Il genio di Leonardo fra arte e scienza

A Palazzo Reale di Milano una mostra espone i sogni e le utopie del maestro di vinci. Dal San Gerolamo dei Musei vaticani al ritratto di Musico della Pinacoteca ambrosiana ad oltre 100 disegni autografi. Sino ad alcuni modelli di macchine di sua costruzione provenienti dal Museo della scienza e della tecnologia di Milano

20. id. 182 Leonardo#53A784Rappresentare la molteplicità del genio leonardesco in una singola esposizione è compito arduo, considerando il complesso intreccio fra arte e scienza che caratterizza la sua vocazione. Il grande progetto messo in campo in occasione dell’Expo 2015, prodotto in sinergia dal Comune di Milano, da Palazzo Reale e Skira, aspira proprio mostrare la particolare alchimia fra ricerca scientifica e creatività che anima il pensiero del maestro di Vinci.

La mostra di Leonardo a Palazzo Reale è suddivisa in 12 sezioni ed è la più grande mai organizzata in Italia

Fondamentale è per lui l’esperienza diretta del reale, suo scopo indagare la varietà della natura individuando le leggi generali che la governano. Centro di tutto il corpo umano. Leonardo rivoluziona il concetto stesso di anatomia. Pratica la dissezione dei cadaveri, ma rivendica il primato della rappresentazione per immagini in quanto presenta quelle caratteristiche di distacco e di chiarezza analitica indispensabili alla comprensione del funzionamento della macchina umana.

Tema centrale dell’esposizione è dunque il disegno, veicolo principe del suo pensiero. La rappresentazione anatomica non è solo ricerca scientifica autonoma, ma anche base per il progredire della raffigurazione artistica. Il celebre ‘Uomo vitruviano’, così detto perché basato sul metodo di misurazione del corpo codificato da Vitruvio, rappresenta il concetto di armonia che sottende alla creazione. E’ inoltre il frutto più celebre dell’indagine anatomica, intesa quale studio delle proporzioni.

Nell’ambito di un’ottica espositiva concentrata sul disegno, importanti sono comunque i dipinti presenti. Il Louvre, pur conservando gelosamente opere considerate inamovibili quali la Gioconda e La Vergine delle rocce, ha concesso fra le altre La Belle Ferronière, eseguita durante il primo soggiorno milanese. Lo sguardo della dama effigiata sembra sottrarsi costantemente allo spettatore, quasi attratto da un qualcosa che accade al di fuori del quadro, generando un senso di mistero acuito dall’ambiguità dello sfondo scuro.

Si tratta di un capitolo importante che muta la concezione stessa del ritrat17. Id. 156 Leonardo#536830to, spostando l’attenzione sulla psiche del soggetto. Leonardo non si esaurisce nell’espe rienza pittorica. Il percorso espositivo viene suddiviso in ben dodici sezioni diverse, a rappresentare le utopie e i sogni che rapivano interamente il suo pensiero. Straordinari gli studi, tutti animati dalla medesima tensione e dalla volontà di superare i limiti della condizione terrena.

Ecco dunque le ingegnose macchine da guerra, i progetti che sfiorano le distanti acquisizioni della robotica, ecco le attrezzature da palombaro pensate per camminare sotto l’acqua, o ancora gli schizzi sulla meccanica che aspira al volo umano. Quelli che agli occhi del Vasari apparivano come ‘capricci’, erano straordinarie anticipazioni di un tempo futuro nel quale Leonardo aveva saputo immergere lo sguardo con incredibile e preveggente acutezza.

 

LEONARDO DA VINCI 1452-1519

Milano, Palazzo Reale – 16 aprile/19 luglio 2015 Orari: lunedì 14.30/19.30 martedì e mercoledì 9.30/19.30 giovedì – domenica: 9.30/24.00 Ingresso: intero € 12,00 – ridotto € 10,00 Catalogo: Skira www.skiragrandimostre.it/leonardo

Riccardo Cenci

@FondazioneEnpam