Lettere al Presidente: per aiutare i giovani l’Enpam non taglia le pensioni

È giusto dare aiuti per la genitorialità ma da dove si prendono le coperture? Ho un cattivo pensiero. Dai pensionati come hanno sempre fatto.


Luigi Antonacci, Bari

 

Gentile collega,

le risorse per finanziare le misure per la genitorialità e altre iniziative di assistenza strategica derivano dalla contribuzione alla Quota A del Fondo di previdenza generale dell’Enpam, e quindi dal lavoro, non certamente dalle pensioni. Queste tutele fanno parte di un programma più ampio su cui la Fondazione sta lavorando per sostenere nel concreto i giovani già durante la vita lavorativa e non solo quindi nel momento del pensionamento.

Di recente l’Enpam, insieme con l’associazione delle casse previdenziali (Adepp), ha anche avanzato la proposta di destinare il 5% dei rendimenti del patrimonio al finanziamento di nuove prestazioni di welfare a sostegno degli iscritti. Purtroppo l’iniziativa è rimasta fuori dal decreto crescita nonostante il confronto tecnico-politico, ma è auspicabile che possa essere recuperata nell’ambito delle norme di conversione in sede parlamentare.

Quanto alle tue preoccupazioni tengo a precisare che i pensionati Enpam in questi anni non hanno subìto il blocco della perequazione, né dovranno temere il taglio delle pensioni di importo più elevato, che a giugno toccherà invece i pensionati Inps.

La politica dell’Enpam, infatti, è stata sempre quella di non toccare i diritti acquisiti, premessa su cui si è basata anche la più recente riforma delle pensioni, e di trovare le risorse per la sostenibilità nel lungo periodo in una visione prospettica, piuttosto che in una politica di tagli.

 

Alberto Oliveti
Presidente Fondazione Enpam