Nei panni degli altri

A Venezia i medici cercano il confronto sul palcoscenico. Calandosi nella parte di un altro si comprendono le difficoltà di ognuno e si cercano le risposte giuste per una sanità migliore

OMCeO-VE (12 di 12)Un camice e un palcoscenico sono stati sufficienti a far sentire medico di medicina generale un radiologo. È stato così a Venezia dove il 19 settembre alla Scuola Grande di San Marco un gruppo di medici e filosofi dell’Università Ca’ Foscari ha messo in scena due situazioni tipo del lavoro del medico di famiglia e dell’ospedaliero per riflettere sulle difficoltà della loro vita professionale. Nel corso del convegno dal titolo ‘Il potere sulla vita: etica o economia della cura?’ un gruppo di medici e filosofi dell’università Ca’ Foscari, ha proposto un esperimento teatrale che prevedeva il coinvolgimento attivo del pubblico.

Più di cento i medici in sala: c’erano ospedalieri, ambulatoriali, medici di famiglia, giovani a inizio carriera e pensionati con i capelli bianchi. A loro, al termine della rappresentazione è stato chiesto se si riconoscessero nelle situazioni descritte in scena dai medici-attori e soprattutto è stato chiesto: “C’è qualche scena che rifareste in modo diverso?” L’interesse dimostrato è stato tale che la risposta non si è fatta attendere. A rompere gli indugi per prima è stata una dottoressa, medico di famiglia che ha indossato il camice del medico- attore ed è salita sul palco coinvolgendo la compagnia nella sua personale scena.

Stessa cosa ha fatto un radiologo che a modo suo ha recitato la scena del medico di famiglia di fronte al paziente che insiste per fare un esame non ritenuto indispensabile. Vestendo il camice del medico attore ognuno ha espresso la propria sensibilità. Calandosi in una dimensione che a volte non è la sua il radiologo, la prima dottoressa, e tanti altri che si sono avvicendati sul palco hanno mostrato l’atteggiamento alternativo possibile di fronte a una situazione e anche questo è stato motivo di dibattito. Tutti, medici e filosofi presenti, hanno riconosciuto il valore del progetto e l’importanza di diffondere l’iniziativa anche alla collettività. “L’esperienza – ha detto Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici della città lagunare che ha organizzato l’evento – ha evidenziato come sia più facile comprendere le difficoltà altrui se ci si veste con i suoi panni”.

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Laura Petri

@FondazioneEnpam