicurative, assistenza sanitaria integrativa.

Il ricavato serve in parte anche per ampliare le misure a favore della genitorialità, contenute in una bozza regolamentare anch’essa attualmente al vaglio dei ministeri.

LEVA STRATEGICA PER I GIOVANI

La Quota A dell’Enpam è il fondo pensione a cui sono automaticamente e obbligatoriamente iscritti tutti i medici e i dentisti italiani dal momento in cui entrano a far parte dell’Ordine.

Questo fondo garantisce ai giovani professionisti una copertura previdenziale continuativa, anche quando la carriera non è pienamente avviata, a fronte di un esborso minimo (fino a 30 anni meno di 20 euro al mese, che diventano circa 33 euro al mese fino a 35 anni).

“Bisogna far capire bene ai colleghi – spiega Alessandro Innocenti, presidente dell’Ordine di Sondrio e consigliere di amministrazione Enpam, – tutti i vantaggi che traggono dall’iscrizione alla Quota A nell’arco della vita professionale oltre, ovviamente, alla garanzia dell’assegno minimo che maturano al momento della pensione. Sono vantaggi che nessun altro ente previdenziale può dare”.

La riforma proposta dall’Enpam accresce il valore strategico del fondo come leva per favorire la crescita professionale dei giovani e dare al contempo maggiori tutele agli iscritti in caso di disagio e di non autosufficienza.

  di Laura Montorselli

@FondazioneEnpam