Milano porta lo zucchero in tribunale

Dopo le carni rosse e il latte, l’Ordine dei medici milanese mette alla sbarra l’alimento principe del pasticcere per fargli il processo ‘più dolce di sempre’.

Il 18 giugno nell’Aula magna dell’Università degli studi di Milano è stato messo in scena un vero dibattimento processuale che dopo il rituale scontro tra accusa e difesa ha portato alla pronuncia della sentenza di condanna.

Lo zucchero è stato riconosciuto colpevole dei reati previsti dall’articolo 582 e 583, primo e secondo comma.

E cioè è stato giudicato responsabile di indurre e incrementare – in soggetti per altro predisposti –, malattie come le carie dentali, il diabete mellito, l’obesità, l’insufficienza renale, le problematiche cardiovascolari e le degenerazioni cognitive come l’Alzheimer, accelerando in altri termini i processi di degenerazione vascolare e di invecchiamento”.

A pronunciare la sentenza “a nome del popolo italiano” nei confronti dell’imputato presente in aula nei panni di un pasticcere, figura che nell’immaginario collettivo più lo interpreta, è stato il presidente della Sezione del Tribunale penale di Milano Fabio Roja.

La pena inflitta è di un anno di lavori socialmente utili che consiste nella redistribuzione in favore dei paesi più poveri per tentare un equilibrio di tutte le risorse alimentari.

Viene in definitiva sottolineato che lo zucchero è una sostanza fondamentale ma che deve essere consumato con moderazione e che è di primaria importanza l’educazione dei consumatori.

Utilizzando la formula dello spettacolo teatrale l’Ordine dei Medici milanese ha realizzato l’evento dal titolo ‘Lo zucchero (non) fa male’ coinvolgendo uomini e donne di legge ma anche la cittadinanza

Tra i protagonisti in aula anche una madre di famiglia che in aula ha parlato della sua esperienza nelle mense scolastiche.

“Abbiamo voluto andare oltre l’aggiornamento professionale – ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi – e porre al centro della pubblica opinione il tema dell’alimentazione consapevole che presuppone consumi e stili di vita attenti e non superficiali”.

Lo zucchero è da condannare – ha detto Rossi – ma occorre anche ricordare che i carboidrati sono alla base della vita e della respirazione cellulare e senza carboidrati noi non potremmo stare.

Il problema è la quantità. E poi ancora come si introducono gli zuccheri, con quali alimenti vengono presi. È la misura che fa la differenza – ha detto”.