Lettere al Presidente: in pensione prima, l’assegno si allunga

Nel caso della pensione anticipata Enpam, resta la grande penalizzazione per chi pur avendo 42 anni di contributi e 64 anni di età vede decurtato l’assegno del 12%. Con 42 anni non ci dovrebbero essere penalizzazioni.

Giancarlo Tondolo Gherbezza, Buja (Ud)

 

Gentile collega,

con la riforma delle pensioni entrata in vigore nel 2013 l’Enpam ha mantenuto un sistema flessibile di uscita dal lavoro, per cui con determinati requisiti si può andare in pensione già a 62 anni, prima cioè dell’età prevista per la vecchiaia (68 anni) oppure senza limiti di età con 42 anni di contribuzione.

L’Enpam non applica alcuna penalizzazione sulle pensioni. Ci sono però dei coefficienti di adeguamento all’aspettativa di vita per fare in modo che tutti, nell’arco della vita, a parità di condizioni ricevano complessivamente lo stesso trattamento.

Per fare un esempio grossolano: se al momento del pensionamento ho davanti a me, statisticamente, un’aspettativa di vita di 20 anni, l’Enpam mi darà ogni anno un ventesimo del mio salvadanaio previdenziale.

Se invece vado in pensione cinque anni prima, vorrebbe dire che mi appresto a prendere la pensione per 25 anni. Quindi, l’Enpam ogni anno dovrà darmi un venticinquesimo del mio salvadanaio previdenziale.

Ecco spiegato l’adeguamento all’aspettativa di vita.

Del resto è lo stesso meccanismo che si applica  anche nel sistema contributivo dove i coefficienti di trasformazione cambiano in funzione dell’età del pensionamento.

Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam