Il camper frutta 235 milioni di euro ai medici di famiglia

Dopo aver attraversato il nord Italia, a inizio ottobre era arrivato in Sardegna per il congresso Fimmg. E proprio in quell’occasione sul camper dedicato alla difesa della medicina generale era salito il ministro della salute Roberto Speranza, per dare un’occhiata alla strumentazione diagnostica che il sindacato propone per “ammodernare la borsa del medico”.

Una visita che ha evidentemente convinto il ministro, tanto che nella Legge di bilancio attualmente all’esame del Parlamento è stata inserita una dotazione di 235 milioni di euro per contribuire a dotare gli studi dei medici di famiglia di elettrocardiografo, holter pressorio, holter cardiaco, spirometro, polisonnografo, retinografo, videotoscopio e altra strumentazione.

“Credo che questa possa essere una svolta epocale per la medicina generale italiana – dice Massimo Magi, coordinatore del progetto Studio Medico 3.0 della Fimmg –. Non si può più pensare a un medico che fa le ricette, che misura la pressione e che ti dà la mano quando finisce la visita. È necessaria una crescita complessiva della medicina generale che altrimenti sarebbe votata a una progressiva marginalizzazione”.

“Oggi lo studio del medico di famiglia è il luogo del primo incontro del cittadino con il servizio sanitario pubblico, ma può diventare anche il luogo di una prima risposta – dice Magi –. Una risposta che con questi strumenti può arrivare a coprire circa l’80 per cento delle patologie”.

Se Fimmg non nasconde quindi soddisfazione per l’accoglimento della proposta da parte del Governo, il sindacato Snami parla di “Improvvisazione ad effetto della politica, ispirata da chi persevera negli anni nell’indurre presunte innovazioni che si sono regolarmente rivelate dei flop”, afferma il presidente Angelo Testa.

Decisamente freddo lo Smi, con la segretaria Pina Onotri che parla di uno stanziamento insufficiente (“Una miseria se si confrontano i costi delle apparecchiature sanitarie”).

Secondo Onotri una maggiore efficienza si potrebbe raggiungere invece dando indennità maggiori ai medici, anche per pagare personale amministrativo e infermieristico.

La cifra ipotizzata dal Governo appare invece verosimile per la Fimmg, che ipotizza un costo di 10/12mila euro per la dotazione tecnologica.

Circa 100 milioni di euro potrebbero venire divisi per le 7/8 mila aggregazioni esistenti in Italia (medicine di gruppo, cooperative di medici di famiglia), con la restante parte dei 235 milioni che andrebbe ai medici che esercitano in forma individuale.

G.Disc

 

ultimo aggiornamento: 14/11/2019