Lauree e specializzazioni: il futuro è un’incognita

CHIARA467029123Oltre 10.550 nuove immatricolazioni nelle facoltà di medicina e odontoiatria. Nei test d’accesso crolla il numero degli idonei

Sono stati pubblicati online i risultati dei test d’ingresso per la facoltà di medicina e odontoiatria all’anno accademico 2014-2015. Gli aspiranti camici bianchi avevano 100 minuti per risponderea 60 domande a scelta multipla (ciascuna con cinque opzioni di risposta) suddivise in tre sezioni: cultura generale, discipline di riferimento e logica.

Quest’anno dei 63.002 candidati valutati dal Cineca, l’organismo ministeriale che gestisce la procedura di selezione, quelli che hanno totalizzato un punteggio superiore ai venti punti e sono dunque risultati idonei, sono stati 36.865, ovvero il 58,5 per cento del totale (erano il 69,9 per cento nel 2013).

Tra questi, il voto medio è stato di 30,27, in calo rispetto al 33,85 fatto registrare nella prova dell’anno scorso. Tra le curiosità emerge che il punteggio più alto di 80,5 novantesimi è stato fatto segnare presso  l’università di Torino (80,9 il record nel 2013).

Le cinque percentuali più alte di studenti idonei sono invece state segnate presso le università di Padova  (71,9 per cento, media di 32,08), Milano Statale (71,8 per cento; 32,01), Udine (71,7 per cento; 31,86), Milano Bicocca (70,6 per cento; 32,24), Modena e Reggio Emilia (70,5 per cento; 30,47).

I risultati peggiori sono stati registrati a Catanzaro (36,8 per cento di idonei con punteggio medio di 27,22),  Sassari (39,3 per cento; 27,60), Molise (40,8 per cento; 27,41), Messina (46 per cento; 28,42) e Foggia (46,5 per cento; 28,79). Un quadro, quello della distribuzione geografica dei punteggi e degli idonei, in linea con lo scorso anno.

Più in generale, quest’anno vi è stato un decadimento della performance: i migliori 1.000 candidati hanno ottenuto un punteggio medio di 54,30, contro il 62,58 dello scorso anno. Allo stesso modo è aumentato il  numero degli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza, saliti dal 28 per cento del 2013 al 41,5 di quest’anno.

“Una prova più selettiva rispetto alla tornata del 2013” ha commentato il Miur. Il calo di punteggi è una  probabile conseguenza del fatto che quest’anno – per la prima volta – la prova è stata anticipata ad aprile, quando gli studenti sono ancora impegnati nello svolgimento del programma scolastico e nella preparazione dell’esame di maturità.

TEST ADDIO?
La vita di questa nuova modalità di test, potrebbe già essere giunta al capolinea. Entro la fine di luglio – ha  annunciato il ministro del-l’Istruzione, Stefania Giannini – dovrebbero arrivare le nuove regole per l’accesso all’università che entrerebbero presumibilmente in vigore a partire dall’anno 2015-2016.

“Intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello il sistema francese”, ha detto il ministro o un “suo adattamento al contesto italiano”. L’ipotesi avanzata è quella di garantire un accesso libero ai corsi rimandando la selezione al termine del primo o del secondo anno, sulla base dei risultati. La proposta ha  ricevuto alcune reazioni favorevoli e molte contrarie.

IL NODO SPECIALIZZAZIONI
L’incognita sul futuro metodo di accesso all’università si aggiunge a quella che pesa sul finanziamento della formazione post-laurea: solo 3.500 le borse che saranno attivate quest’anno (erano 5.000 nel 2012) a fronte di 7.000 neolaureati (a cui vanno aggiunti i candidati che non sono entrati negli anni scorsi) e oltre 10mila nuovi accessi alle facoltà di Medicina.

“Il Miur – ha detto la Giannini – ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è  sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef (ministero Economia e finanza, ndr) di aggiungere i fondi mancanti”.

Marco Fantini

@FondazioneEnpam