I trapianti d’organo nella filatelia medica

1) F.D.C. (busta primo giorno di emissione)“Una speranza per la vita”: con questo slogan un francobollo moldavo dedicato ai trapianti d’organo [1] apre il 2018 per gli appassionati di filatelia tematica medica.

È una collezione giovane la raccolta di francobolli e materiale filatelico inerente ai trapianti di organo e di tessuti [2] [3], come giovani sono le discipline chirurgiche che li rendono una realtà terapeutica e la relativa giurisprudenza che va a regolamentare le donazioni [4], i prelievi e gli espianti, il trasporto [5] e la conservazione degli organi.

Chi volesse misurarsi in una raccolta del genere avrebbe il vantaggio di non dover ricorrere ad affannose e talora dispendiose ricerche di francobolli rari e di materiale antico: infatti iniziano ad essere tanti i francobolli emessi dai vari stati sul tema trapianti [6] [7], ma si tratta sempre di materiale recente e di facile reperibilità, di sicuro posteriore al 1954, anno in cui un pioniere della medicina, il dottor Murray, eseguì a Boston un intervento inimmaginabile fino ad allora, trapiantando un rene [8] prelevato da donatore vivente consanguineo e geneticamente identico al ricevente.

Andando a ritroso nella storia dei trapianti, si può impreziosire la collezione parlando della ciclosporina, dei rapporti con la chirurgia plastica e ricostruttiva, delle prime anastomosi vascolari eseguite da Carrell, degli innesti cutanei che fin dal medioevo hanno promesso nuova dignità a ustionati e mutilati, fino ad arrivare alle leggende ed in particolare alla tradizione secondo cui i santi medici Cosma e Damiano [9] [10] nel III secolo dopo Cristo avrebbero miracolosamente sostituito la gamba gangrenosa del diacono Giustiniano con quella di un moro appena deceduto.

Tutt’oggi ha del miracoloso la nuova vita che un trapianto lascia in eredità [11]: il professor Barnard, che nel 1967 per primo trapiantò un cuore [12], a pieno titolo è accostato ai più grandi uomini del Novecento [13].

William Susi