Il dottore delle navi

Dall’ordinaria amministrazione all’emergenza, come si svolge la giornata del medico di bordo. Quest’anno il nuovo concorso per abilitarsi

IMG_2392bisLa vita del medico di bordo è fatta di tanta attesa ma anche della scarica di adrenalina che ti viene quando sei in mezzo al mare e devi improvvisamente affrontare e risolvere un’emergenza sanitaria molto seria.

Le parole sono di Gennaro Iacono, 52 anni, che vive a Ischia. Dopo la laurea all’università Federico II di Napoli, Iacono inizia la carriera, come molti giovani medici, con le sostituzioni di guardia medica.

Nel 1996 si sposa e parte in crociera per il viaggio di nozze: è in quella circostanza che il dottor Iacono comprende il suo amore per l’attività di medico di bordo. L’anno successivo Gennaro Iacono inizia ad imbarcarsi e a svolgere la professione che ama e che non cambierebbe con nessun’altra: “Sono un medico di bordo a tempo determinato – dice Iacono, che oggi è iscritto nell’elenco dei camici bianchi abilitati –. Ho un accordo con una compagnia in base al quale faccio quattro imbarchi all’anno di circa due mesi l’uno. Quando sono a terra, invece, ho un contratto di convenzione con il 118”.

La vita sulle navi insegna a fare il medico anche senza mezzi che a terra sarebbero facilmente disponibili. “Una volta mi trovai di fronte a un passeggero con un aneurisma dissecante dell’arco aortico, che riuscii a diagnosticare senza l’ecografo, che a bordo all’epoca non era previsto – racconta Iacono –. Eravamo nel Mediterraneo, a largo della Costa Azzurra, lontani da ogni possibile tipo di assistenza e mi presi allora la responsabilità di chiamare un elicottero dalla costa francese. Purtroppo il paziente morì durante il trasporto alla volta di Marsiglia, ma successivamente si comprese che la mia diagnosi era stata giusta”.

A bordo si alternano periodi relativamente tranquilli ad altri in cui si è impegnati in vere e proprie emergenze. “Abbiamo, normalmente, due ore di ambulatorio la mattina e una o due il pomeriggio tutti i giorni della settimana – dice Iacono –. Il lavoro viene svolto anche grazie alla presenza di un altro medico e di alcuni infermieri”. L’equipaggio e i passeggeri sono in genere di diverse nazionalità e questo implica la conoscenza delle lingue, in particolare dell’inglese.

Il dottor Iacono si è spinto molto oltre dal momento che di lingue ne parla quattro: oltre all’inglese, anche il tedesco, lo spagnolo e un po’ il francese. “Girando il mondo ho imparato anche a comprendere e farmi capire da russi e giapponesi”. Una volta da uno straniero arrivò una richiesta da lasciare sbigottiti. “Durante una crociera un passeggero si presentò da  me con la moglie agonizzante – racconta Iacono –. Alla morte della donna, mi chiese se fosse possibile cremare la salma a bordo perché sbarcarla in Nuova Zelanda e riportarla in Germania sarebbe stato costoso. A lui avrebbe fatto più comodo cremare la moglie nell’inceneritore della nave”.

di Carlo Ciocci

@FondazioneEnpam

 

OLTRE UN SECOLO DI STORIA

Il primo modello di struttura sanitaria a bordo di navi in grado di funzionare da posto di pronto soccorso viene previsto in Italia dai Regi decreti 636 del 29 settembre 1895 e 178 del 20 maggio 1897. Quasi un secolo dopo arriva il decreto ministeriale 13 giugno 1986, che rende il servizio medico di bordo obbligatorio anche sulle navi della marina mercantile italiana addette alla navigazione nel mare Mediterraneo che siano: navi maggiori destinate al servizio pubblico di crociera; navi traghetto, abilitate al trasporto di 500 o più passeggeri, in servizio pubblico di linea la cui durata, tra scalo e scalo, sia pari o superiore a 6 ore di navigazione.

 

COME SI DIVENTA MEDICO DI BORDO

Ci sono due strade: una è quella del medico di bordo abilitato per cui occorre superare un concorso indetto dal ministero della Salute ogni cinque anni. Per concorrere non bisogna aver superato i 45 anni d’età. L’elenco dei medici di bordo abilitati è disponibile per la consultazione dei diretti interessati oltre che per eventuale necessità da parte delle compagnie di navigazione.

La data della prossima sessione d’esami di idoneità per il conseguimento dell’autorizzazione all’imbarco in qualità di medico di bordo è già disponibile sulla Gazzetta Ufficiale – IV serie speciale – n. 33 del 28 aprile 2015. Può fare il medico di bordo supplente, invece, chi in base alla valutazione dei titoli accademici, professionali e di carriera, è riconosciuto idoneo ad iscriversi all’elenco ministeriale dei supplenti.

Questa iscrizione consente di imbarcarsi su qualsiasi nave nazionale come Medico aggiunto, 1° Medico o 2° Medico di bordo in aggiunta al Direttore sanitario (che deve essere iscritto all’elenco degli abilitati). Il supplente può anche imbarcarsi come Direttore sanitario (in carenza di medici di bordo abilitati) su navi la cui navigazione è limitata al mare Mediterraneo (senza superare gli stretti di Gibilterra e Suez).

FOTO GALLERY: