Occupare per non scomparire

Un centinaio di neoabilitati si impadronisce per qualche ora delle sedi degli Ordini provinciali, mentre le istituzioni decidono sul futuro della formazione medica post lauream.

Un’occupazione fisica delle sedi provinciali degli Ordini e una virtuale con la diretta video su Internet e una mobilitazione sui social network. È la protesta ‘2.0’ messa in atto da un gruppo di giovani medici neoabilitati e senza sigle, che lunedì 28 luglio hanno preso possesso simbolicamente degli Ordini di Napoli, Roma, Ancona, Palermo e Modena per richiamare l’attenzione delle istituzioni sui temi decisivi per il loro futuro professionale.  roma2

Un’iniziativa nata per chiedere percorsi formativi professionalizzanti e un rapido ingresso nel mondo del lavoro e svoltasi proprio in concomitanza con le fasi finali dell’iter amministrativo e parlamentare che – in base a quanto annunciato dal Governo – già a partire da quest’anno riporterà a 5.000 il numero di borse per le scuole di specializzazione medica.

Un’occasione che ha avuto tra i suoi più attivi promotori le rappresentanze locali della Fimmg Formazione, ma pensata per compattare l’intera categoria alla vigilia della pubblicazione del primo bando con prova unica a graduatoria nazionale, atteso per il 31 luglio (leggi anche “Specializzazioni: ‘Si torna a 5mila borse'”).

Proprio sul tema della prova unica, i giovani medici hanno chiesto garanzia di massima trasparenza. Gli ‘occupanti’ in carne ed ossa sono stati un centinaio e migliaia quelli coinvolti su Twitter (l’hashtag #noiceneoccupiamoetu in poche ore ha superato i 1.100 cinguettii).napoli1 (1)

I partecipanti alla mobilitazione hanno denunciato nuovamente la mancanza di programmazione e la disparità tra numero di accessi alle facoltà di medicina e chirurgia e i posti per la formazione post lauream: dalle già citate borse di specializzazione a quelle per la medicina generale.

napoli2Una carenza – denunciano i promotori – che finisce per allungare i tempi morti tra la fine della formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro, con perdita di occasioni professionali e reddituali. Ulteriori temi della protesta, l’abolizione di un comma della bozza del Patto per la salute (il 4 dell’articolo 15, ndr) che avrebbe riconosciuto anche altre attività come utili per la formazione in medicina generale (come le sostituzioni di guardia medica) e il ‘no’ al blocco del turn-over per i neo-specialisti del Ssn.

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