La favola dei 100mila e i buchi nella cinta

logo_enpamRecentemente è stata di nuovo diffusa la notizia (infondata) secondo cui l’Enpam avrebbe gonfiato le previsioni sul numero dei medici e degli odontoiatri, dichiarando 100mila iscritti in più in occasione dell’ultima riforma delle pensioni presentata ai ministeri.

La questione in realtà è vecchia ed era già stata sollevata diverse volte nel 2012. “Ogni volta, la favola è stata puntualmente smentita, da ultimo con l’approvazione definitiva della riforma da parte dei ministeri vigilanti – dice il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti -. La favola merita però di essere smentita una volta di più poiché non prevede neppure il lieto fine. Infatti nel caso la Fondazione dovesse adottare ulteriori provvedimenti ‘lacrime e sangue’, come prefigurato da alcuni, i giovani sarebbero costretti a fare nuovi buchi nella cinta”.

A beneficio di coloro che vogliono approfondire, pubblichiamo alcuni documenti che illustrano i fatti.

 

“C’ERA UNA VOLTA…”

La questione era stata sollevata per la prima volta da un iscritto con una denuncia indirizzata al Collegio sindacale e trasmessa anche a ministeri, organi vigilanti e Corte dei Conti. L’attuario fornì i chiarimenti necessari dopo soli tre giorni.

La denuncia di un iscritto (6 febbraio 2012)

La replica dello Studio attuariale (9 febbraio 2012)

 

LA LETTERA AGLI ORDINI

Quattro mesi dopo – in attesa che la riforma venisse approvata dai ministeri del Lavoro e dell’Economia – il presidente dell’Ordine di Bologna scrive di nuovo sulla vicenda.

La lettera del presidente dell’Ordine di Bologna (18 giugno 2012)

La risposta non si fa attendere e dopo nove giorni, la Fondazione replica con una lettera che insieme a un ulteriore e più dettagliato parere tecnico dell’attuario, spiega perché le argomentazioni avanzate sono infondate. Argomentazioni che – rileva la Fondazione – se per assurdo fossero corrette, costringerebbero a “inasprire subito la pur gravosa manovra già posta in essere con ulteriori prelievi e tagli ai nostri iscritti”.

La risposta della Fondazione e le considerazioni dello Studio attuariale (27 giugno 2012)

 

IL VIA LIBERA DEL MINISTERO

Nel novembre 2012, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, approva la riforma previdenziale dell’Enpam. Nella comunicazione inviata alla Fondazione, il dicastero scrive di avere ottenuto dalla Fondazione una “esauriente risposta alla nota ministeriale”.

In diversi passaggi l’autorità vigilante dà atto all’Enpam di essere stato più prudente di quanto consentito dalle norme (ad esempio: “il tasso di rendimento nominale del patrimonio complessivo” risulta “inferiore a quanto consentito nella richiamata circolare ministeriale”; “si ritiene esauriente il chiarimento fornito dall’attuario” che ha utilizzato “moltiplicatori più precauzionali rispetto a quelli coerenti con le ipotesi della popolazione generale”). Il ministero ha anche fatto alcuni rilievi rimandando però, per la loro soluzione, alla “revisione complessiva e generale degli assetti statutari”.

In conclusione, il ministero ritiene che “il quadro di riordino delineato dalla Fondazione, per il tramite del ricorso ai rendimenti patrimoniali in misura limitata per la copertura del disavanzo temporaneo del saldo previdenziale, assicuri l’equilibrio ex art. 24, comma 24, del D:L 201/2011 (cosiddetto “decreto salva-Italia”, ndr)”.

Il via libera alla Riforma del Ministero del Lavoro (9 novembre 2012)

 

LA “FAVOLA” APPRODA IN CONSIGLIO NAZIONALE

Nonostante appena tre settimane prima sia arrivato il via libera ministeriale alla riforma, la questione dei 100mila approda in Consiglio nazionale. Anche questa volta è il presidente dell’Ordine di Bologna che – non soddisfatto del parere favorevole dell’autorità – solleva nuovamente la questione e presenta una mozione per chiedere un approfondimento su quello che definisce “debito previdenziale”. Mozione ritirata a seguito di un botta e risposta col presidente stesso, come si può leggere qui sotto.

Stime attuariali e “debito previdenziale” (estratto del resoconto del Cn del 1/12/2012)

La risposta ai dubbi del presidente dell’Ordine bolognese arriva nella successiva seduta del Consiglio nazionale.

Il debito previdenziale (estratto del resoconto del Cn del 29/06/2013)

 

…E INFINE IN COMMISSIONE DI CONTROLLO

Il punto viene ribadito nel 2014 dal presidente Oliveti nel corso dell’audizione davanti alla Commissione di controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza. Nella registrazione audio qui sotto, il presidente spiega la ratio adottata.

Audizione del presidente dell’Enpam Alberto Oliveti (28 maggio 2014)