Medicina generale, meno borse e meno posti

Per il triennio 2019-2022 i posti messi a disposizione in totale per la formazione nella Medicina generale, sia con borsa di studio che senza, dovrebbero essere inferiori a quelli dello scorso anno, nonostante la novità dei ‘sovra numerari’ introdotta dal decreto legge Calabria.

D’altronde, rispetto agli oltre 78,7 milioni di euro stanziati nel 2018, un anno particolare in cui ci sono state due delibere e quindi due finanziamenti – prima 38,7 milioni e poi altri 40 – per il 2019 si potrà contare “solo” su 48,7 milioni di euro per i borsisti.

E i 2 milioni di euro stanziati dal ministero per ripagare i costi della formazione di chi frequenterà le scuole senza borse, i cosiddetti sovra numerari, non consentiranno, in base ai calcoli delle Regioni, l’immissione di più di 666 nuovi corsisti.

I dubbi e le richieste delle Regioni
A determinare la ripartizione dei posti a disposizione senza borse di studio per ogni Regione è stata la commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che in questo documento spiega che “1000 euro pro-capite, per l’intera durata del percorso formativo” indicati nella relazione tecnica allegata al Decreto Calabria, è un dato “fortemente sottostimato”.

Di fatto, i 2 milioni di euro stanziati nella realtà non riusciranno – secondo quanto scrivono le Regioni – a coprire i costi di 2.000 frequentatori dei corsi, ma solo di 666 (che diventano 688 aggiungendo le Regioni e Province Autonome escluse dalla ripartizione).

Nello stesso documento, poi, le Regioni propongono una proroga della prova di selezione.

I concorsi, infatti, si sarebbero dovuti tenere in tutta Italia il prossimo 4 dicembre ma probabilmente slitteranno al 22 gennaio come richiesto dalle Regioni “fermo restando l’impegno a garantire l’avvio del corso entro la fine di marzo 2020”, si legge nel documento.

A prescindere dallo slittamento della prova di selezione, però, è l’avvio del corso a marzo 2020 che non convince tutti i diretti interessati.

Fino al 2017, infatti, la partenza era solitamente calendarizzata nel novembre dello stesso anno ma dal 2018 (a causa della seconda delibera che però ha portato 40 milioni di euro in più) i corsi sono cominciati a marzo del 2019 e non più dello stesso anno.

Cosa che molto probabilmente avverrà anche quest’anno.

Chi sale e chi scende
Dai primi bandi pubblicati da 15 regioni si può però cominciare a fare una prima analisi dei posti messi a concorso quest’anno.

E si scopre che alcune regioni hanno aumentato il numero totale dei posti a disposizione rispetto allo scorso anno, grazie ai posti senza borse e a detrimento di quelli retribuiti.

In Piemonte, ad esempio, quest’anno potranno partecipare alla formazione per Mmg in 207 contro i 189 dello scorso anno. Peccato però che lo scorso anno i borsisti fossero 189 e quest’anno solo 120.

Va meglio in Sardegna, dove i borsisti rispetto allo scorso anno sono 5 in più.

Male invece va in Sicilia e in Puglia, dove ci saranno rispettivamente 46 e 39 borsisti in meno rispetto allo scorso anno.

Anche il Molise, rispetto al 2018, ha praticamente dimezzato il numero delle borse di studio.

Se, infatti, l’anno scorso erano previsti 20 borsisti, quest’anno ce ne saranno solo 10 e gli altri 10 dovranno accontentarsi di un posto senza borsa.

Maria Chiara Furlò