L’opportunità del welfare integrativo

Esperti, attori del settore e istituzioni riuniti al Forum di Itinerari Previdenziali per un confronto sulle tutele della previdenza e dell’assistenza presenti e futuro

“Il welfare integrato sta assumendo un ruolo predominante per garantire la tutela dei bisogni sociali e il benessere dei cittadini, il suo peso crescerà sempre di più”. Lo ha detto Alberto Oliveti, Presidente Enpam e dell’Adepp, nel suo saluto augurale in apertura del forum “I nuovi bisogni sociali tutelabili dal welfare integrativo”, organizzato da Itinerari Previdenziali il 5 aprile scorso a Roma.

All’incontro erano presenti tutti gli attori del welfare integrato: casse di previdenza, fondi pensione e sanità integrativa.

Oliveti ha spiegato come Enpam, con l’obiettivo di tutelare l’occupazione e la qualità del lavoro dei suoi iscritti, stia puntando molto in questa direzione. “È indispensabile ripensare alla tutela di ogni fascia sociale, senza escluderne nessuna; noi abbiamo sentito l’esigenza di concentrarci maggiormente su momenti chiave per l’individuo: l’inizio della professione, la costituzione della famiglia, la genitorialità. È qui che bisogna aumentare le tutele, su queste tappe esistenziali e sui nuovi bisogni sociali che emergono”.

Vanno in questa direzione gli ultimi provvedimenti presi dalla Fondazione per i suoi iscritti: dalla copertura per le Long term care, alla concessione di mutui per la prima casa, al nuovo regolamento sulla genitorialità, fino alla possibilità di iscrizione a partire già dal V e VI anno di università per gli studenti di medicina e odontoiatria.

Uno scenario che cambia

È sempre più evidente come a causa delle carenze strutturali del sistema pubblico si stia aprendo uno spazio ampio per il privato, il cosiddetto ambito d’applicazione del “secondo pilastro”, che comprende previdenza, invalidità, non autosufficienza, inoccupazione e assistenza socio-assistenziale. Nel mondo, secondo le proiezioni Onu, gli over 65 stanno per suoperare il numero dei bambini con età inferiore a 4 anni.

Nel nostro Paese i decessi già superano le nascite e un bimbo italiano nato oggi ha buone probabilità di diventare centenario. Se da un lato constatiamo la felice condizione di un’aspettativa di vita in crescita, dall’altro dobbiamo fronteggiare una serie di sfide sociali di complessa gestione: invecchiamento della popolazione, economia stagnante, contrazione del welfare, progressiva cronicizzazione delle malattie e stili di vita inappropriati.

Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali e moderatore, ha anticipato che proprio questo tema sarà al centro del meeting annuale sul welfare integrato “Verso la gestione integrata della protezione sociale complementare per la persona” in programma il prossimo novembre.

Laura Crescentini, Coordinatrice Assoprevidenza e componente del Comitato Tecnico Scientifico di Itinerari Previdenziali, nella sua ampia rassegna sui trend del welfare integrato nelle PMI in Italia, ha mostrato come anche nelle piccole e medie aziende (slide) le politiche di welfare aziendale siano in crescita, soprattutto sui versanti della sanità complementare e della conciliazione vita-lavoro.

Un’intera sezione del seminario è stata dedicata agli operatori del mercato: Ivan Abbruzzo di Willis Towers Watson, ha evidenziato come la salute dei lavoratori sia una priorità per le aziende che, con programmi di welfare integrato, migliorano produttività, sicurezza, salute e consapevolezza del rischio (slide); Giovanni Conte di Tendercapital ha parlato delle Residenze Sanitarie Assistenziali sia come opportunità di investimento nell’economia reale, sia come generatrici di servizi sui territori e nuova occupazione (slide); infine Enrico Vanin di Aon si è concentrato sull’importanza del nuovo “oro” dell’economia: i dati. L’analisi dei dati (analytics) può aiutare a prevedere futuri rischi e permettere di fare sanità predittiva, non solo reattiva (slide).

Stefania Lucchese (Agenzia delle Entrate) ha spiegato nel dettaglio come funziona oggi la dichiarazione dei redditi precompilata e come avviene la comunicazione dei rimborsi delle spese sanitarie (slide).

A chiudere il workshop, Nando Minnella (capo della Segreteria Tecnica del Ministro della Salute), invitato a esporre le prospettive future del welfare integrativo. Fermo restando l’obiettivo governativo di garantire assistenza sanitaria di qualità ad ogni cittadino – ha detto Minnella – lo Stato oggi fronteggia sempre più evidenti problemi di sostenibilità. Ecco perché attivare un maggiore coinvolgimento del privato. La partita è aperta e il ragionamento sul “secondo pilastro” è tutto da costruire.

Imprescindibile punto di partenza, secondo Minnella, deve essere una “cornice regolatoria adeguata con norme chiare ed efficaci, affinchè l’assistenza integrata possa essere ben strutturata e la coesistenza pubblico-privato ben regolamentata”.

Cinzia Guadagnuolo

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