Polizze, un sistema senza vincenti

Il rapporto annuale di Ania sul mondo delle assicurazioni professionali in sanità conferma gli aumenti del costo delle polizze e del numero delle denunce registrate. dalle compagnie allarme sui conti, ma al risarcimento si arriva solo in un caso su tre.

Il costo di una polizza assicurativa per i medici è aumentato in media nel 2013 del 10 per cento rispetto all’anno precedente. A evidenziare il deciso incremento di prezzo per uno strumento diventato da un anno obbligatorio non è un sindacato di camici bianchi ma l’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie assicurative che operano in Italia.

Il dato è in contrasto con quanto avviene nel settore delle strutture sanitarie, dove i premi sono diminuiti invece di circa il 2 per cento. Una parziale spiegazione rispetto a quanto è avvenuto si ritrova nel fatto che i sinistri denunciati sono tornati ad aumentare per la prima volta dal 2009, ma solo per la quota riferita ai professionisti: +2,4 per cento contro il -5,5 per cento delle strutture sanitarie.

Il risultato è, secondo le assicurazioni, uno squilibrio dei conti del settore sanitario che non trova ancora una soluzione, nonostante il costo medio dei risarcimenti (pur con ampie variazioni al suo interno) rimanga stabile intorno ai 47mila euro. Il rapporto tra sinistri e premi è peggiorato al 139 per cento rispetto al 122 per cento dell’anno precedente, indicando quindi per ogni 100 euro incassati dalle assicurazioni un esborso pari a 139 euro in risarcimenti.

Dal rapporto emerge insomma un modello che punisce gli assicuratori, costringendoli a operare in perdita, penalizza i medici, aumentando premi che per alcune categorie superano i 10mila euro annui, e sorprendentemente riesce a non soddisfare neanche chi ritiene di avere subito un danno.

La percentuale di sinistri per cui la compagnia non procede a risarcimenti è infatti pari al 70 per cento per chi si rivolge a una struttura sanitaria e del 60 per cento per chi denuncia direttamente un medico. Numeri che daranno una nuova spinta al dibattito sull’introduzione del sistema no fault in sanità, sul modello francese che punta a risarcire il danno limitando il numero di azioni legali.

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Andrea Le Pera

@FondazioneEnpam