Possibile diventare mmg senza borsa

I precari potranno frequentare il corso triennale senza vincere il concorso. E ottenere la convenzione anche prima di diplomarsi

Di fronte alla carenza di medici di famiglia, la politica reagisce eliminando l’obbligo di ottenere una borsa di formazione. A prevederlo è il decreto legge Calabria (n. 35/2019, in via di conversione).

La norma infatti consente ai medici risultati idonei ai concorsi di ammissione, anche senza risultare vincitori, di accedere in sovrannumero ai corsi triennali di formazione specifica, purché nell’ultimo decennio abbiano cumulato 24 mesi di esperienze lavorative – anche spezzettate – nell’ambito della medicina generale.

Chi riuscirà a sfruttare questa possibilità non percepirà una borsa di studio, ma salirà su uno scivolo che potrebbe portarlo a firmare direttamente la tanto agognata convenzione con il Servizio sanitario nazionale.

Un’altra recente legge (n. 135/2018, articolo 9) ha infatti stabilito che fino al 2021 per ricevere un incarico convenzionale non occorre aver conseguito il diploma triennale ma basta essere iscritti al corso.

CLASSIFICA

Certo ci saranno delle priorità da rispettare. Quando una Asl metterà a bando un posto vacante dovrà chiamare prima chi ha conseguito il diploma triennale, poi chi era già iscritto al corso di formazione e infine chi è potuto entrare in sovrannumero grazie alla possibilità introdotta dal decreto Calabria.

Questo quadro normativo diventerà definitivo con la conversione del decreto legge, attesa entro i primi di luglio, a meno che il Parlamento non faccia marcia indietro.

POSTI LIMITATI

Anche se senza borsa, i posti a disposizione per entrare in sovrannumero non saranno infiniti. Le regioni avranno al massimo due milioni di euro per organizzare i corsi, che potranno essere anche a tempo parziale.

I posti che si potranno mettere a disposizione con queste risorse verranno attribuiti prioritariamente a chi dimostra la maggiore anzianità di servizio nel campo della medicina di famiglia, della continuità assistenziale o del 118.

ULTRACINQUANTENNI

Non è la prima volta che una norma consente ai medici di entrare nei corsi di medicina generale in sovrannumero. Già la legge 401/2001 ha previsto questa possibilità per chi si è laureato entro il 1991. Pure in questo caso niente borsa di studio, mentre è stato garantito il diritto di svolgere attività libero professionale.

La legge è tuttora in vigore anche se, considerando il requisito della laurea entro il 31 dicembre 1991, i più giovani che ne possono usufruire sono comunque, come minimo, ultracinquantenni. Eppure c’è chi ancora utilizza questo canale.

A quanto risulta al Giornale della Previdenza, sono stati almeno 150 i soprannumerari ammessi all’ultimo corso triennale (2018-2021) con quote più importanti che si registrano in Sicilia (70) e in Lombardia (36).

Il  numero è stato lievemente superiore a quello complessivo registrato l’anno precedente, quando al corso per il triennio 2017-2020, i soprannumerari in Italia sono stati 130.

Gabriele Discepoli e Eva Antoniotti