L’Enpam non sia terreno di battaglie improprie

presidente-2Ho voluto fortemente la riforma dello Statuto, che secondo me ha portato in Enpam due grandi innovazioni: una è il welfare professionale come obiettivo istituzionale (promuovere l’attività professionale e tutelare il reddito). La seconda innovazione è la presenza nell’Assemblea, oltre ai rappresentanti ordinistici, dei componenti della professione anche espressione dei sindacati maggiormente rappresentativi. La loro presenza è finalizzata ad aumentare la forza e l’autorevolezza della Fondazione nel difendere gli obiettivi istituzionali dall’insidia dei rinnovi convenzionali, che possono nascondere danni per il futuro previdenziale, e dagli appetiti impropri. Questa rafforzata rappresentatività introdotta dal nuovo Statuto serve a tutelare maggiormente gli specifici interessi legittimi degli iscritti alla Fondazione, non finalità di parte.

L’Enpam, infatti, non deve essere terreno di battaglie improprie. Il patrimonio supera oggi i 19 miliardi di euro, in questo scorcio di anno difficile ha reso più del 4%, riducendo in modo misurabile anche il rischio d’investimento. La previdenza sta garantendo quanto promesso, in primis la sua sostenibilità di cinquanta anni. L’assistenza sta facendo il suo alto dovere, di fronte, purtroppo, alle crisi che si susseguono. Il mio pensiero va ai colleghi e alle famiglie delle zone terremotate, un abbraccio fortissimo e la garanzia di massima disponibilità. Il sostegno alla professione oggi si sostanzia anche nella tutela della non autosufficienza con la sottoscrizione della polizza per la Long term care (Ltc), nell’erogazione di mutui prima casa e nel prestito d’onore per iscrivere gli studenti dal quinto anno di corso di laurea.

Stiamo diventando più stabili nel sistema delle professioni, assumendo un ruolo di leadership nell’Associazione degli enti previdenziali privatizzati, l’Adepp, e operando, anche tramite essa, azioni di sistema come il nostro ingresso nell’azionariato di Bankitalia o i confronti diretti col Governo. Per creare valore aggiunto di sistema. In ultimo ricordo i due principali obiettivi che perseguiremo in questo quinquennio, dopo la precedente stagione delle tre riforme dello Statuto, della previdenza e della governance del patrimonio. Il primo, la rivendicazione della nostra autonomia, come da originaria privatizzazione: autonomia di mezzi sempre per perseguire la finalità pubblica di garantire il diritto costituzionale alla pensione e all’assistenza.

Con una vigilanza e controllo solo per il raggiungimento del fine, non sui singoli atti, evitando interferenze gestionali. Poi il secondo, il versante del flusso contributivo, la fonte primaria di alimentazione del nostro sistema. Da sostenere promuovendo la quantità e la qualità del lavoro professionale, difendendone i profili e aumentandone le competenze e la competitività. Sostenendo i professionisti nel corso della carriera e tutelandoli nella vita post lavorativa in un sistema solidale. Curando il patto tra le generazioni successive nella cultura della creazione di valore che genera condivisione e convenienza. I giovani sono la nostra ricchezza e garanzia, la parità di genere un nostro obiettivo, da misurarsi sull’equivalenza dei redditi, non sulle parole. Sono, ma credo di poter dire siamo convinti di questo e non deraglieremo da questo binario. Per parte mia, confermo dedizione totale a questi obiettivi e massima disponibilità al confronto e all’ascolto. Come sempre.

Alberto Oliveti*

*Presidente della Fondazione Enpam

@FondazioneEnpam