Il medico che ha vinto ‘l’oscar del miele’

Pietro Porcu è un medico di medicina generale diventato apicoltore grazie a “uno dei regali più strani” della sua carriera.

“Più di trentacinque anni fa un paziente mi regalò una famiglia di api e adesso produciamo 500 quintali di miele all’anno”, racconta il camice bianco di Berchiddeddu, piccola frazione collinare di Olbia.

La passione per l’apicoltura è cresciuta fino a portare l’azienda che Porcu gestisce con i due figli, a vincere l’annuale edizione del concorso ‘Roberto Franci’ a Montalcino.

A conquistare il prestigioso ‘oscar del miele’, arrivato alla 42esima edizione, è stato una specie di ossimoro per il palato: il miele amaro.

“È l’arbutina a conferire al miele di corbezzolo quel tipico sapore. Fino agli anni ’70 – spiega il camice bianco 64enne – non aveva mercato e nell’antichità addirittura Cicerone, per niente amante della Sardegna, sostenne che l’isola fosse una terra talmente avara da rendere amaro anche il suo miele”.

Oltre che buono, da sempre il miele vanta proprietà che lo rendono un utile alleato nel contrastare i malanni di stagione. “È una sostanza fluidificante del muco – dice – e aiuta a lenire la tosse”.

Porcu lo consiglia anche ai suoi 800 pazienti, che continua ad assistere da 37 anni nel proprio studio di Berchiddeddu. Nessuno però, neppure il retore latino, può tacciarlo di conflitto di interessi.

L’uso di sostanze ad azione emolliente come il latte e miele “può indirettamente simulare l’effetto dei farmaci soppressori della tosse – conferma Dottoremaeveroche (link) – . Si ipotizza che queste sostanze formino un rivestimento protettivo sopra i recettori della tosse localizzati a livello della faringe”.

a.f.