Mmg, in Lombardia il corso non trova iscritti

Il corso di formazione per medici in medicina generale lombardo inizierà in ritardo perché a oltre un mese e mezzo dalla pubblicazione della graduatoria non è ancora stato raggiunto il numero minimo necessario per la partenza.
Per il triennio 2017/2020 la Regione aveva messo a concorso 100 posti suddivisi su sei poli distribuiti in altrettante città della regione e assegnati con una graduatoria resa pubblica a fine novembre.

La causa del problema è la contemporaneità tra l’assegnazione dei posti per il corso di Mmg e per le specialità

Poiché dopo le prime assegnazioni in tre dei sei poli non era stata raggiunta la quota minima di 12 persone, precondizione per l’avvio delle lezioni, si è reso necessario procedere allo scorrimento delle liste e di conseguenza la partenza è stata rinviata al mese di febbraio.

“La causa del problema è la contemporaneità tra l’assegnazione dei posti per il corso di Mmg e per le specialità – dice Anna Pozzi, coordinatrice del Corso presso il polo di Bergamo -. Moltissimi laureati hanno disdetto la propria partecipazione dopo aver saputo di essere stati ammessi a una borsa di specializzazione”.

Secondo l’ultimo aggiornamento, risalente alla fine della scorsa settimana, il corso avrebbe 44 iscritti certi.

Il meccanismo prevede l’invio di una lettera ai 56 primi esclusi dalla graduatoria che hanno una settimana di tempo per comunicare la propria decisione. Scaduto il termine, in presenza di ulteriori posti disponibili verrà contattato un numero pari di esclusi fino al completamento dei posti messi a bando.

Le graduatorie tuttavia hanno validità solo fino al prossimo 12 febbraio.

“I posti non assegnati entro quella data saranno persi per sempre” avverte Pozzi.

Un’eventualità che Polis Lombardia, la società della Regione che organizza il corso, sta  tentando di scongiurare.

“Il nostro obiettivo è dare la possibilità ai ragazzi che hanno scelto questa professione di sfruttare tutte le opportunità disponibili – dice Alessandro Colombo, direttore dell’accademia di formazione lombarda – e faremo tutto il possibile, anche facendo sentire la nostra voce al ministro, perché tutti i posti siano assegnati. Il corso non è a rischio”.

Evidentemente c’è un problema di riconoscimento sociale del ruolo del medico di medicina generale

Una situazione simile si era già verificata nel triennio 2015-2017, quando di fronte alla contemporaneità tra le ammissioni alle scuole di specialità e al corso di formazione per mmg venne prorogato con decreto ministeriale il termine di decadenza delle graduatorie di quest’ultimo.

“La questione rilevante è che su 250 disponibilità inviate abbiamo meno di 50 posti assegnati – prosegue Colombo – e se questo avviene evidentemente c’è un problema di riconoscimento sociale del ruolo del medico di medicina generale. Non potrebbe essere altrimenti, se da un lato l’università è costruita sulle specialità e dall’altro le trattative sulla convenzione sono bloccate da anni. Quanto sta avvenendo al corso – conclude – rende evidente che è ormai necessaria una nuova organizzazione delle modalità di formazione, questa volta costruita sulla domanda e non sui fabbisogni storici”.

Andrea Le Pera