Infornata di giovani nella medicina generale

La medicina di famiglia e la continuità assistenziale si apprestano ad accogliere migliaia di giovani camici bianchi.

I sindacati e la controparte pubblica (Sisac) hanno infatti firmato una pre-intesa sul nuovo accordo collettivo della categoria che disciplina il conferimento di incarichi anche a professionisti finora esclusi dalla possibilità di ottenere una convenzione.

BORSISTI
In particolare, se un incarico resta vacante, potrà essere assegnato anche a un medico che non ha ancora concluso il corso di formazione in medicina generale.

La possibilità è stata introdotta dal decreto Semplificazioni del 2018 (articolo 9, comma 1, Decreto legge 135/2018) ed è adesso disciplinata nel dettaglio: si potrà fare domanda solo nella regione dove si sta frequentando il corso e avranno la precedenza gli iscritti più avanti negli studi.

Inoltre, è stato chiarito che al momento del conseguimento del diploma l’incarico diventa a tempo indeterminato.

SOVRANNUMERARI
In alcune regioni, tuttavia, i borsisti potrebbero non bastare a coprire le necessità.

In questi casi gli incarichi potranno essere attribuiti anche ai sovrannumerari, cioè ai medici che si iscriveranno ai corsi di formazione senza borsa grazie al decreto “Calabria” (articolo 12, comma 3, Decreto legge 35/2019).

La norma – che malgrado l’appellativo si riferisce a tutto il territorio nazionale – prevede la possibilità per le regioni di ammettere in sovrannumero i camici bianchi che negli ultimi dieci anni abbiano totalizzato almeno 24 mesi di lavoro nelle funzioni della medicina generale e che siano risultati idonei a un concorso per il triennio di formazione specifica, pur senza aggiudicarsi una borsa.

Entrambe le possibilità – quella per i borsisti e quella per i sovrannumerari – riguardano incarichi su posti rimasti vacanti in ambiti territoriali carenti.

PENSIONE PART-TIME
Chi invece sperava di inserirsi in uno studio ancora avviato, affiancando un medico in procinto di andare in pensione, dovrà aspettare ancora. La pre-intesa infatti riguarda solo alcuni aspetti e non include l’App, l’anticipazione della prestazione pensionistica che l’Enpam ha studiato per favorire la staffetta generazionale.

Quantomeno il verbale siglato da Sisac e sindacati contiene un’indicazione sui tempi: le parti hanno concordato una tabella di marcia “che porti alla definitiva conclusione delle trattative” per la parte restante dell’accordo collettivo “entro il mese di dicembre 2019”.

Per l’App non basterà però la firma dell’accordo ma serviranno anche dei passaggi ministeriali. Difficile dunque che veda la luce prima del 2020 inoltrato.

L’Anticipazione della prestazione pensionistica Enpam prevede che il medico di famiglia possa cominciare a percepire metà pensione anticipata se accoglie nel suo studio un aspirante collega, cui dovrebbe cedere circa metà della sua retribuzione.

Una modalità che consentirebbe ai medici maturi di lasciare la professione con gradualità e prima dell’età della vecchiaia, e ai più giovani di beneficiare di un trasferimento di competenze e di inserirsi in un rapporto fiduciario già in essere con i pazienti dello studio.

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Il testo della pre-intesa